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Semafori con il display: cosa sono, come funzionano, cosa mostrano e dove sono in Italia

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Semafori con il display

I semafori con display countdown stanno rivoluzionando la sicurezza stradale in Italia. Approfondiamo cosa sono, il loro funzionamento per pedoni e automobilisti, e le prospettive future, con uno sguardo al caso di Roma.

Negli ultimi anni il tema della sicurezza stradale urbana ha visto un’intensa evoluzione grazie all’introduzione di tecnologie avanzate negli incroci cittadini. Tra le innovazioni più recenti e di maggiore impatto, spiccano i dispositivi che integrano nei tradizionali impianti un piccolo schermo digitale, il cosiddetto "display countdown". Questi apparecchi visualizzano in tempo reale il tempo residuo prima del cambio di segnale, permettendo a chi attraversa la carreggiata di gestire con maggiore consapevolezza le proprie azioni. 

A differenza dei semafori convenzionali, dove il passaggio tra colori avviene senza alcun preavviso temporale esplicito sul semaforo stesso, i nuovi impianti dotati di display si fondano sulla comunicazione puntuale del tempo rimanente per attraversare in tutta sicurezza. Questa soluzione innovativa, già diffusa in alcune metropoli mondiali, assicura diversi vantaggi sia dal punto di vista della prevenzione degli incidenti, sia in termini di scorrevolezza del traffico

Secondo gli esperti di mobilità urbana, la presenza di indicazioni chiare e visibili sul tempo residuo aiuta sia i pedoni sia gli automobilisti ad evitare comportamenti rischiosi, come l’attraversamento improvviso o la corsa al "giallo", migliorando l’esperienza complessiva di chi si trova quotidianamente ad interagire con le infrastrutture stradali.

Funzionamento e utilità dei semafori con countdown per pedoni e automobilisti

L’inserimento del display countdown all’interno degli incroci regolati introduce un nuovo standard per la sicurezza cittadina. Il sistema si basa su una tecnologia in grado di calcolare e mostrare con precisione i secondi rimanenti prima che il segnale cambi da rosso a verde per i veicoli, e viceversa per i pedoni. Di regola, il timer digitale si attiva mentre le auto sono ferme al rosso e i pedoni possono iniziare ad attraversare: il display si limita a mostrare il conto alla rovescia per chi transita a piedi e non per il verde delle automobili, a tutela della sicurezza generale. 

Questa scelta tecnica risponde alle direttive del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che regolamentano la modalità di informazione agli utenti della strada. Il countdown, infatti, viene considerato un efficace deterrente contro le condotte imprudenti: chi osserva il timer evita di correre rischi inutili, come attraversare con il semaforo già giallo oppure partire in modo affrettato.

  • Favorisce l’attraversamento consapevole: i pedoni possono valutare facilmente se hanno il tempo necessario per completare l’attraversamento o devono attendere il ciclo successivo.
  • Riduce i comportamenti pericolosi al volante: automobilisti e motociclisti sono meno inclini ad accelerare bruscamente per "prendere il verde" all’ultimo istante.
  • Migliora la gestione dei flussi di traffico: la previsione offerta dal timer riduce gli imbottigliamenti e le interruzioni improvvise della circolazione.
Questa tipologia di semaforo, oltre a tutelare gli utenti deboli della strada, è particolarmente adatta a quegli incroci dove gli attraversamenti sono ampi o le tempistiche delle luci non sempre sono ottimizzate per la sicurezza

Particolare significato rivestono i casi dove i tempi del giallo sono poco coerenti, magari troppo prolungati o al contrario troppo brevi, disorientando chi si trova a piedi o alla guida. Il supporto visivo del countdown offre una chiara cornice di riferimento, riducendo al minimo interpretazioni errate o comportamenti impulsivi. Le esperienze in altri contesti evidenziano già una diminuzione degli incidenti e una maggiore soddisfazione degli utenti in prossimità degli attraversamenti dotati di queste soluzioni.

Diffusione attuale e futuro dei semafori con display in Italia: il caso Roma e prospettive nazionali

Nel panorama italiano, il dibattito sull’adozione di impianti semaforici digitali con countdown è diventato particolarmente attuale grazie a recenti investimenti in grandi città come Roma. Già dal 2022 era prevista la loro sperimentazione, ma è soltanto a partire dal 2026 che nella Capitale è in programma un intervento massiccio: il Comune ha varato un progetto che prevede l’installazione di 398 dispositivi, per una spesa stimata di circa 4,3 milioni di euro, con un costo unitario di circa 11.000 euro per impianto.

Il piano complessivo predisposto da Roma Servizi per la Mobilità mira a dotare ben 630 incroci cittadini di indicatori digitali sull’intero territorio urbano. In particolare, il primo lotto interesserà i Municipi I, II, III, IV, V, VI, VII e parte dell’VIII, con particolare attenzione agli attraversamenti situati su assi viari ad alta intensità, come la via Cristoforo Colombo. Gli interventi sono stati resi possibili anche dalle ristrutturazioni già programmate dei vecchi impianti semaforici e seguono le linee guida nazionali.

Tabella riassuntiva dei dati principali riferiti a Roma:

Totale attraversamenti pedonali 1.420
Semafori con display previsti 630
Semafori con display in arrivo (prima fase) 398
Costo complessivo investimento 4,3 milioni di euro
Costo unitario per impianto 11.000 euro

Nel resto del paese, la presenza di questi dispositivi è al momento ancora episodica. Alcune città hanno già sperimentato soluzioni simili, tuttavia l’approccio sistematico adottato dalla Capitale rappresenta attualmente un esempio di riferimento per le amministrazioni che desiderano migliorare la sicurezza degli attraversamenti urbani. Le disposizioni ministeriali recenti stabiliscono infatti l’obbligatorietà del posizionamento dei display countdown in specifici casi, incentivando la diffusione di queste tecnologie su tutto il territorio nazionale.

Il futuro prossimo vedrà con molta probabilità un incremento rilevante dei semafori digitali anche fuori dai grandi centri, favorendo una progressiva riduzione degli episodi di rischio e contribuendo a una migliore gestione dei flussi pedonali e veicolari. Adottare questi strumenti significa aderire agli standard europei di sicurezza stradale, attraverso soluzioni che tutelano sia la collettività sia l’efficienza del sistema di mobilità urbana.