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Che cos' il diritto alla riparazione di uno smartphone e cellulare in base nuova direttiva Ue 2023-2024

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Diritto alla riparazione di uno smartpho

Tra i principali produttori di smartphone e cellulari c' l'esigenza di effettuare una transizione nel modello tradizionale di produzione e commercializzazione dei prodotti.

Il diritto alla riparazione dei dispositivi, quali smartphone e cellulari, coniuga sensibilità ambientalista e crescente attenzione ai diritti dei consumatori in relazione alle grandi aziende tecnologiche. Il Parlamento europeo ha ratificato la propria posizione negoziale in merito alle nuove misure volte a potenziare il diritto alla riparazione e a ridurre l'impatto del consumo di massa.

L'obiettivo primario è quello di promuovere un consumo più sostenibile, mediante l'estensione delle garanzie per i prodotti riparati e l'imposizione ai venditori di privilegiare la riparazione rispetto alla sostituzione del prodotto, quando ciò risulti più vantaggioso. Ecco tutti gli aggiornamenti in materia:

  • Diritto alla riparazione di uno smartphone, che cosa è
  • Chiarimenti nuova direttiva Ue diritto alla riparazione di un cellulare

Diritto alla riparazione di uno smartphone, che cosa è

Tra i principali produttori di smartphone e cellulari c'è l'esigenza di effettuare una transizione nel modello tradizionale di produzione e commercializzazione dei prodotti.

Soprattutto nel settore degli smartphone, aziende come Apple, Google e Samsung stanno rispondendo alle preoccupazioni espresse dal Parlamento Europeo, anticipando la possibilità di vendere ricambi per i propri dispositivi. Questo cambiamento si presenta come una necessità per imprese di questa portata, stimolata sia dalle nuove regolamentazioni che dalle esigenze di adottare tematiche ambientaliste, all'interno di un mercato competitivo e saturo.

L'interesse dei consumatori per la riutilizzabilità dei prodotti è evidente, riflettendosi nella crescita dei mercati di prodotti usati o ricondizionati, rappresentanti circa il 10% del mercato totale europeo, con prospettive di sviluppo.

Apple è stata la prima a intraprendere azioni in questo contesto, introducendo un servizio di Self Service Repair che consentirà ai clienti di acquistare, a costo di produzione, i componenti necessari per eseguire autonomamente la riparazione di alcuni dispositivi. Inizialmente, il servizio si concentrerà sulle parti per cui ci si rivolge più spesso ai centri di assistenza, come il display, la batteria e le fotocamere di iPhone.

In modo simile, Samsung prevede di promuovere l'acquisto e l'utilizzo di pezzi di ricambio e prodotti ricondizionati pari al nuovo per la sua serie Galaxy. L'obiettivo è ridurre i costi associati alla riparazione degli smartphone e scoraggiare l'acquisto di nuovi dispositivi.

Google, per i suoi dispositivi Pixel, implementerà un programma di riparazione fai-da-te per i consumatori, consentendo loro di riparare autonomamente i propri dispositivi o di usufruire dell'assistenza di centri certificati. Insieme ai pezzi di ricambio, verrà fornito un kit di strumenti e istruzioni per eseguire la riparazione. iFixit sarà il partner strategico, occupandosi da tempo di fornire agli utenti gli strumenti e i pezzi di ricambio necessari per riparare una vasta gamma di prodotti.

Chiarimenti nuova direttiva Ue diritto alla riparazione di un cellulare

Le proposte normative avanzate dal Parlamento europeo mirano a semplificare e rendere economicamente più vantaggiose le riparazioni al di fuori del periodo legale di garanzia per una vasta gamma di dispositivi, inclusi smartphone e cellulari. Al fine di rendere le riparazioni più attraenti per i consumatori, è stata avanzata la proposta che i produttori fornissero un dispositivo sostitutivo senza costi aggiuntivi, il quale sarebbe restituito al consumatore al momento del ritiro del bene riparato.

Le nuove norme europee, ancora in fase di iter legislativo, mirano a agevolare e incentivare economicamente i consumatori nell'optare per la riparazione e il riutilizzo anziché la sostituzione dei beni. Al contempo, si prevede che queste norme stimoleranno il settore delle riparazioni, incoraggiando i produttori e i venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili.

I venditori saranno tenuti a privilegiare la riparazione quando risulti più conveniente o costi quanto la sostituzione del prodotto, a meno che non risulti impossibile o scomodo per il consumatore. La proposta prevede anche un'estensione della garanzia legale di un anno dopo l'avvenuta riparazione.

L'obiettivo delle istituzioni europee è aprire il mercato alla concorrenza nel settore delle riparazioni, promuovendo nuove opportunità professionali nel campo della rigenerazione. Sarà incoraggiata la disponibilità di pezzi di ricambio per i riparatori indipendenti, e saranno previsti incentivi finanziari per i consumatori.

L'obbligo di riparazione terrà conto della disponibilità delle parti di ricambio per l'intera durata di vita del prodotto, senza interferire con la libertà di scelta economica dei produttori di interrompere la produzione di un determinato bene. Le specifiche sulla riparabilità non obbligheranno i produttori a riparare i beni difettosi, ma garantiranno che tali beni siano concepiti per essere riparabili. Nel caso in cui non sia possibile stimare i costi prima della riparazione, si prevede l'obbligo di fornire ai consumatori informazioni sul prezzo massimo previsto.

Gli Stati membri sono chiamati a istituire almeno una piattaforma online sul loro territorio che agevoli ai consumatori la ricerca di riparatori e venditori di articoli ricondizionati. Tutti i collegamenti saranno segnalati alla Commissione europea, che creerà un database facilmente accessibile per tutti gli acquirenti.

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