La procedura di rinnovo di un contratto nazionale di lavoro Ccnl prevede un iter specifico che coinvolge i sindacati che fanno proposte, gli imprenditori, le associazioni di imprese e di categoria e le piattaforme dedicate e si svolgono con incontri, trattative e accordi finali.
Come avviene il rinnovo di un contratto nazionale Ccnl? Un contratto collettivo nazionale ha una durata di tre anni sia per la parte normativa che per quella economica. Alla scadenza del termine, il Ccnl cessa di avere effetto, non è più vincolante e deve essere rinnovato. Ma spesso i rinnovi di molti contratti non avvengono subito alla scadenza. Vediamo di seguito nel dettaglio come avviene la procedura di un rinnovo contrattuale.
La procedura di rinnovo di un contratto nazionale di lavoro Ccnl prevede un iter specifico che coinvolge i sindacati che fanno proposte, gli imprenditori, le associazioni di imprese e di categoria e le piattaforme dedicate e si svolgono con incontri, trattative e accordi finali.
In particolare, si parte con la presentazione delle cosiddette piattaforma rivendicative almeno 3 mesi prima della scadenza.
Si tratta dell’insieme delle proposte e delle richieste avanzate dai sindacati per iniziare i negoziati con i datori di lavoro.
Durante il periodo che va dall’apertura delle trattative al mese successivo alla scadenza del contratto (4 mesi in totale), le parti sociali non possono intraprendere iniziative unilaterali o azioni di lotta sindacale.
La parte che riceve le proposte deve dare un riscontro entro 20 giorni dalla ricezione della proposta. La durata massima per la trattativa di un rinnovo è 7 mesi.
Al termine della trattativa le parti raggiungono un accordo sulle modifiche da apportare al contratto scaduto, che, precisiamo, non viene modificato del tutto ma solo in alcuni aspetti fondamentali per cui vengono avanzate richieste generalmente di miglioramento.
Per avere validità, il contratto nazionale di lavoro deve essere firmato da Organizzazioni Sindacali e da Associazioni Datoriali e, se scade senza che le parti collettive raggiungano un accordo, si considera nullo. In tal caso, i lavoratori hanno diritto a ricevere l’indennità di vacanza contrattuale.
Si tratta di un importo addizionale che ha lo scopo di proteggere il salario dagli effetti dell’inflazione e che copre i buchi temporali che intercorrono tra il tempo di scadenza del contratto e in cui avrebbe già dovuto essere rinnovato e quello di rinnovo specifico.
Precisiamo che per un datore di lavoro è prevista la possibilità di recedere da un CCNL solo per aderire ad un altro contratto, più adatto alle esigenze della propria azienda. Non si può recedere in modo unilaterale e senza una giustificazione di carattere sostitutivo.
Solo per gli statali e i dipendenti pubblici, le trattative avvengono direttamente con il governo e non con i privati.
Le tempistiche di rinnovo di un Ccnl sono a volte molto lunghe e i rinnovi devono spesso colmare i buchi anche di anni di mancati rinnovi con relative le indennità previste.
Si è appena conclusa, dopo mesi, la trattativa di rinnovo del contratto nazionale Ccnl per i bancari siglato da Abi e dai sindacati, Fabi, First, Fisac, Uilca, Unisin, che ha stabilito un aumento degli stipendi.
Il primo settembre i lavoratori hanno ricevuto ulteriori 100 euro in più e dovranno ricevere ancora due tranche, una di 50 euro a giugno 2025 e l’ultima di 35 euro a marzo 2026.
Grazie ai nuovi aumenti, lo stipendio di un Quadro direttivo di quarto livello (QD4) arriva a 5.045,85 euro, a cui si aggiungono 95,31 euro di scatti di anzianità e 14,30 come importo ex ristrutturazione tabellare.
Stessi aumenti per scatti di anzianità e importo ex ristrutturazione tabellare sono previsti anche per il QD3 che avrà 4.297,64 euro di stipendio.
Per i livelli successivi, e fino ad arrivare alla terza area professionale primo livello, gli aumenti sugli scatti di anzianità sono di 41,55 euro, mentre l’importo ex ristrutturazione tabellare è di 7,99 euro.
Lo stipendio sale poi a 3.871,28 euro per il QD2 e a 3.653,43 euro per il QD1.
Prendendo in considerazione, invece, il Ccnl Metalmeccannico, continuano le discussioni sulla relativa piattaforma.
Le trattative riguardano il rinnovo del contratto nazionale in scadenza il 30 giugno 2024.
Diverse le questioni sul tavolo per i metalmeccanici, a partire dall’aumento salariale proposto dai sindacati di 280 euro mensili parametrati al livello C3 per tre anni rispetto agli attuali minimi contrattuali, per arrivare alla riduzione dell’orario di lavoro, sulle 35 ore settimanali ma a parità di salario, e a ulteriori modifiche richieste per la sicurezza sul lavoro.