La pensione dei medici si calcola su due quote, A e B, che sono rispettivamente una quota fissa obbligatoria per tutti gli iscritti e una cifra calcolata in base al reddito, ed è il risultato di queste due quote. E' prevista una maggiorazione della cifra risultante dalla somma di quota A e quota B per gli iscritti che decidono di andare in pensione a 70 anni, più tardi rispetto ai requisiti richiesti per la penisone di vecchiaia previsti dall'Enpam.
Requisiti e contributi richiesti per la pensione dei medici iscritti all’Enpam, Ente nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, sono diversi rispetto ai requisiti per la pensione degli altri lavoratori.
Se, infatti, dal primo gennaio 2019 per andare in pensione di vecchiaia tutti, uomini e donne, devono raggiungere i 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, o per la pensione anticipata maturare 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne, i criteri per i medici sono differenti.
Quali sono i contributi e i requisiti richiesti ai medici iscritti all’Enpam per andare in pensione e come si calcola la loro pensione finale?
La pensione dei medici è il risultato di due Quota: la quota A, che rappresenta la quota contributiva obbligatoria fissa che ciascun medico deve versare e che relativamente alla contribuzione maturata fino al 31 dicembre 2012 viene rivalutata nella misura del 75% dell’indice Istat fino a 4 volte il trattamento minimo Inps e del 50% oltre tra il primo gennaio 2013 e l’anno prima quello della decorrenza della pensione finale; e la quota B, che si calcola in base al reddito e prevede aliquote di rendimento che da gennaio 2019 sono:
Per la quota A, dalla media di tutti i redditi presenti nel fondo si ricava il reddito medio annuo che deve essere rivalutato del 75% dell’indice Istat Foi (famiglie di operai e impiegati) registrato tra l’anno di riferimento del reddito e l’anno che precede la decorrenza della pensione.
Per la quota B, l’importo della pensione è rappresentato dalla media dei redditi professionali soggetti a contribuzione rivalutati in base all’indice Istat Foi.
Se l’iscritto presenta domanda di pensione oltre il 68esmo anno di età e fino al 70esimo anno, l’aliquota di rendimento viene maggiorata del 20%.
I medici vanno in pensione di vecchiaia a 68 anni di età e con almeno 5 anni di contributi se ancora iscritti all'Enpam e 15 anni di contributi se non è più iscritto.
Possono rimanere a lavoro anche fino a 70anni, ottenendo, come appena accennato, un maggiorazione dell'importo pensionistico finale, e possono anche andare in pensione anticipata a anticipata a 62 anni e con almeno 35 anni di contributi e un’anzianità di laurea superiore ai 30 anni, o a prescindere dall’età anagrafica, senza alcun bisogno cioè di raggiungere alcuna soglia di età ma avendo maturato 42 anni di contributi.