Sigarette elettroniche sotto la lente: tra nuove evidenze scientifiche, dati epidemiologici e rischi per la salute, effetti a breve e lungo termine, ruolo dei fumatori duali e potenziale nel supporto alla cessazione.
Nell'ultimo decennio, le sigarette elettroniche hanno riscosso sempre più interesse come possibile alternativa al fumo tradizionale, spingendo milioni di persone verso il cosiddetto "vaping". Associate a una percezione di minor rischio rispetto alle sigarette combustibili, questi dispositivi sono spesso promossi come strumenti di riduzione del danno o ausili per la cessazione dal tabacco.
Tuttavia, la letteratura scientifica recente, anche grazie ai risultati di approfonditi studi condotti dall'Istituto Superiore di Sanità e da altri centri di ricerca, ha evidenziato criticità importanti. I rischi per la salute legati all'uso delle e-cig non possono essere sottovalutati, specialmente considerando l'elevata diffusione tra i più giovani e i dubbi sull'efficacia reale nella lotta al tabagismo.
Gli scienziati hanno individuato una correlazione tra l'uso delle sigarette elettroniche e un aumento del rischio di prediabete, una condizione caratterizzata da livelli di glicemia superiori alla norma che può evolvere in diabete di tipo 2. Il nuovo studio, pubblicato su AJPM Focus e condotto dall'Università della Georgia, ha analizzato oltre 1,2 milioni di dati del Behavioral Risk Factor Surveillance System dei CDC americani. È emerso che chi utilizza solo e-cig presenta un rischio di prediabete più alto del 7%, chi fuma solo sigarette tradizionali del 15%, mentre chi combina entrambe le abitudini mostra un incremento del 28% rispetto ai non fumatori. Anche le probabilità di diabete conclamato risultano maggiori: +7% per chi svapa e +9% per chi fuma sigarette convenzionali.
La ricerca, pur essendo di tipo osservazionale e basata su questionari auto-riferiti, quindi priva di un nesso causale diretto, rappresenta un nuovo allarme sanitario su una tendenza in forte crescita: oltre 100 milioni di persone nel mondo utilizzano sigarette elettroniche. Il principale autore, Sulakshan Neupane, ha sottolineato come le e-cig, spesso promosse come alternativa più sicura, possano in realtà “nascondere un pericolo silenzioso”, contribuendo a disturbi metabolici e cardiovascolari.
Il lavoro si inserisce in una letteratura scientifica sempre più ampia che evidenzia gli effetti potenzialmente nocivi dello svapo. Studi precedenti condotti dalle università del Minnesota, New York, Pennsylvania e Johns Hopkins hanno riscontrato nei vapori delle e-cig sostanze tossiche come formaldeide, acroleina e metilgliossale, oltre a infiammazioni respiratorie, danni vascolari e alterazioni polmonari, anche in assenza di nicotina.
Secondo la professoressa Erika von Mutius, una delle massime esperte mondiali di salute respiratoria e direttrice del Dipartimento di Salute Ambientale dell'Helmholtz Munich, le sigarette elettroniche non sono affatto innocue e possono avere effetti dannosi sia immediati che transgenerazionali. La ricercatrice, presentando i risultati di un grande progetto finanziato grazie al Premio Balzan 2019, ha spiegato che l'esposizione alla nicotina vaporizzata prima del concepimento - da parte della madre o del padre - può compromettere lo sviluppo delle vie respiratorie nei figli, provocando alterazioni strutturali e ridotta capacità di riparazione dei tessuti. Ciò significa che l'uso delle e-cig in età adolescenziale potrebbe avere ripercussioni sulla salute delle generazioni future, con conseguenze sanitarie e sociali di lunga durata.
In Italia, i dati dell'Istituto Superiore di Sanità mostrano un fenomeno preoccupante: uno studente su tre tra i 14 e i 17 anni svapa, e quasi l'87% utilizza liquidi contenenti nicotina. Oltre un terzo è consumatore abituale, mentre circa il 20% effettua più di 200 puff al giorno; la metà lamenta sintomi respiratori. Inoltre, più del 60% è un policonsumatore, alternando e-cig, sigarette tradizionali e tabacco riscaldato.
Studi su modelli animali hanno mostrato che l'inalazione di vapore con nicotina provoca infiammazione polmonare e danni strutturali ai polmoni, risultati confermati da ricerche sull'uomo che registrano tosse, respiro sibilante e difficoltà respiratorie più frequenti tra gli svapatori, anche quando si tiene conto del consumo di sigarette tradizionali.
In Italia l'uso delle sigarette elettroniche tra gli adolescenti ha raggiunto livelli allarmanti. I dati dell'Istituto Superiore di Sanità indicano che un ragazzo su tre tra i 14 e i 17 anni svapa regolarmente, e quasi l'87% utilizza liquidi contenenti nicotina, nonostante il divieto di vendita ai minorenni. Il fenomeno è tutt'altro che occasionale: oltre un terzo è consumatore abituale, mentre circa il 20% supera i 200 tiri al giorno e la metà manifesta sintomi respiratori come tosse e irritazioni.
A rendere la situazione più preoccupante è il diffuso policonsumo: più del 60% degli adolescenti combina e-cig, sigarette tradizionali o tabacco riscaldato, aumentando i rischi per la salute. Le ricerche più recenti hanno inoltre individuato danni al DNA e modifiche epigenetiche simili a quelle causate dal fumo convenzionale, capaci di favorire tumori e patologie cardiovascolari, con effetti potenzialmente trasmissibili alle generazioni future.
Secondo gli esperti, molti giovani ignorano i rischi reali dello svapo e non sono consapevoli delle restrizioni legali, alimentando una tendenza in forte crescita. Per contrastarla, è necessario investire in campagne di informazione, educazione e prevenzione, capaci di tutelare la salute dei ragazzi e ridurre i danni a lungo termine associati all'uso delle sigarette elettroniche.
Il liquido utilizzato nelle sigarette elettroniche è costituito principalmente da glicole propilenico, glicerina vegetale, acqua, aromi e nicotina in percentuali variabili (fino a 20 mg/ml in Italia). La combinazione di glicole e glicerina permette la formazione di aerosol; gli aromi offrono una grande varietà di gusti, tra cui frutta, dolci o mentolo. La nicotina, opzionale ma ampiamente presente, viene assorbita rapidamente dal tessuto polmonare, producendo effetti simili alle sigarette tradizionali:
Le recenti ricerche suggeriscono che le sigarette elettroniche non siano prive di rischi, con molte incertezze soprattutto sugli effetti a lungo termine. Dal punto di vista medico, le preoccupazioni principali riguardano le sostanze inalate, molte delle quali potenzialmente tossiche o cancerogene, in particolare nei giovani o nei soggetti con condizioni preesistenti:
I principali effetti a breve termine sono legati a infiammazioni ed irritazioni delle vie respiratorie, che possono manifestarsi con tosse secca, mal di gola, respiro sibilante e difficoltà respiratorie. Gli studi evidenziano un aumento della frequenza cardiaca e della pressione, collegati all'azione della nicotina. L'uso di alcune sostanze aromatiche può causare irritazione orale e faringea, mentre i casi di EVALI (lesione polmonare associata a e-cig) hanno evidenziato rischi gravi, inclusi episodi di insufficienza respiratoria nei soggetti più giovani.
L'accumularsi di dati epidemiologici indica che l'aerosol inalato può contenere composti cancerogeni, come formaldeide e acetaldeide, insieme a particelle metalliche. Studi recenti suggeriscono alterazioni epigenetiche simili a quelle osservate nei fumatori di sigarette tradizionali, con possibile incremento del rischio oncologico. La correlazione tra e-cig e cancro polmonare è oggetto di indagine, ma il periodo ancora relativamente breve dalla diffusione di questi dispositivi non consente analisi definitive.
Comportamento |
Rischio relativo di cancro polmonare |
Solo sigarette tradizionali |
1 |
Fumo duale |
4 |
Questa sinergia negativa tra prodotti elettronici e combustibili richiede un'attenzione particolare nelle strategie di salute pubblica e nelle campagne di prevenzione dedicate.