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Donazione casa ai figli dei genitori, chi si puņ opporre e bloccare tutto

Quali sono i casi particolari in cui č possibile opporsi alla donazione di una casa fatta da genitori ai figli: cosa prevede la normativa in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Donazione casa ai figli dei genitori, ch

La donazione rappresenta un atto di liberalità che avviene secondo la precisa e unica volontà di decidere di farla, senza alcuna costrizione né vincolo e senza chiedere e pretendere nulla in cambio, ma per il solo spirito di arricchire una terza persona, per esempio un figlio.

Si tratta, però, di una operazione che, per essere valida e legale, deve avvenire rispettando specifici criteri, termini e norme, altrimenti si corre il rischio che possa essere impugnata e resa non valida. In questo caso, qualsiasi bene donato dal donante a chi ha ricevuto la donazione torna ad essere considerato nella eredità complessiva che spetta agli eredi legittimi dello stesso donante.

  • Quando un creditore può opporsi alla donazione di una casa dai genitori ai figli
  • Quali sono gli altri soggetti che possono opporsi ad una donazione e in quali casi

Quando un creditore può opporsi alla donazione di una casa dai genitori ai figli

Non è generalmente consentito opporsi alla donazione di una casa da parte di genitori al proprio figlio, tuttavia, stando a quanto stabilito dalla normativa vigente, se il genitore ha contratto debiti ancora da saldare, il creditore, per esempio una banca, potrebbe impugnare la donazione e così bloccarla. 

Questo accade, però, non in presenza di piccoli e ‘semplici’ debiti, ma in presenza di importi da ripagare consistenti e quando è chiaro che un debitore dona un bene, come proprio una casa, per ridurre il suo patrimonio e non permettere ai creditori di attaccarlo.

Tuttavia, gli stessi creditori possono, in questi casi, agire in giudizio per far dichiarare la donazione inefficace e arrivare anche a pignorare la casa che si vuole donare ai figli. 

Precisiamo, però, che, per legge, un creditore può bloccare la donazione solo se quest’ultima è avvenuta dopo l’aver contratto il debito. 

Quali sono gli altri soggetti che possono opporsi ad una donazione e in quali casi

Secondo la normativa vigente, quando un genitore in pieno possesso delle facoltà di intendere e volere decide di donare una casa al proprio figlio o ai propri figli, nessuno può opporsi e bloccare la donazione. 

La situazione può, però, cambiare quando il soggetto donante muore: in questo caso, gli atri eredi legittimi possono opporsi alla donazione, impugnandola e bloccandone la disposizione se ne sussistono i requisiti di legge.

Si può bloccare una donazione di casa, o anche altri beni, ai figli non solo tramite impugnazione, che si può fare solo alla morte del genitore donante, ma anche con la revoca, che in realtà si può chiedere anche quando il donante è ancora in vita.

Precisiamo, però, che si può procedere con la revoca di una donazione di casa ad un figlio da parte di un genitore ancora vivenre solo in due casi specifici.

Il primo è per ingratitudine del donatario, che avviene quando il beneficiario della donazione compie atti particolarmente gravi nei confronti del donante, come calunnia o diffamazione grave, o tentato omicidio del donante, del coniuge o di un discendente, o rifiuto ingiustificato di prestare gli alimenti dovuti al donante, o, ancora, quando danneggia volontariamente il patrimonio del donante.

Il secondo è per sopravvenienza di figli, caso che si configura quando al momento della donazione il donante non aveva o non era a conoscenza di avere figli.