Il quadro normativo italiano in materia di adozioni è strutturato in modo rigoroso per garantire la tutela del minore e assicurare che le famiglie adottive possano offrire un ambiente idoneo alla crescita del bambino.
La normativa che regola le adozioni in Italia ha come riferimento principale la legge 184 del 1983, successivamente modificata dalla legge 149 del 2001. Questo impianto legislativo stabilisce con precisione i requisiti necessari, le procedure da seguire e i costi da sostenere per intraprendere il percorso adottivo nel nostro Paese.
Il principio fondamentale che guida la legislazione italiana in materia è sempre l'interesse superiore del minore, in linea con quanto stabilito dalla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia. La normativa è stata concepita per garantire che ogni bambino possa crescere in un ambiente familiare adeguato, con figure genitoriali capaci di assicurare stabilità affettiva ed economica.
Nel 2025, il sistema adottivo italiano continua a distinguere tra adozione nazionale e adozione internazionale, ciascuna con specifiche procedure e tempistiche che possono estendersi fino a diversi anni prima che i genitori possano accogliere definitivamente un minore nella propria famiglia.
La legislazione italiana prevede criteri ben definiti per determinare l'idoneità all'adozione. Secondo la normativa vigente nel 2025, possono presentare domanda di adozione esclusivamente:
Questi requisiti sono verificati attentamente durante l'iter valutativo, che comprende colloqui approfonditi con assistenti sociali e psicologi, analisi della situazione abitativa e valutazione delle capacità genitoriali complessive.
La normativa italiana del 2025 mantiene alcune restrizioni significative riguardo a chi può accedere all'adozione. In particolare:
Esistono tuttavia alcune eccezioni per le persone non coniugate, a seguito di importanti pronunce della Corte Costituzionale. L'adozione da parte di single può essere considerata in circostanze particolari, quali:
Il percorso per l'adozione nazionale in Italia nel 2025 segue un iter strutturato e rigoroso, che richiede pazienza e determinazione. Si tratta di una procedura articolata in diverse fasi:
La coppia aspirante all'adozione deve innanzitutto presentare una dichiarazione di disponibilità all'adozione presso il Tribunale per i Minorenni competente per territorio, allegando una serie di documenti fondamentali:
Se la coppia soddisfa i requisiti formali, entro 15 giorni dalla presentazione della domanda, il giudice minorile trasmette la documentazione ai servizi sociali territoriali per l'avvio della fase valutativa. I servizi hanno quattro mesi di tempo per conoscere approfonditamente la coppia e redigere una relazione dettagliata da presentare al Tribunale.
Durante questa fase, gli operatori sociali conducono una serie di colloqui e visite domiciliari per valutare:
Entro due mesi dalla ricezione della relazione dei servizi territoriali, il Tribunale per i Minorenni decide se rilasciare il decreto di idoneità o se disporre ulteriori verifiche. Una volta ottenuta l'idoneità, la coppia viene inserita in un elenco di famiglie disponibili all'adozione.
Quando un minore viene dichiarato adottabile, il Tribunale individua, tra le coppie idonee, quella che meglio risponde alle esigenze specifiche del bambino, avviando la fase di abbinamento.
Dopo l'individuazione della coppia, inizia una fase di conoscenza reciproca attraverso incontri preliminari. Se questi incontri hanno esito positivo, il minore viene affidato alla famiglia per un periodo di affidamento preadottivo della durata di circa un anno.
Durante questo periodo, i servizi sociali continuano a monitorare l'inserimento del bambino nel nuovo nucleo familiare e, al termine, redigono una relazione conclusiva. Se il percorso si è svolto positivamente, il Tribunale per i Minorenni emette la sentenza definitiva di adozione, che stabilisce il nuovo rapporto di filiazione a tutti gli effetti legali.
L'adozione internazionale nel 2025 segue un percorso più complesso rispetto a quella nazionale, coinvolgendo autorità di diversi Paesi e richiedendo maggiori risorse economiche e tempi più estesi.
Anche per l'adozione internazionale, il primo passo consiste nell'ottenere il decreto di idoneità dal Tribunale per i Minorenni, seguendo la stessa procedura descritta per l'adozione nazionale.
Entro un anno dal rilascio del decreto, la coppia deve conferire mandato a uno degli enti autorizzati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI). Tra questi figurano numerose organizzazioni come:
Questi enti hanno il compito di:
L'ente autorizzato prepara e trasmette il dossier della coppia alle autorità del Paese straniero scelto, che deve essere tra quelli firmatari della Convenzione dell'Aja o con cui l'Italia ha stipulato accordi bilaterali.
Le autorità straniere esaminano la documentazione e, se la valutano positivamente, propongono l'abbinamento con un minore adottabile. La coppia viene quindi invitata a recarsi nel Paese di origine del bambino per gli incontri conoscitivi.
Se gli incontri hanno esito positivo e le autorità straniere approvano l'adozione, l'ente autorizzato trasmette tutta la documentazione alla Commissione per le Adozioni Internazionali, attestando la conformità della procedura ai principi della Convenzione dell'Aja.
La CAI, dopo aver verificato la regolarità del procedimento, autorizza l'ingresso e la permanenza del minore in Italia. Una volta giunto in Italia, il bambino può trascorrere un eventuale periodo di affidamento preadottivo, al termine del quale il Tribunale per i Minorenni ordina la trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello stato civile.
Con questa operazione, il minore acquisisce definitivamente la cittadinanza italiana e diventa a tutti gli effetti membro della sua nuova famiglia.
Un aspetto importante da considerare quando si intraprende il percorso adottivo è la durata complessiva dell'iter. Nel 2025, i tempi per completare un'adozione rimangono significativi:
Le tempistiche estese rappresentano una sfida emotiva per le coppie, che devono essere preparate ad affrontare periodi di attesa e incertezza. Gli enti autorizzati e i servizi sociali offrono spesso supporto psicologico durante queste fasi, aiutando i futuri genitori a gestire le aspettative e a prepararsi adeguatamente all'accoglienza del bambino.
L'aspetto economico rappresenta un elemento importante da considerare nel percorso adottivo, con differenze sostanziali tra adozione nazionale e internazionale:
L'adozione nazionale comporta spese relativamente contenute, poiché la procedura si svolge interamente in Italia e coinvolge principalmente istituzioni pubbliche. I costi principali riguardano:
Complessivamente, per un'adozione nazionale nel 2025, le spese si aggirano generalmente tra i 1.000 e i 3.000 euro.
L'adozione internazionale richiede invece un investimento economico significativo, che varia considerevolmente in base al Paese di origine del minore. Le principali voci di spesa includono:
A titolo esemplificativo, nel 2025 i costi complessivi possono variare significativamente: