Una strategia potrebbe contemplare una riduzione dell'esposizione nei settori dell'informatica, dei servizi di comunicazione e dei beni di consumo voluttuari.
Finito il primo trimestre, le ultime riunioni delle banche centrali hanno evidenziato una prospettiva di riduzione globale dei tassi di interesse. Questo movimento indica un ciclo di allentamento monetario in corso, il quale potrebbe continuare a sostenere sia l'equity che il credito nei mercati finanziari. Va comunque considerato che, nonostante la tendenza rialzista del mercato di azioni e obbligazioni, potrebbero manifestarsi rischi di correzione, fenomeno del tutto normale in un contesto di crescita.
Dopo un avvio d'anno dinamico, il secondo trimestre si preannuncia altrettanto interessante per i mercati finanziari. L'eventuale riduzione dei tassi potrebbe incoraggiare gli investimenti delle imprese, focalizzandosi in particolare su settori come l'intelligenza artificiale e le energie rinnovabili. Queste tematiche sono rilevanti per gli investitori, i quali dovrebbero attenersi a mantra consolidati: diversificazione e ricerca della qualità. Approfondiamo quindi:
Il settore industriale possiede una vasta esposizione economica globale rispetto agli altri 11 settori dell'indice S&P 500. Questo settore interagisce con numerosi altri settori ed è spesso destinatario di investimenti pubblici, soprattutto alla luce degli attuali programmi di spesa.
Secondo Antonio Tognoli, responsabile macro analisi e comunicazione di Cfo Sim, risulterebbe strano se il settore industriale non beneficiasse in modo sostanziale degli impatti combinati di questi tre provvedimenti legislativi. Molte aziende del settore si aspettano un aumento degli ordini di attrezzature, sistemi e materiali di consumo nei mercati finali che godono di sovvenzioni, crediti d'imposta e altre forme di finanziamento grazie a queste iniziative governative. Le misure legislative dovrebbero stimolare gli investimenti infrastrutturali oltre il tradizionale ambito di strade e ponti.
Il tema che attira da tempo l'attenzione degli investitori: le azioni correlate all'intelligenza artificiale. In termini semplici, l'AI è un processo di elaborazione dei dati che richiede ingenti quantità di archiviazione e potenza di calcolo. La costruzione di data center per l'AI sta ricevendo considerevoli investimenti, e tutte queste evoluzioni tecnologiche, insieme al miglioramento inevitabile della rete elettrica, sono portate avanti da aziende del settore industriale.
E cosa dire del settore dei materiali? Comprende aziende che gestiscono l'estrazione, la formulazione, la fusione e la raffinazione delle materie prime utilizzate per costruire infrastrutture fisiche. Calcestruzzo, rame, alluminio, plastica e prodotti chimici sono solo alcuni degli elementi utilizzati da queste aziende per realizzare impianti, produrre attrezzature e modernizzare le reti elettriche. Di conseguenza fari puntati sia sul settore industriale che su quello dei materiali. Una strategia potrebbe contemplare una riduzione dell'esposizione nei settori dell'informatica, dei servizi di comunicazione e dei beni di consumo voluttuari, considerando la loro attuale sovravalutazione sul mercato.
Un'analisi approfondita su queste dinamiche, anche dal punto di vista geografico, è fornita nel Market Outlook per il secondo trimestre elaborato da Carlo De Luca, Responsabile Investimenti, e Alessio Garzone, Assistant Portfolio Manager & Senior Analyst, di Gamma Capital Markets.
Il proliferare dell'intelligenza artificiale e le tendenze cicliche e strutturali stanno delineando opportunità a lungo termine nel panorama economico.
Oltre alla tecnologia, già ridotto nelle recenti revisioni delle principali strategie azionarie, il robusto mercato del lavoro e l'aumento dei salari dovrebbero continuare a favorire i consumi interni. I futuri tagli dei tassi di interesse contribuiranno a ridurre i costi per le aziende, specialmente quelle operanti nel settore delle energie rinnovabili, come solare, eolico e idrogeno, che potrebbero beneficiare della possibilità di investire in tecnologie innovative a costi minori.
In termini geografici si preferiscono Cina e India, oltre agli Stati Uniti, con una limitata presenza di aziende europee, soprattutto nei settori a valutazione molto bassa, come l'automotive. Pur continuando a preferire il settore tecnologico, in questa fase di mercato si opta per un sottopeso, soprattutto per quanto riguarda i titoli tech a grande capitalizzazione, tra cui Amazon, Microsoft, Meta Platform, Nvidia. Abbandonati alcuni grandi brand, come ad esempio Apple, a causa dei rischi specifici del settore e della sua esposizione in Cina, dove attualmente il 20% dei ricavi proviene, il che la rende vulnerabile.
In termini di valutazione, il rapporto prezzo/utili dei principali indici azionari risulta inferiore rispetto agli anni precedenti, principalmente a causa della forte crescita degli utili aziendali, soprattutto nel settore tecnologico e dei semiconduttori. La domanda è se questa crescita degli utili sarà sostenibile nei prossimi periodi. Naturalmente, il flusso di dati rimane volatile, soprattutto in vista delle prossime pubblicazioni sui dati di inflazione, che possono generare, come già accaduto nei mesi precedenti, volatilità sui mercati e destabilizzare gli indici, anche se solo per brevi periodi.
I rischi geopolitici rimangono sempre imminenti, con le principali nazioni del mondo che aumentano le spese militari e cercano accordi internazionali per proteggere i propri confini. In conclusione, secondo gli analisti di Gamma Capital Markets, in questa fase è preferibile mantenere un approccio diversificato, con particolare attenzione alla qualità. Sul fronte obbligazionario, a scopo di protezione del portafoglio, il faro è sulle obbligazioni corporate investment grade denominate in euro, con un rendimento medio alla scadenza del 3,80% e una duration media di 4,5 anni.