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Quali bambini possono adottare i single dopo l'ultima sentenza Cassazione 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
Diritti adozione persone single

In quali casi i single possono adottare un bambino dopo l’ultima decisione della Cassazione. Le condizioni previste dalla legge e le novità sui diritti delle adozioni

L'adozione per i single ha vissuto una storica trasformazione in Italia con una recente sentenza della Corte Costituzionale. Questo cambiamento normativo, apre nuove possibilità per le persone non sposate di accedere all'adozione internazionale. 

La normativa che regolava le adozioni, dalla legge 184/1983 alla svolta della Corte Costituzionale

La legge 184/1983 ha rappresentato per decenni il quadro normativo di riferimento per le adozioni in Italia, sancendo regole rigide per garantire il benessere del minore. L’articolo 29-bis prevedeva che potessero accedere all’adozione esclusivamente le coppie eterosessuali sposate da almeno tre anni, negando qualsiasi possibilità alle persone single se non in casi eccezionali.

Esistevano deroghe specifiche solo per le adozioni nazionali e situazioni straordinarie nell’ambito delle adozioni internazionali, come nel caso in cui il minore avesse già instaurato un rapporto stabile con il richiedente o fosse un orfano con particolari necessità, come disabilità gravi. Questi casi rientravano nelle cosiddette “adozioni nominative”.

La decisione della Corte Costituzionale, guidata dalla sentenza 33/2025, ha profondamente modificato questa normativa. Ritornando all’articolo 2 della Costituzione Italiana e all’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, la Consulta ha giudicato la norma in contrasto con i diritti fondamentali, ribadendo che il vincolo matrimoniale non è una condizione imprescindibile per creare un contesto familiare stabile e armonioso per il minore adottato. Questa modifica assicura una maggiore inclusività e tutela sia i diritti dei minori sia le aspirazioni personali dei potenziali adottanti.

Cosa cambia per i single

La Sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto per i single di accedere all’adozione internazionale. La decisione, motivata da un’interpretazione evolutiva della Costituzione e della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, consente oggi alle persone single di intraprendere un percorso adottivo per minori in stato di abbandono residenti all’estero, garantendo pari opportunità alle coppie sposate.

La decisione si applica esclusivamente a persone non sposate né unite civilmente. Questo non implica necessariamente che siano single in senso assoluto, poiché potrebbero essere coinvolte in una relazione di fatto. Tuttavia, devono essere legalmente libere da vincoli coniugali, e l’adozione sarà formalmente concessa solo al richiedente.

Questa svolta amplia la platea dei potenziali adottanti, un aspetto decisivo in un contesto segnato dal calo delle domande di adozione. Secondo i dati recenti, in Italia, il numero delle richieste di adozione internazionale è sceso da quasi 7.000 nel 2007 a circa 500 nel 2024. 

La Consulta ha evidenziato che, sebbene l’adozione resti un istituto volto alla tutela del minore, l’interesse del singolo non deve essere trascurato purché sia equilibrato rispetto alle esigenze del bambino. Rimane essenziale il ruolo del giudice nel verificare che l’interesse superiore del minore sia pienamente tutelato.

Da notare che le adozioni internazionali seguono convenzioni e accordi bilaterali. In Italia, i giudici valutano l'idoneità del futuro genitore, ma l'abbinamento con il bambino è deciso dal paese di origine. Se la legge di quel paese vieta l'adozione ai single, questi ultimi non potranno adottare lì.

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