Congedo parentale 2022 entro quanto tempo prima occorre fare domanda ad INPS e avvisare datore lavoro

Grazie al congedo parentale le mamma e i papà possono assentarsi dal lavoro per un tempo predefinito con la certezza di conservare l'impiego. Ma solo nel rispetto dei Ccnl.

Autore: Chiara Compagnucci
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Congedo parentale 2022 entro quanto temp

Entro quanto tempo bisogna fare domanda di congedo parentale?

L'intenzione di fruire del congedo parentale va comunicata il prima possibile. Il punto di riferimento per sapere quando farlo è il contratto collettivo nazionale di riferimento, ma in ogni caso il preavviso è almeno di 15 giorni.

C'è anche il congedo parentale tra gli strumenti a disposizione dei dipendenti per conciliare le esigenze di lavoro con quelle di famiglia. L'ordinamento legislativo italiano assegna infatti un ruolo centrale alla crescita dei figli, soprattutto quando si trovano in giovanissima età e hanno quindi bisogno di un genitore per affrontare le prime sfide.

Ecco quindi che grazie al congedo parentale le mamma e i papà possono assentarsi dal lavoro per un tempo predefinito con la certezza di conservare l'impiego. E lo possono fare anche in contemporanea, assicurando così al bambino la doppia presenza.

Per farlo occorre però il rispetto di una doppio requisito. Da una parte viene infatti chiesta la maturazione di alcuni indicatori e la sottoscrizione di un contratto di lavoro ben preciso.

Dall'altra viene richiesto a datore e dipendente di attenersi non solo all'ordinamento legislativo generale ma anche a quanto disposto dai singoli Contratti collettivi nazionali di lavoro. Possono infatti contenere particolarità differenti in base alla categoria di appartenenza. Ed è quello che andremo a vedere in riferimento a

  • Entro quanto tempo bisogna fare domanda di congedo parentale
  • Quando avvisare datore lavoro per congedo parentale 2022

Entro quanto tempo bisogna fare domanda di congedo parentale

Il congedo parentale è una facilitazione lavorativa a disposizione delle mamme e dei papà alle prese con la prima fase della crescita dei figli. Più precisamente si tratta della possibilità di assentarsi dal lavoro nei primi 8 anni di vita del bambino. Lo possono fare anche con contemporanea e viene concessa per ogni figlio.

Uno dei requisiti base richiesto per fruire di questa possibilità è la sottoscrizione di un un contratto di lavoro di tipo dipendente. A quel punto non importa se l'altro coniuge sia un lavoratore autonomo o libero professionista, un collaboratore coordinato e continuativo oppure un disoccupato.

Entrando ancora meglio nei dettagli di questa disposizione, la mamma può assentarsi dal lavoro fino a un massimo di 6 mesi per un periodo continuativo o frazionato, senza il conteggio del congedo di maternità.

Da parte sua, il papà può fuire del congedo straordinario finora fino a un massimo di 7 mesi, anche in questo caso in maniera consecutiva o a più riprese. C'è però un'altra clausola aggiuntiva da considerare: la somma dei due periodi di assenza non può superare 11 mesi.

Attenzione alle tempistiche perché l'intenzione di fruire del congedo parentale va comunicata il prima possibile.

Il punto di riferimento per sapere quando farlo è il contratto collettivo nazionale di riferimento (terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici), ma in ogni caso il preavviso è almeno di 15 giorni.

Quando avvisare datore lavoro per congedo parentale 2022

Il lavoratore è chiamato ad avvisare il datore lavoro dell'intenzione di fruire del congedo parentale entro 15 giorni, ma in ogni caso deve essere sempre cosciente che, accanto alla conservazione del posto di lavoro, è previsto un taglio dell'indennità. Calcolatrice alla mano è pari al 30% della retribuzione indipendentemente dal livello di reddito. La legislazione fissa una distinzione tra i genitori naturali per cui spetta fino al terzo anno di età del bambino e tra i genitori adottivi e affidatari per cui l'indennità è riconosciuta fino al sesto anno di età del minore adottato o in affidamento ed entro i 3 anni successivi all'ingresso in famiglia se il bambino fra i 6 e i 12 anni. Ecco quindi che l'indennità pari al 30% per la durata del periodo di congedo se il reddito del genitore è inferiore a 2,5 volte l'importo del trattamento minimo di pensione a carico dell'assicurazione generale obbligatoria. Esiste anche la possibilità di compensare le mancate entrate. Si tratta della possibilità di chiedere un anticipo del trattamento di fine rapporto per le spese da affrontare nel corso del periodo di assenza dal lavoro.