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Che cosa sono i contratti integrativi sul lavoro e come funzionano e si applicano

Cosa sono i contratti integrativi sul lavoro, a chi si applicano e cosa disciplinano: le differenze rispetto ai contratti nazionali di lavoro Ccnl

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Che cosa sono i contratti integrativi su

I contratti integrativi rappresentano uno dei pilastri della contrattazione collettiva decentrata nel panorama lavorativo italiano.

Essi si affiancano, e integrano appunto, ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), fornendo regole e condizioni specifiche per singole realtà lavorative o settori. 

Definizione e caratteristiche dei contratti integrativi

Un contratto integrativo sul lavoro è un accordo stipulato a livello aziendale o territoriale che integra quanto previsto dal CCNL, intervenendo su materie delegabili in base alla disciplina nazionale. Tipicamente, interviene per:

  • Regolamentare e valorizzare gli aspetti economici integrativi (premi di risultato, indennità legate alla produttività)
  • Adattare l’organizzazione del lavoro e i sistemi di orario alle particolarità aziendali o enti specifici
  • Determinare procedure aggiuntive per la gestione delle relazioni industriali interne
  • Gestire e promuovere percorsi di welfare e benefit specifici

Le clausole di questi contratti devono rispettare i limiti imposti dal CCNL e dalla normativa vigente. 

La stipula dei contratti integrativi coinvolge normalmente:

  • Le rappresentanze aziendali o territoriali dei lavoratori (RSU, RSA, OO.SS.)
  • La parte datoriale: datore di lavoro, ente o associazione di categoria

Nel pubblico impiego, la procedura prevede la formazione di una 'ipotesi di contratto' che deve essere accompagnata da una relazione illustrativa e tecnica.

Questa documentazione viene inviata all’organo di controllo contabile per la verifica preventiva di compatibilità finanziaria.

In caso di rilievi, la trattativa deve essere riaperta entro precisi termini temporali. Se non emergono osservazioni, si procede alla firma definitiva e all’applicazione del contratto.

Le differenze tra contratti integrativi e CCNL nazionali

I contratti nazionali di lavoro CCNL definiscono i diritti minimi e i parametri generali per tutti gli addetti di un determinato settore o comparto, stabilendo ad esempio:

  • Il livello base della retribuzione
  • La classificazione del personale
  • Le principali tutele normative
  • Le materie riservate alla successiva contrattazione decentrata

I contratti integrativi ‘integrano’ tali disposizioni, non possono prevedere condizioni peggiorative rispetto al minimo stabilito dalla legge e dalla contrattazione nazionale, ma possono migliorare o dettagliare le condizioni di lavoro, favorendo sia la competitività delle imprese sia il benessere dei dipendenti.

I contratti integrativi assumono una notevole importanza pratica perché permettono di:

  • Adattare i trattamenti economici e normativi alle peculiarità produttive e organizzative dell’ente o dell’impresa
  • Stabilire criteri aggiuntivi per l’assegnazione dei premi di produttività o welfare
  • Incrementare il coinvolgimento sino alla partecipazione dei lavoratori nella gestione della produttività

Rispetto ai CCNL, la contrattazione integrativa è:

  • Più flessibile: si adatta rapidamente a cambiamenti interni rispetto alle rigidità nazionali
  • Vincolata: è sottoposta ai limiti economico-normativi superiori
  • Più dettagliata: incide su aspetti gestionali concreti come turni, ferie, premi, sistemi di valutazione della performance
Elemento CCNL Contratto integrativo
Livello di applicazione Nazionale Aziendale/Territoriale
Margine di negoziazione Limitato dai minimi legali Legato ai vincoli di legge e CCNL
Argomenti trattati Basi retributive, tutele minime Peculiarità organizzative, premi, welfare