La disposizione della rottamazione è vincolante solo per coloro che intendono acquistare veicoli con motore termico e ibridi con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi per chilometri.
Automobilisti e concessionari si stanno preparando all'arrivo dei contributi destinati alle vetture endotermiche a basse emissioni, includendo modelli diesel, benzina e ibridi e anche in riferimento alle auto da rottamare. Questi incentivi riprenderanno automaticamente a partire dai contratti d'acquisto firmati dal primo gennaio. Saranno effettivi il 2 gennaio, giorno di riapertura delle concessionarie. Esaminiamo dettagliatamente tutti gli aspetti da conoscere in merito:
In parallelo, l'auto acquistata con l'incentivo deve essere immatricolata entro 180 giorni dalla prenotazione del bonus. In altre parole, la concessione del bonus da parte della concessionaria deve essere completata con l'inserimento della targa della nuova auto entro 180 giorni. La mancata osservanza di questo termine comporterebbe la perdita del bonus.
La normativa stabilisce che il veicolo acquistato con l'incentivo non può essere trasferito per un determinato periodo di tempo. In particolare: per le persone fisiche, il periodo è di 12 mesi; per il noleggio a lungo termine, il periodo è di 12 mesi; per il car sharing pubblico, il periodo è di 24 mesi.
L'iniziativa varata dal governo - ricordando che è allo studio anche il bonus auto popolari - prevede per il 2024 una dotazione complessiva di 570 milioni di euro, ridotta di 5 milioni rispetto al 2023. In pratica, rispetto al 2023 ci saranno più fondi per le prime due fasce, tradizionalmente meno sfruttate dagli acquirenti italiani (+15 milioni nella prima e +10 nella seconda), e una diminuzione di 30 milioni nella terza fascia, che è invece la più attesa.
Dei 190 milioni di euro destinati nel 2023 alle auto con emissioni di 0-20 g/km, dopo dieci mesi e mezzo ne sono ancora disponibili 114,7 milioni, ovvero oltre il 60%. Dei 235 milioni stanziati per la seconda fascia, invece, sono addirittura disponibili più dell'88%, ovvero oltre 207 milioni. Il risultato negativo del 2023 si aggiunge al mancato successo registrato nel 2022, quando restarono inutilizzati, rispettivamente, 127 e 147 milioni.
I 150 milioni previsti per le auto della terza fascia sono già esauriti dal 6 febbraio, dopo appena cinque settimane dall'inizio. È plausibile immaginare che stavolta saranno esauriti ancor prima dell'arrivo di febbraio. Considerando l'importo del contributo, pari a 2.000 euro, potranno beneficiarne appena 60.000 italiani, i primi 60.000 che effettueranno la prenotazione.
Mentre varieranno leggermente i fondi a disposizione, il resto dell'architettura degli incentivi è al momento confermato. I contributi variano da 2.000 a 5.000 euro a seconda delle situazioni, secondo uno schema basato sulle fasce di emissioni.
Secondo gli incentivi attuali, alla prima fascia appartengono solo le auto completamente elettriche; alla seconda solo le vetture plug-in; alla terza, veicoli con motore ibrido e termico, prevalentemente dei segmenti A (citycar), B (utilitarie) e C (compatte).
Non tutte le auto che rientrano nelle diverse fasce di emissioni possono accedere al contributo. Il governo ha introdotto un limite massimo di prezzo di listino Iva esclusa per ciascuna fascia. In particolare, il limite di prezzo non include l'Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) e il contributo Pfu (Pneumatici fuori uso).