Il valore complessivo di una eredità di calcola tenendo conto di tutti i beni posseduti dal de cuius, a partire dal patrimonio immobiliare, per arrivare a quello mobiliare, comprendente non solo i soldi di conti correnti ma anche i diversi strumenti finanziari o di investimento detenuti, così come auto, moto, eventuali barche, ecc. Ci sono però alcune tipologie di investimento che non rientrano nel calcolo ereditario e ne sono completamente escluse.
Come si calcola il valore complessivo di una eredità tra soldi, investimenti, case e altri beni? Tutti i beni di un soggetto, al momento della sua scomparsa, vengono trasmessi agli eredi con l’apertura della successione.
Quest’ultima può essere successione testamentaria, in presenza di un testamento lasciato dal de cuius, o legale, chesi applica quando non è stato redatto un testamento seguendo quanto stabilito dalle quote legittime. Vediamo di seguito come si calcola il valore complessivo di una eredità da trasmettere.
Il valore complessivo di una eredità si calcola tenendo conto di tutti i beni posseduti dal de cuius, a partire dal patrimonio immobiliare che va in successione, per arrivare a quello mobiliare, comprendente non solo i soldi di conti correnti ma anche i diversi strumenti finanziari o di investimento detenuti, così come auto, moto, eventuali barche, ecc.
Partendo dagli immobili, il valore dell’eredità si calcola sempre partendo dalla rendita catastale, che deve essere rivalutata del 5% e il risultato moltiplicato per il coefficiente che corrisponde alla categoria catastale del singolo fabbricato.
Precisiamo che per le case esistono due moltiplicatori da considerare che sono: il quoziente 110 che si applica se l’abitazione ricevuta in eredità è destinata a prima casa; e il quoziente 120 per tutte le altre ipotesi residenziali.
Insieme agli immobili, compresi i terreni, anche le auto e altri mezzi di trasporto di proprietà, i soldi e gli strumenti finanziari di investimento rientrano nell’asse ereditario.
C’è, tuttavia, da precisare che ne sono esclusi alcuni strumenti finanziari: si tratta delle polizze assicurative sulla vita e dei fondi pensione complementari (PIP, fondi chiusi, fondi aperti).
Questi prodotti non rientrano generalmente nell’asse ereditario ma spettano ai beneficiari legittimi o designati, che vengono liquidati direttamente dalla compagnia assicurativa. E su questi soldi non si paga nessuna imposta. Anche i Titoli di Stato sono esenti dall’imposta di successione.
In ogni caso, il valore degli strumenti finanziati soggetti a tassazione e detenuti si somma a quello immobiliare calcolato e il risultato complessivo rappresenta l’intero valore dell’eredità da trasmettere agli eredi secondo le disposizioni di legge e le quote legittime e su cui bisogna eventualmente calcolare le imposte da pagare.
Sul valore totale dell'eredità si deve applicare l'imposta di successione, se dovuta, perchè non si paga sempre, si applica solo su determinati valori ereditari e le percentuali da considerare in tal caso sono le seguenti:
Per fare un esempio di calcolo di una eredità, ed eventuale tassazione da applicare, pensiamo di aver avuto una casa che ha una rendita catastale pari a 500 euro. Dopo la rivalutazione il totale sale a 525.
Se si tratta della prima casa, il valore da considerare è il risultato di 525 x 110 ed è pari a 57.750 euro. Se si ha, invece, già una proprietà intestata, il risultato è di 63.000 euro. Lo stesso calcolo si applica ai terreni, considerando la rendita catastale specifica per i terreni agricoli e non agricoli.
Considerando una figlia che riceve l’immobile dell’esempio, come prima casa paga un’imposta di successione sul 4% di 57.750, quindi 2.310 euro.
Se, invece, è un fratello che eredita una seconda casa, deve pagare il 6% di 63.000, pari a 3.780 euro.
A questi importi vanno poi aggiunte le imposte ipotecarie e catastali. Per le prime case, l’importo è di 200 euro ciascuna, mentre per le seconde si calcolano in misura proporzionale al valore, cioè all’1% per la catastale e al 2% per quella ipotecaria.
Considerando, invece, il caso di un genitore con un patrimonio complessivo, tra beni mobili e immobili, di 500mila euro e con un figlio, al momento della morte, quest’ultimo non deve pagare alcuna imposta di successione perchè beneficia della franchigia (cioè l'esenzione dal pagamento della tassa) fino a un milione di euro.
Se, però, l'eredità spetta ad un lontano parente, non si applica la franchigia ma l’aliquota dell’8%, per cui si devono pagare 8.0