La donazione che diventa valida dopo la morte del donante regola interessi e situazioni attuali, durante la vita delle parti, e ha per oggetto beni o diritti già presenti nel patrimonio di chi dispone e che vengono trasferiti, anche in un momento futuro, ad un'altra persona.
Come funziona una donazione che diventa valida dopo la morte del donante? Le leggi che regolano le eredità e le donazioni nel nostro ordinamento sono molto chiare e lasciano poco spazio ai dubbi.
Tuttavia, ci sono questioni che suscitano ancora molto interesse e di difficile interpretazione in merito, per esempio se una donazione può diventare valida solo dopo la morte del donante.
Donazione che diventa valida dopo la morte del donante, è valida e come funziona
La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 9397 del 10 aprile 2025, ha fornito chiarimenti sulle donazioni valide dopo la morte del donante, partendo da una importante distinzione tra la donazione, come un atto di liberalità tra vivi (inter vivos) valido anche con effetti differiti nel tempo, e il cosiddetto patto successorio sulla futura eredità, che è vietato dal Codice Civile italiano per cui considerati del tutto nullo.
Il motivo di tale nullità è da ricercare nell’oggetto dell’accordo, che sarebbero beni o diritti considerati parte di un’eredità non ancora aperta e rientranti nella futura successione di una persona ancora in vita.
Per quanto riguarda l'atto di donazione valido tra vivi, può avere anche alcuni effetti dopo la morte, regola interessi e situazioni attuali, durante la vita delle parti, e ha per oggetto beni o diritti già presenti nel patrimonio di chi dispone.
Questi possono essere trasferiti, anche in un momento futuro (per disposizione dell'atti), che può coincidere proprio con la morte del donante, ed è considerato valido dalla legge.
Resta il fatto che, considerando che la donazione è un vero e proprio contratto, perché sia valida e legale, donante e donatario devono prestare il consenso ed essere capaci di intendere e volere al momento della conclusione dell’atto, nonché avere la piena capacità di agire.
La donazione valida dopo la morte del donante non ha alcun effetto sulla successione nell’asse ereditario futuro né sulla libertà testamentaria.
Viene comunque considerata dalla legge un anticipo di eredità e ciò significa che, al momento della morte del donante, deve rientrare nella quota riservata.
Pur con una donazione valida dopo la morte di chi la dispone, le norme vigenti restano le stesse, vale a dire che l’eredità si deve comunque trasmettere legge (successione legittima, in assenza di testamento) o per testamento e la successione si deve aprire solo al momento della morte del de cuius.
Dunque, le donazioni fatte in vita e valide dopo la morte del donante non incidono sulle disposizioni della futura successione per tutti gli eredi legittimi, per cui è sempre prevista l’assegnazione di specifiche quote e che non devono mai essere lesi in esse. In caso contrario, le donazioni possono essere contestate dagli altri eredi.