Ritornano anche quest'anno le micro norme in Manovra Finanziaria 2026, dal rafforzamento del contrasto del granchio blu, alla protezione della filiera bufalina, al rifinanziamento del fondo per l’Erasmus italiano per gli studenti universitari a basso reddito
La Manovra Finanziaria una serie di micro-norme, piccoli interventi settoriali e territoriali intesi a rispondere a esigenze specifiche, spesso di nicchia. Dopo un periodo di apparente riduzione, queste disposizioni riacquistano centralità e trovano nuovamente spazio nei percorsi di approvazione parlamentare, affiancando le decisioni più di rilievo sugli equilibri macroeconomici.
In questo contesto, la manovra conferma una forte attenzione alle istanze locali, alla tutela delle filiere strategiche e al supporto a iniziative educative e culturali. Fra le novità emergono azioni come il rafforzamento del commissario straordinario per la protezione ambientale, l’istituzione di nuovi poli museali di valenza nazionale e il rifinanziamento di fondi già attivi a favore di studenti e comparti produttivi.
Il provvedimento prevede importanti misure su contributi bancari e politiche fiscali che mirano a garantire la tenuta dei conti pubblici senza sacrificare gli obiettivi di sostegno sociale ed economico. Uno dei punti centrali riguarda l’istituzione di un nuovo contributo a carico di banche e assicurazioni: l’aliquota dell’IRAP per gli istituti di credito viene rivista, con un possibile aumento selettivo fino al 2% finalizzato a generare circa 200-250 milioni di euro.
La ricerca di risorse aggiuntive si concretizza anche tramite il meccanismo degli anticipi di liquidità, replicando il modello già sperimentato nella precedente manovra, e attraverso nuovi prelievi sulle polizze assicurative e norme sulla tassazione dei piccoli pacchi extra Unione Europea. Altri strumenti di copertura coinvolgono la rivalutazione delle partecipazioni e dei terreni, l’incremento della tassa di soggiorno la cui destinazione viene lasciata interamente ai Comuni, e l’avvio della Transizione 5.0 per favorire la digitalizzazione produttiva dal 1° gennaio.
La struttura della manovra rispecchia l’impegno di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e la competitività delle imprese pur in un contesto di rigida disciplina sui saldi di bilancio. In termini di fiscalità generale, si confermano la proroga del credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali, la sterilizzazione temporanea di plastic e sugar tax e il rifinanziamento delle principali misure di agevolazione per le PMI, in particolare la Nuova Sabatini.
La Manovra dà spazio a una serie di interventi settoriali e territoriali che ampliano la portata della manovra oltre i grandi temi del bilancio. Tornano infatti micro-norme finalizzate a promuovere iniziative specifiche o a colmare criticità locali irrisolte.
La discussione sulla Manovra si svolge, come di consueto, in un clima acceso tra maggioranza, opposizioni e corpi intermedi. Da una parte, la compagine governativa rivendica la sostenibilità e l’equilibrio dei provvedimenti adottati, incluse le micro-norme, presentate come risposta pragmatica a molteplici emergenze settoriali.
Dal fronte sindacale, la CGIL ha indetto una serie di manifestazioni nazionali, lamentando la scarsa attenzione ai salari e alle politiche di inclusione, mentre Confindustria chiede un rafforzamento degli investimenti specie sul fronte Industria 4.0, mettendo in discussione la sufficienza delle risorse stanziate per l’innovazione.
Dibattito acceso anche sui tagli IRPEF e sulle regole di accesso ai benefici sociali, accusati da più parti di non essere equi nella redistribuzione dei vantaggi e di favorire segmenti limitati della popolazione, oltreché di essere sostenuti da coperture considerate troppo frammentarie.
L’iter parlamentare si preannuncia complesso, con un ampio ventaglio di emendamenti e richieste di modifiche da parte dei gruppi politici.