Nessun tentativo di delegittimare l'importanza del reddito di cittadinanza. Tuttavia le numerose truffe scoperte in questi anni sono la dimostrazione dell'esistenza di errori nell'individuazione dei corretti destinatari di questa misura e il successivo pagamento della somma.
Eppure le intenzioni sono di buon senso in quanto il reddito di cittadinanza è una misura fondamentale di politica attiva del lavoro, di contrasto alla povertà, alla diseguaglianza e all'esclusione sociale e intende favorire la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto alla partecipazione sociale, al lavoro e alla formazione, attraverso politiche dirette sia al sostegno economico che all'inserimento sociale e lavorativo dei soggetti a rischio di marginalità. Approfondiamo quindi:
Certamente clamoroso è il caso dei 16 arresti a Milano per una truffa da 15 milioni di euro. Tra i beneficiari anche una signora assassinata 8 anni fa. Il reddito di cittadinanza è stato elargito per 9.000 romeni fantasma. A quanto pare sarebbe bastato presentare codici fiscali, numeri di cellulari attivati per l'occasione, e indirizzi concentrati a centinaia negli stessi palazzi per poi affermare che i richiedenti vivessero in Italia da 10 anni e avessero i requisiti per i sussidi.
Andando allora alla ricerca delle truffe sul reddito di cittadinanza, come non ricordare il caso che ha coinvolto 141 medici e paramedici per aver permesso ad amici e parenti di eseguire accertamenti diagnostici completamente gratuiti e senza seguire le ordinarie liste di attesa?
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il medico accedeva al sistema, presentava la richiesta e dopo l'esame o le analisi consegnava il referto evitando il pagamento del ticket alla Regione Lazio.
A usufruire di quella che è stata definita la corsia preferenziale 523 tra parenti e amici di medici e infermieri che hanno frodato oltre 323 milioni di euro. Da un caso all'altro, a Napoli il caso più recente riguarda 120 denunciati per un giro di "affari" di milione e 200.000 euro percepiti illecitamente. Si tratta di una cifra inferiore rispetto a 3 milioni e 500.000 euro stanziati illegalmente a Genova in cui la criminalità ha gestito le 1.532 domande presentate da stranieri abitanti nel capoluogo ligure ma privi dei requisiti necessari.
A quanto pare il legame tra reddito di cittadinanza e criminalità è molto forte. Pensiamo ai 1.400 percettori abusivi che a Palermo hanno sottratto 1 milione e 200.000 euro allo Stato. Di mezzo, secondo l'accusa, ci sarebbero 145 hanno precedenti condanne per mafia.
Non è poi così differente il caso di Reggio Calabria, in cui molte delle 300 persone denunciate per aver percepito le somme sarebbero 'ndranghetisti organici alle maggiori cosche della Locride, già gravati da pesanti condanne passate in giudicato per associazione per delinquere di stampo mafioso. Sulla base della ricostruzione dei fatti, uno di loro girava in Ferrari, altri due sono detenuti per associazione di stampo mafioso.
Come messo in luce della Guardia di finanza, tra i percettori abusivi del reddito di cittadinanza ci sono soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti, appartenenti ad associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva nonché stranieri non in possesso dei requisiti di residenza.
Sulla base di un recente report del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l'incidenza delle famiglie con minori tra i beneficiari di reddito di cittadinanza evidenzia una notevole eterogeneità territoriale tra le regioni. Con la sola eccezione della Basilicata, l'incidenza si alza tra le Regioni del Sud, ma è consistente anche in alcune aree del Nord Italia, dove si registra una elevata concentrazione in Trentino Alto Adige e, in misura di poco inferiore, in Lombardia e in Emilia Romagna. Più omogenea e meno alta l’incidenza in Sardegna