Nell'ultimo anno, la frontiera della genetica riproduttiva è stata protagonista di un intenso dibattito a livello internazionale, grazie agli ingenti investimenti provenienti dalla Silicon Valley e all’emergere di aziende specializzate in tecnologie d’avanguardia sull’editing genetico degli embrioni. Tra gli argomenti più discussi spicca l’iniziativa di alcune startup che puntano a modificare il DNA umano per prevenire malattie ereditarie e, potenzialmente, influenzare altri tratti complessi come il quoziente intellettivo.
Chi sono i miliardari della Silicon Valley dietro Preventive e perché investono nella genetica riproduttiva
L’interesse verso la genetica riproduttiva ha attratto figure di spicco dell’industria tecnologica globale, in particolare Sam Altman, CEO di OpenAI, il marito Oliver Mulherin e Brian Armstrong, a capo di una delle principali piattaforme di criptovalute. Questi imprenditori sono i promotori e finanziatori della startup Preventive, nata a San Francisco nel 2025. Le motivazioni che li spingono vanno oltre la partecipazione all’innovazione tecnologica: puntano a risolvere problemi di salute pubblica legati alle malattie genetiche e ad aprire nuove possibilità nel campo della selezione degli embrioni. In questa realtà:
- Sam Altman rappresenta la visione futurista che unisce intelligenza artificiale e biologia, cercando di anticipare i bisogni sociali tramite la prevenzione genetica.
- Brian Armstrong è motivato dall’impatto che la genetica potrebbe avere sul benessere globale, sostenendo pubblicamente la necessità di agire sui geni alla radice, piuttosto che gestire solo gli effetti clinici di patologie diffuse.
- Oliver Mulherin, ingegnere e investitore, supporta l'iniziativa focalizzandosi sull’accelerazione della ricerca per ridurre l’impatto delle malattie ereditarie.
Le ragioni degli investimenti in questo settore sono collegate alla possibilità di prevenire patologie fin dall'origine e di rivoluzionare il mercato biotecnologico. Tuttavia, la partecipazione di questi imprenditori alimenta dubbi sulla reale accessibilità di queste tecnologie, temendo la creazione di nuove diseguaglianze sociali.
| Finanziatore |
Motivazione principale |
| Sam Altman |
Anticipare i bisogni di salute pubblica |
| Brian Armstrong |
Prevenzione radicale delle malattie genetiche |
| Oliver Mulherin |
Accelerazione nella ricerca genetica |
Cos’è Preventive: obiettivi, funzionamento e stato del progetto
Preventive si propone di rendere possibile la nascita di bambini da embrioni geneticamente modificati, con l’obiettivo dichiarato di prevenire malattie ereditarie prima della nascita. La società, che ha raccolto circa 30 milioni di dollari nei primi sei mesi di attività, opera in un ambiente di assoluta riservatezza all’interno di un coworking a San Francisco e rappresenta una delle voci più avanzate nella ricerca sui test genetici embrionali. Le sue caratteristiche sono:
- Obiettivi: Eliminare le malattie ereditarie attraverso l’editing genetico; potenziare, dove possibile, tratti complessi come robustezza fisica e capacità cognitive.
- Funzionamento: Utilizza tecnologie di gene editing applicate agli embrioni ottenuti tramite fecondazione in vitro. Il DNA viene analizzato, corretto o arricchito, al fine di ridurre la probabilità di specifiche patologie o, potenzialmente, selezionare caratteristiche desiderate.
- Stato del progetto: Attualmente Preventive dichiara di essere nella fase preclinica, con massima attenzione alla sicurezza delle procedure. Il CEO Lucas Harrington ha ribadito che nessuna sperimentazione clinica su persone è stata avviata, in linea con le normative vigenti negli Stati Uniti e nell’Unione Europea.
Nell’ottica della trasparenza, l’azienda promette di pubblicare tutti i risultati della ricerca, positivi o negativi, prima di valutare eventuali nuove fasi sperimentali.
Rischi, controversie ed etica: le critiche della comunità scientifica
La comunità scientifica appare profondamente divisa sulle potenzialità e sui rischi delle tecniche di editing genetico embrionale. I timori sono molteplici, tra cui la possibilità di effetti imprevisti sulle generazioni future, la riproduzione di dinamiche di selezione eugenetica e le incertezze della diagnosi pre-impianto nei casi di malattie genetiche complesse.
- Rischi biologici: Introduzione di modifiche genetiche non completamente comprese, rischio di trasmissione di errori alle generazioni successive, mancanza di garanzie sui risultati a lungo termine.
- Dilemmi etici: Possibilità di ampliare le disuguaglianze sociali, dubbia accessibilità universale alle tecnologie, e il rischio di alimentare una deriva verso una “genetica di consumo”.
- Controversie normative: Le principali organizzazioni di genetica e bioetica chiedono una moratoria globale e la necessità di norme più chiare, richiamando episodi passati di sperimentazioni clandestine.