L'assegno unico universale è operativo e ha preso il posto del precedente assegno familiare. Questo nuovo strumento di sostegno economico è rivolto alle famiglie con figli a carico, inclusi i maggiorenni, fino a 21 anni se studenti o disoccupati.
L'importo erogato dall'Inps varia in base a una serie di fattori, tra cui il reddito familiare, determinato dall'Isee, il numero di figli e la loro età. In alcuni casi, sono previste maggiorazioni, ad esempio per figli con disabilità o per nuclei familiari numerosi. Approfondiamo in questo articolo:
Assegno unico figli maggiorenni, come ottenerlo
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L'assegno unico per i figli a carico, rivolto sia ai minorenni sia ai maggiorenni, presenta regole che ne determinano l'importo e l'applicabilità. Questa misura spetta per ogni figlio minorenne, per i nuovi nati a partire dal settimo mese di gravidanza e per i figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni. Un'eccezione riguarda i figli con disabilità, per i quali non esistono limiti di età.
L'assegno può essere richiesto per i figli maggiorenni fino ai 21 anni e la domanda può essere presentata dal genitore o dal figlio stesso. Per poter accedere al beneficio, il figlio maggiorenne deve soddisfare una delle seguenti condizioni: non avere compiuto 21 anni, essere fiscalmente a carico, frequentare percorsi scolastici o formativi, essere impegnato in un tirocinio con un reddito inferiore agli 8.000 euro annui, essere disoccupato e in cerca di lavoro tramite i servizi pubblici per l'impiego, o svolgere servizio civile universale.
Se il figlio maggiorenne è ancora uno studente, l'assegno viene erogato a condizione che frequenti un corso di studi riconosciuto a livello nazionale. Nel caso di figli lavoratori, l'Inps ha stabilito che il reddito complessivo del figlio non deve superare gli 8.000 euro annui per poter ricevere l'assegno, mentre per i figli non conviventi con i genitori, si applicano ulteriori limiti di reddito.
Se il figlio maggiorenne è disoccupato è possibile richiedere l’assegno a condizione che sia registrato come disoccupato presso i servizi pubblici per l'impiego. Una volta compiuti i 21 anni, l’assegno non è più erogabile, salvo che il figlio non abbia una disabilità certificata.
L'assegno unico prevede maggiorazioni per le famiglie con più figli a carico, con importi variabili in base all'Isee. Gli importi oscillano da un minimo di 57 euro a un massimo di 199,40 euro per ciascun figlio.
Per poter accedere all'assegno unico, il richiedente deve soddisfare alcuni requisiti, tra cui la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell'Unione europea, oppure il possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo per i cittadini extra Ue. Bisogna poi pagare l'Irpef in Italia, risiedere o avere il domicilio nel Paese e avervi vissuto per almeno due anni.
Quando un figlio diventa maggiorenne potrebbe essere necessario aggiornare le informazioni relative all'assegno unico. Per effettuare queste variazioni, è possibile accedere alla sezione "Consulta e gestisci le domande che hai presentato" sul sito dell'Inps. Qui selezionando la scheda del figlio maggiorenne, si può procedere con le modifiche necessarie.
Occorre fare attenzione alle scadenze: le variazioni devono essere effettuate entro il 28 febbraio dell'anno successivo al cambiamento.
A partire dal 2024, l'importo dell'assegno unico è stato rivalutato del 5,4% in base all'Istat, portando l'importo minimo a 57 euro al mese per ogni figlio. Questa rivalutazione è una delle principali novità del 2024, offrendo un assegno più consistente a tutti i beneficiari. L'Inps ha specificato che il pagamento della prima rata dell'assegno avviene generalmente nell'ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda.