Vantaggi, costi e quando conviene scegliere il cumulo o la ricongiunzione dei contributi pensione. Spiegazioni e chiarimenti
Nel panorama previdenziale italiano, la scelta tra cumulo e ricongiunzione dei contributi rappresenta un aspetto determinante per chi pianifica l'accesso alla pensione nel 2025. Questi due strumenti consentono di unificare i periodi contributivi versati in diverse gestioni previdenziali, ma presentano caratteristiche e vantaggi differenti. Comprendere quale opzione sia più vantaggiosa richiede un'analisi attenta della propria situazione lavorativa e contributiva.
La differenza principale tra cumulo e ricongiunzione risiede nel costo: il cumulo contributivo è completamente gratuito, mentre la ricongiunzione comporta un onere economico che può risultare anche consistente. Entrambi gli istituti permettono di aggregare i contributi versati in casse previdenziali diverse, ma con modalità di calcolo e vantaggi differenti.
Con il cumulo dei contributi, ogni ente previdenziale presso cui sono stati versati i contributi calcola la propria quota di pensione secondo le proprie regole. Queste quote vengono poi sommate per determinare l'importo complessivo dell'assegno pensionistico. Il calcolo può avvenire sia con sistema contributivo che retributivo, a seconda dei periodi di versamento.
La ricongiunzione, invece, prevede il trasferimento effettivo dei contributi da una gestione all'altra, con un conseguente ricalcolo unitario del trattamento pensionistico secondo le regole della gestione di destinazione. Questo meccanismo può risultare particolarmente vantaggioso in alcuni casi specifici, nonostante il costo da sostenere.
Nel 2025, il cumulo e la ricongiunzione presentano applicabilità diverse in base alla tipologia di pensione a cui si intende accedere:
Per la pensione di vecchiaia, che nel 2025 richiede 67 anni di età e 20 anni di contributi, è possibile utilizzare il cumulo gratuitamente. La ricongiunzione, pur essendo applicabile, comporta un costo che deve essere valutato in relazione ai benefici attesi.
Per la pensione anticipata ordinaria, che nel 2025 richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne (indipendentemente dall'età anagrafica), si può ricorrere al cumulo gratuito. La ricongiunzione per questa tipologia di pensione è onerosa e potrebbe comportare costi elevati in base a diversi fattori, tra cui l'età, il genere del richiedente e la quantità di anni da ricongiungere.
Per la quota 103 (che ha sostituito quota 100), richiedente 62 anni di età e 41 anni di contributi nel 2025, il cumulo è applicabile esclusivamente per i contributi versati nelle gestioni INPS, con l'esclusione delle Casse professionali. Per questa tipologia di pensione, la ricongiunzione può risultare in alcuni casi più vantaggiosa, soprattutto per chi ha avuto carriere in ascesa.
Per l'opzione donna, il cumulo contributi non è applicabile. La ricongiunzione è invece possibile, ma comporta un costo che viene determinato in base alla collocazione temporale dei periodi da ricongiungere e alla loro valutazione ai fini pensionistici.
La scelta tra cumulo e ricongiunzione deve basarsi su un'attenta analisi della propria situazione contributiva e delle prospettive pensionistiche. Ecco alcuni criteri da considerare:
Secondo diverse simulazioni effettuate dagli esperti del settore, il cumulo risulta generalmente più conveniente per i lavoratori con retribuzioni decrescenti negli ultimi anni di attività. Questa situazione può verificarsi a causa di periodi di disoccupazione, lavori precari o riduzioni di orario.
La ricongiunzione, al contrario, tende a essere più vantaggiosa per chi ha fatto carriera negli ultimi anni lavorativi, poiché nel sistema retributivo gli ultimi contributi versati vengono valorizzati maggiormente. In questi casi, nonostante il costo della ricongiunzione, il beneficio economico sull'assegno pensionistico potrebbe compensare ampiamente l'investimento iniziale.
Un aspetto fondamentale da considerare riguarda la gestione dei contributi versati nella Gestione Separata INPS. Questi contributi non possono essere valorizzati tramite ricongiunzione, ma solo attraverso il cumulo. Pertanto, per i lavoratori con periodi contributivi in questa gestione, il cumulo rappresenta l'unica opzione praticabile.
Per i dipendenti pubblici, un elemento rilevante nella scelta è rappresentato dalle tempistiche di liquidazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) o del Trattamento di Fine Servizio (TFS):
L'onere economico della ricongiunzione viene determinato in base a diversi fattori, tra cui:
Per attivare questi strumenti nel 2025, è necessario seguire procedure specifiche:
La domanda di cumulo contributivo deve essere presentata all'ente previdenziale presso cui risulta l'ultima iscrizione. È possibile effettuare la richiesta:
Per la ricongiunzione, la procedura prevede: