Negli scenari previdenziali italiani, le possibilità di incrementare l’assegno pensionistico sono offerte da strumenti distinti quali pensione supplementare e supplemento di pensione.
Si tratta di due meccanismi che rispondono a esigenze diverse, entrambi volti a valorizzare contributi aggiuntivi maturati in fasi successive o residue del percorso lavorativo e sono:
Il supplemento di pensione consiste nell'incremento dell'importo della pensione già in essere, determinato dai contributi versati dopo la decorrenza della prestazione originaria e all'interno della stessa gestione previdenziale.
Questo meccanismo consente ai pensionati che proseguono l'attività lavorativa, o riprendono a versare contributi, di ottenere una modifica migliorativa del proprio trattamento economico.
La pensione supplementare è, invece, una prestazione autonoma erogata a favore di chi, titolare di un trattamento principale in una gestione, detiene contributi in un’altra gestione che, per normativa, non consentono il diritto a pensione autonoma. Essa si attiva tipicamente quando non sia stato possibile effettuare ricongiunzione, cumulo o totalizzazione.
La pensione supplementare spetta a soggetti già pensionati con una prestazione principale maturata in una gestione (ad esempio, ex INPDAP per dipendenti pubblici, Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti) che hanno ulteriori periodi assicurativi, spesso residuali, in un’altra gestione INPS nella quale, tuttavia, non si sono conseguiti i requisiti sufficienti per la pensione autonoma.
Dunque, per avere la pensione supplementare è necessario che i contributi nella gestione secondaria siano insufficienti per il diritto a una pensione finale.
La prestazione interessa:
Per poter ottenere la pensione supplementare è richiesto almeno un periodo di contribuzione accreditata nella gestione ospitante, non utilizzato per altre prestazioni.
Per ottenere la pensione supplementare, deve essere presentata apposita domanda dopo aver maturato i requisiti richiesti nella gestione ospitante, tipicamente all’età prevista per la pensione di vecchiaia nella stessa gestione anche se contestualmente si è già pensionati presso un’altra cassa o fondo.
Le regole previste sono le seguenti:
La domanda deve riportare in maniera dettagliata i periodi di contribuzione aggiuntiva e la gestione interessata, utilizzando la modulistica predisposta dall’ente previdenziale o i sistemi di compilazione guidata online.
Gestione | Tempistica per la domanda |
AGO/dipendenti e autonomi | 5 anni, oppure 2 se raggiunta età pensionabile |
Gestione separata | 2 anni per primo supplemento, 5 per i successivi |
Casse professionali | Decorrenza variabile, spesso liquidazione d’ufficio dal 2022 |
Il calcolo degli importi dovuti per la pensione supplementare si basa su regole specifiche che variano in funzione della gestione previdenziale interessata, dell’anzianità contributiva e delle date di maturazione dei contributi considerati.
La prestazione viene liquidata esclusivamente su base contributiva, seguendo i criteri vigenti nella gestione ospitante e rapportando le somme all’effettivo montante accumulato.
Le gestioni utilizzano, di norma, criteri simili alla pensione ordinaria per determinare l’importo, ma non riconoscono l’integrazione al trattamento minimo.
Nella gestione separata: Il calcolo segue sempre il sistema contributivo puro, consentendo generalmente una valorizzazione diretta dell’ammontare versato, tramite l’applicazione del coefficiente di trasformazione previsto per l’età raggiunta all’atto della liquidazione o del supplemento.
Modalità | Periodo di contribuzione | Sistema applicato |
Dipendenti/Autonomi | Contributi ante 2012 | Retributivo o misto |
Dipendenti/Autonomi | Contributi post 2012 | Contributivo |
Gestione separata | Sempre | Contributivo |
L’importo spettante viene rivalutato secondo i criteri previsti dalla legge, in modo analogo alle altre prestazioni pensionistiche erogate dalla stessa gestione. Nelle situazioni di cumulo delle gestioni, ogni ente calcola separatamente la quota di prestazione spettante secondo le proprie regole.
Per quanto riguarda i tempi di lavorazione delle domande di pensione supplementare, la normativa ordinaria prevede un termine di 30 giorni.
Tuttavia, specifici regolamenti delle gestioni previdenziali possono derogare il termine a seconda della complessità della pratica o della tipologia di ente interessato. Le eventuali richieste di documentazione integrativa possono estendere i tempi necessari alla lavorazione.