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Come fare autocertificazione imu 2025 per casa disabitata e pagare la metà

IMU 2025: pagare la metà per casa disabitata con autocertificazione. Come compilarla, quando presentarla e quali requisiti servono per ottenere lo sconto previsto dalla normativa

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Come fare autocertificazione imu 2025 pe

Il pagamento dell'Imposta Municipale Propria (IMU) è un obbligo fiscale per i possessori di immobili, ma molti contribuenti non sono a conoscenza delle possibilità di riduzione previste dalla normativa, in particolare per le case disabitate. Anche se non esiste un'esenzione totale per queste abitazioni, è possibile in alcuni casi pagare solo la metà dell'imposta grazie a una semplice autocertificazione. 

Quando si deve pagare l'IMU sulla casa disabitata

Non esiste un'esenzione dal pagamento IMU per le case disabitate. L'imposta deve essere comunque versata poiché il presupposto di pagamento è il possesso dell'immobile. Quindi, per il solo fatto di avere la proprietà di un immobile è dovuto il pagamento dell'IMU, indipendentemente dall'utilizzo che se ne fa.

A differenza della TARI (Tassa sui Rifiuti), per cui è prevista l'esenzione nel caso di immobili privi di arredi e utenze domestiche, l'IMU è un'imposta patrimoniale che colpisce la proprietà e non l'utilizzo effettivo dell'immobile. Questo significa che anche una casa completamente vuota e disabitata è soggetta all'IMU.

Tuttavia, la normativa prevede la possibilità di pagare l'IMU ridotta al 50% per le case disabitate che rientrano in specifiche condizioni, come stabilito dall'articolo 13, comma 3, del D.L. n. 201 del 2011.

Requisiti per ottenere la riduzione IMU al 50% per casa disabitata

Per poter pagare la metà dell'IMU sulla casa disabitata, è necessario che l'immobile sia dichiarato inagibile o inabitabile e che di fatto non sia utilizzato. Entrambe queste condizioni devono sussistere contemporaneamente.

Un immobile viene considerato inagibile o inabitabile ai fini IMU quando presenta:

  • Un degrado fisico sopravvenuto (ad esempio, fabbricato diroccato, pericolante o fatiscente)
  • Un'obsolescenza funzionale, strutturale e tecnologica non superabile con interventi di manutenzione ordinaria
  • Condizioni strutturali che potrebbero rappresentare un pericolo per cose o persone (rischio di crollo parziale o totale)
  • Condizioni igienico-sanitarie precarie
  • Mancanza di strutture essenziali che rendono l'immobile non compatibile all'uso abitativo

È importante sottolineare che il semplice distacco delle utenze domestiche (acqua, luce, gas) non è sufficiente per far dichiarare un immobile inagibile e quindi ottenere la riduzione dell'IMU. La casa deve essere effettivamente inutilizzabile per condizioni strutturali o di sicurezza.

Come fare l'autocertificazione IMU 2025 per casa disabitata

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, è possibile attestare lo stato di inagibilità o inabitabilità dell'immobile attraverso una semplice autocertificazione presentata dal proprietario, senza necessità di perizie specifiche a pagamento.

Per fare l'autocertificazione IMU 2025 per casa disabitata e pagare la metà dell'importo dovuto, occorre:

  1. Compilare una dichiarazione in cui il proprietario attesta che la casa è disabitata perché inagibile o inabitabile
  2. Riportare tutti i dati relativi all'immobile (ubicazione, dati catastali, caratteristiche)
  3. Indicare il periodo in cui sussistono le condizioni di inagibilità
  4. Presentare la dichiarazione al Comune dove si trova l'immobile entro il 30 giugno dell'anno successivo

È possibile che il Comune richieda ulteriore documentazione tecnica a supporto dell'autocertificazione, come ad esempio una perizia redatta da un tecnico abilitato che attesti le condizioni di inagibilità dell'immobile.

L'autocertificazione deve essere specifica e dettagliata, non basta dichiarare genericamente che l'immobile è disabitato. È necessario specificare le ragioni dell'inagibilità, descrivendo le condizioni strutturali o di sicurezza che rendono l'immobile inutilizzabile.

Tipologie di immobili che possono beneficiare della riduzione IMU

Il pagamento ridotto nella misura del 50% dell'IMU 2025 vale per le seguenti tipologie di case:

  • Case completamente disabitate e inagibili
  • Case dismesse o inagibili
  • Case disabitate per il periodo estivo o invernale, purché inagibili
  • Case concesse in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado (genitori e figli) che le utilizzano come abitazione principale, con contratto registrato
  • Case concesse in locazione a canoni più bassi rispetto a quelli di mercato (canone concordato), per cui si applica una riduzione al 75%

È importante notare che la riduzione si applica limitatamente al periodo dell'anno in cui sussistono le condizioni di inagibilità o inabitabilità. Se l'immobile torna a essere agibile o viene utilizzato, il proprietario è tenuto a comunicarlo al Comune e a pagare l'IMU intera per il periodo restante.

Casi particolari di riduzione IMU per immobili disabitati

Oltre ai casi di inagibilità, esistono altre situazioni in cui è possibile beneficiare di riduzioni IMU per immobili non utilizzati come abitazione principale:

  • Immobili di interesse storico o artistico: riduzione del 50% della base imponibile
  • Immobili di pensionati residenti all'estero: riduzione del 50% per una sola unità immobiliare posseduta in Italia da soggetti non residenti, titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l'Italia
  • Immobili occupati abusivamente: esenzione totale dall'IMU se è stata presentata denuncia all'autorità giudiziaria per occupazione abusiva

Per tutti questi casi è necessario presentare apposita dichiarazione IMU entro il 30 giugno dell'anno successivo per poter beneficiare delle agevolazioni.

Differenza tra IMU e TARI per case disabitate

Per quanto riguarda la TARI sulla seconda casa disabitata, le regole sono diverse rispetto all'IMU. È prevista l'esenzione dal pagamento della tassa sui rifiuti nel caso in cui sia dimostrato che la casa è di fatto inutilizzata. Questo avviene a due precise condizioni:

  1. La casa deve essere priva di arredi
  2. La casa deve essere priva di fornitura di acqua, luce e gas

Entrambe queste condizioni devono essere provate con opportuna documentazione. Il Comune ha comunque la facoltà di provvedere a ispezioni per determinare l'effettiva assenza di arredi e di utenze attive.

La differenza sostanziale è che mentre l'IMU colpisce il possesso dell'immobile, la TARI è legata alla produzione potenziale di rifiuti. Se l'immobile non può produrre rifiuti perché completamente disabitato e privo di utenze, non è soggetto alla TARI.

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