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Guida sulle stablecoin Stablecoin: cosa sono, come funzionano e quali scegliere

Nel mondo delle criptovalute, le Stablecoin rappresentano un ponte tra la stabilitŕ delle valute tradizionali e l'innovazione digitale. Tipologie, funzionamento, rischi e ruolo nel sistema finanziario attuale

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Guida sulle stablecoin Stablecoin: cosa

Nel panorama finanziario contemporaneo, le stablecoin si sono imposte come uno degli strumenti digitali più discussi e analizzati. Si tratta di token digitali emessi su blockchain, concepiti per mantenere un valore stabile rispetto ad asset di riferimento, come valute fiat (ad esempio, dollaro o euro), materie prime oppure, in alcuni casi, altre criptovalute. Grazie a questa caratteristica di stabilità, si sono rapidamente affermate come alternativa intermedia fra le criptovalute classiche fortemente volatili e la moneta elettronica tradizionale. 
Questa categoria di strumenti, spesso definita anche “moneta privata digitale”, trova applicazione in contesti che spaziano dai trasferimenti transfrontalieri al regolamento istantaneo di pagamenti, consentendo agli utenti di muovere fondi 24 ore su 24 senza costi elevati e senza ricorrere alla lentezza dei circuiti bancari tradizionali. Si rivolge sia ai privati sia alle imprese, e la sua adozione cresce in mercati caratterizzati da incertezza valutaria o da difficoltà di accesso ai servizi bancari. La crescita di queste soluzioni è stata favorita da una maggiore diffusione della tecnologia blockchain, dalla domanda di transazioni digitali rapide e dalla necessità di mitigare l’esposizione alle oscillazioni tipiche delle criptovalute storiche. 
A differenza dei mezzi di pagamento elettronici convenzionali, le stablecoin permettono una circolazione peer-to-peer senza intermediari e sono spesso integrate in servizi automatizzati (smart contract). La loro diffusione globale è attribuibile sia a esigenze reali di efficienza, sicurezza e interoperabilità nei pagamenti, sia a una fase di ricerca di nuove soluzioni per la gestione digitale del valore.

Stablecoin e criptovalute: differenze chiave e motivazioni dell'adozione

Mentre le criptovalute come Bitcoin o Ethereum sono note per l’elevata volatilità ed esposizione ai movimenti di mercato, le stablecoin offrono una risposta alla domanda crescente di sicurezza nelle transazioni digitali. 
Le stablecoin sono tipicamente ancorate a un valore esterno (dollaro, euro, oro, ecc.), mantenendo la parità tramite riserve equivalenti o meccanismi correttivi, a differenza delle criptovalute tradizionali, il cui valore è determinato unicamente dalla domanda e offerta. 
Questa distinzione ha ripercussioni sulle modalità d’uso: le stablecoin vengono preferite nelle attività che richiedono una misura stabile di valore, come la remittance internazionale, l’integrazione in piattaforme di finanza decentralizzata, i pagamenti globali B2B, e come alternativa nelle giurisdizioni con inflazione elevata. Consentendo di bypassare le lunghe tempistiche e i costi dei sistemi bancari tradizionali, risultano particolarmente utili anche per i trasferimenti istantanei e per la programmazione di pagamenti automatici.

  • Moneta programmabile: grazie alla loro natura digitale, supportano applicazioni basate su smart contract che operano senza intermediazione.
  • Minore esposizione al rischio: la stabilità favorisce chi desidera conservare valore senza le ampie fluttuazioni delle altre crypto.
  • Accessibilità globale: rappresentano una soluzione a basso costo per popolazioni con difficoltà di accesso a valute stabili.

Questi motivi spiegano l’interesse crescente da parte di aziende, utenti privati, istituzioni finanziarie e legislatori verso prodotti che uniscono innovazione, stabilità e efficienza nei pagamenti elettronici.

Le funzioni della moneta e la stabilità delle stablecoin

La teoria economica attribuisce alla moneta tre funzioni essenziali: mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore. Le stablecoin ambiscono a replicare tutte queste funzioni nel mondo digitale, offrendo una soluzione stabile per regolare le transazioni, esprimere prezzi e preservare potere d’acquisto nel tempo. 
La stabilità del valore è la qualità che consente di essere usate quotidianamente, senza timore di cali improvvisi di potere d’acquisto. In contesti ad alta volatilità valutaria, rappresentano spesso una riserva di valore alternativa alle valute locali.

  • Mezzo di scambio: facilitano scambi peer-to-peer senza limiti geografici o orari.
  • Unità di conto: permettono di denominare prezzi o contratti in modo stabile su piattaforme blockchain.
  • Riserva di valore: favoriscono la conservazione di allocazioni digitali senza subire la volatilità tipica delle criptovalute tradizionali.

Tuttavia, la capacità di assolvere pienamente queste funzioni dipende fortemente dal livello di fiducia che gli utenti ripongono nell’emittente, nella solidità delle riserve sottostanti e nella trasparenza dei meccanismi di riscatto.

Come funzionano le stablecoin: backing, peg e redemption

Questi strumenti digitali si basano su tre concetti chiave: backing, peg e redemption.

  • Il backing si riferisce alle riserve sottostanti detenute dall’emittente, che possono essere valute fiat, titoli di stato, materie prime o altre crypto; per ogni token in circolazione viene mantenuto un controvalore equivalente a garanzia della stabilità.
  • Peg è il processo mediante cui l’emittente si impegna a mantenere la parità tra stablecoin e asset di riferimento (ad esempio, 1 token = 1 USD), grazie anche al meccanismo di redemption.
  • Redemption: la possibilità per l’utente di riscattare il proprio token ricevendo in cambio l’asset sottostante o il suo equivalente in valuta.

La credibilità di questi processi determina la capacità della stablecoin di mantenere la stabilità. Se il sistema di redemption risulta rapido, liquido e trasparente, il peg viene rispettato e il mercato percepisce fiducia. Al contrario, procedure farraginose, riserve opache o ritardi possono innescare una perdita dell’ancoraggio e conseguenze sul valore del token. 
Un aspetto particolarmente discusso riguarda la liquidità e la composizione delle riserve: risorse liquide e certificate riducono il rischio di corse agli sportelli digitali e rafforzano il meccanismo di stabilizzazione. La stretta relazione tra backing solido ed efficacia della redemption distingue le stablecoin emesse da operatori affidabili da quelle potenzialmente più fragili

Tipologie di stablecoin: fiat-backed, commodity-backed e algoritmiche

Le stablecoin possono essere classificate in tre grandi categorie principali, differenziate dal tipo di asset sottostante o dal modello di mantenimento di stabilità:

  • Fiat-backed: sono ancorate a una valuta tradizionale come il dollaro USA o l’euro. L’emittente custodisce riserve equivalenti, generalmente presso banche o intermediari regolamentati, per mantenere la parità col sottostante. Queste sono le più diffuse nel mercato.
  • Commodity-backed: legate alle materie prime, come oro o altri metalli preziosi. Per queste, spesso si utilizza una sovra-collateralizzazione per compensare l’eventuale volatilità dell’asset di riferimento.
  • Algoritmiche: non prevedono la detenzione di riserve reali, ma basano la propria stabilità su algoritmi e smart contract che regolano dinamicamente la quantità di token in risposta alle variazioni di prezzo. Rappresentano una classe più rischiosa e sono soggette a possibili squilibri, come dimostrato da casi recenti di perdita del peg sul mercato.

Questa classificazione aiuta operatori e utenti a valutare il livello di rischio, la trasparenza e l’affidabilità dei diversi prodotti, orientando la scelta verso le soluzioni più adeguate al proprio profilo e alle esigenze di utilizzo.

Le stablecoin più diffuse: USDT, Tether, e altre soluzioni globali

Nell’attuale scenario globale, il predominio spetta alle stablecoin ancorate al dollaro USA. Tra queste, Tether (USDT) rappresenta la più diffusa e scambiata, con una capitalizzazione che supera di gran lunga qualsiasi altra stablecoin. Tether assicura un rapporto di cambio di 1:1 con il dollaro, sostenendo il suo valore attraverso riserve che includono valute fiat, titoli di stato e altri strumenti finanziari di liquidità elevata. 
Accanto a USDT, si segnalano altre soluzioni rilevanti come USDC (USD Coin), DAI ed emittenti emergenti che propongono asset ancorati ad altre valute o a commodities. All’interno delle soluzioni digitali recenti, stanno acquisendo rilevanza i progetti che puntano a rafforzare la presenza di strumenti ancorati all’euro e ad altre divise, anche se la liquidità e la diffusione restano per ora nettamente inferiori rispetto ai prodotti in dollari. 
La tabella sottostante offre un quadro sintetico delle soluzioni più rilevanti attualmente disponibili:

Nome Asset di riferimento Modello
Tether (USDT) Dollaro USA Fiat-backed
USD Coin (USDC) Dollaro USA Fiat-backed
DAI USD (collateral crypto) Algoritmico/Crypto-backed
PAX Gold (PAXG) Oro Commodity-backed
EURC Euro Fiat-backed

L'espansione dei casi d’uso e la consolidata affidabilità delle principali emittenti stanno rafforzando la centralità di queste soluzioni nel nuovo ecosistema dei pagamenti digitali.

Stablecoin in euro: progetti, sfide e prospettive per il mercato europeo

Il panorama delle stablecoin ancorate all’euro rappresenta una delle sfide più significative per il settore fintech europeo. Sebbene la domanda di questi strumenti sia in crescita, la diffusione resta limitata, a causa di barriere strutturali quali la scarsità di asset sicuri, la frammentazione dei mercati finanziari e la diversa percezione di rischio rispetto al dollaro USA. Gli attori bancari dell’area euro, tra cui diverse grandi banche, stanno lavorando alla creazione di consorzi per emettere stablecoin euro-ancorate, con l’obiettivo di rafforzare il sistema dei pagamenti digitali europei e ridurre la dipendenza dall’offerta di operatori extra-UE. 
Tra i fattori di ostacolo spicca la carenza di strumenti finanziari liquidi e sicuri denominati in euro, come i Bund tedeschi, e la complessa regolamentazione fiscale vigente. Le prime soluzioni hanno riscosso interesse soprattutto tra utenti istituzionali, ma rimangono poco liquide rispetto alle controparti USA. 
Le prospettive future dipendono sia dal successo delle iniziative multi-bancarie annunciate sia dall’evoluzione della disciplina regolamentare europea. Il rafforzamento di strumenti normativi comuni e di mercati unificati faciliterà la nascita di stablecoin euro-based solide e competitive. Se questi sviluppi saranno accompagnati da un incremento nella fiducia degli utenti e nel supporto istituzionale, lo scenario vedrà l’emergere di alternative credibili dominanti anche nel Vecchio Continente.

Stablecoin come moneta programmabile: innovazioni e applicazioni degli smart contract

L’aspetto distintivo di molte stablecoin rispetto ad altre forme di moneta digitale risiede nella programmabilità. Essendo native della blockchain, sono facilmente integrabili in smart contract, programmi che consentono di automatizzare l’esecuzione di transazioni al verificarsi di determinate condizioni. Questa caratteristica apre la strada a una moltitudine di applicazioni innovative nei settori della finanza decentralizzata, dei micropagamenti, delle assicurazioni digitali e dei servizi automatizzati globali. 
Ad esempio, è possibile impostare trasferimenti condizionati al raggiungimento di prezzi obiettivo su mercati finanziari, oppure programmare il pagamento istantaneo di forniture o rimborsi senza intervento umano. Questa integrazione rende gli strumenti più flessibili e adatti a costruire complesse architetture finanziarie su piattaforme blockchain. Rispetto alle monete digitali emesse dal sistema bancario tradizionale, le stablecoin programmabili offrono autonomia, interoperabilità e rapidità di esecuzione mai raggiunte finora. 
Gli sviluppi futuri dipendono dalla diffusione di standard sicuri e interoperabili, oltre che dalla crescente maturità del mercato degli smart contract, che resta esposto a rischi tecnici e necessita di robuste misure di auditing e verifica.

Perché detenere stablecoin: vantaggi, accessibilità globale e utilizzo nella DeFi

La scelta di detenere stablecoin nasce da una pluralità di esigenze espresse sia dal pubblico retail che dagli operatori istituzionali. Tra i vantaggi più valorizzati emergono:

  • Stabilità e protezione dalla volatilità: offrono la possibilità di custodire valore senza subire forti oscillazioni, contrariamente alle crypto storiche.
  • Accesso globale e inclusività: consentono a soggetti in aree con sistemi bancari fragili o inflazione elevata di mantenere riserve digitali stabili e di effettuare pagamenti oltre confine in modo semplice.
  • Remittance e trasferimenti internazionali: permettono di inviare fondi all’estero a costi ridotti rispetto a canali tradizionali come banche o operatori di trasferimento.
  • Integrazione nella DeFi: sono utilizzate come asset di base in molte piattaforme di finanza decentralizzata, per ottenere rendimenti, fornire liquidità o come garanzia in protocolli di lending.

Oltre a questi aspetti economici e funzionali, vanno menzionati tecnologie come la rapidità di settlement, la programmabilità e l’assenza di intermediari, che rendono queste soluzioni sempre più rilevanti nel ridefinire gli standard dei pagamenti e degli investimenti digitali.

I principali rischi delle stablecoin: volatilità, perdita del peg e fiducia del mercato

Nonostante i vantaggi intrinseci, questi strumenti digitali non sono esenti da rischi:

  • Perdita del peg: in alcune situazioni, problemi nelle riserve o nei meccanismi di redemption hanno portato a una perdita temporanea o permanente del rapporto di parità con l’asset di riferimento, come avvenuto con note stablecoin algoritmiche.
  • Volatilità residua: pur essendo meno volatile delle criptovalute tradizionali, una stablecoin può risentire di squilibri sistemici legati alle riserve o a crisi di fiducia sugli emittenti.
  • Risk di liquidità: riserve poco liquide possono rallentare o impedire la conversione immediata in valuta sottostante, aggravando la pressione nei momenti di crisi.
  • Fiducia di mercato: l’intero sistema si fonda sulla fiducia degli utilizzatori nella solidità dell’emittente e sulla trasparenza delle riserve. Incertezza, rumor o opacità nella gestione possono generare corse agli sportelli digitali e compromettere sia il peg che la stabilità dell’ecosistema.

Un utilizzo consapevole richiede di valutare attentamente lo stato delle riserve, le policy di gestione, la storia e la reputazione degli operatori, il quadro regolamentare applicabile e le possibili vulnerabilità tecnologiche (come bug in smart contract o attacchi informatici).

Trasparenza delle riserve e rischi legati alla copertura delle stablecoin

Un tema centrale nella discussione riguarda la trasparenza delle riserve e la reale solidità delle coperture sottostanti. Nel corso degli anni, numerosi casi di opacità o ambiguità hanno messo in allarme regolatori e investitori, innescando richieste di audit indipendenti, pubblicazione di report periodici e imposizione di standard di disclosure più stringenti. 
I rischi associati includono:

  • Indisponibilità parziale o totale delle riserve nel momento in cui molti utenti richiedano la conversione simultanea dei token.
  • Utilizzo di strumenti finanziari illiquidi, o riserve in prodotti derivati complessi, che possono perdere valore rapidamente sotto stress di mercato.
  • Mancanza di segregazione delle riserve dal patrimonio dell’emittente, che espone gli utenti a rischi ulteriori in caso di default.

Il recente quadro normativo europeo e statunitense impone requisiti stringenti in materia di trasparenza, audit e segregazione degli asset a copertura, rivolti a tutelare il pubblico e rafforzare la fiducia nel nuovo sistema dei pagamenti digitali.

La regolamentazione delle stablecoin: il quadro europeo MiCA

Il regolamento (UE) 2023/1114, conosciuto come MiCA (Markets in Crypto-Assets), ha introdotto una disciplina organica per le cripto-attività in tutta l’Unione Europea. MiCA distingue tra Asset Referenced Token (ART) e E-Money Token (EMT), con differenti obblighi di backing, governance e trasparenza. 
I punti chiave previsti:

  • Autorizzazione preventiva dell’emittente da parte delle autorità nazionali competenti.
  • Copertura integrale tramite riserve liquide, sicure e segregate a garanzia della redemption.
  • Obblighi informativi chiari e aggiornati verso i clienti sulle modalità di gestione e sui rischi.
  • Requisiti di governance societaria e accountability interna.

Il regolamento, applicabile a tutti gli operatori UE che emettono, distribuiscono o gestiscono servizi sulle stablecoin, mira a garantire trasparenza, solidità e tutela degli utilizzatori, assicurando la piena integrabilità delle soluzioni digitali nei mercati finanziari europei.

Normative globali sulle stablecoin: il caso del Genius Act negli Stati Uniti

Oltre all’Europa, anche gli Stati Uniti hanno definito un quadro giuridico per inquadrare le stablecoin tra i mezzi di pagamento regolamentati. Il Genius Act, approvato dal Senato e in fase di implementazione definitiva, stabilisce:

  • Emissione riservata a entità autorizzate e sottoposte a vigilanza federale o statale.
  • Copertura obbligatoria uno a uno tramite riserve in dollari o asset altamente liquidi.
  • Pubblicazione di report mensili dettagliati sulla composizione delle riserve e obblighi stringenti di trasparenza verso il pubblico.
  • Timidi limiti quantitativi per le emissioni statali e rigorosi obblighi di antiriciclaggio e controllo KYC.

Gli Stati Uniti hanno così creato un ambiente regolamentato in cui lo sviluppo dei pagamenti digitali tramite stablecoin può avanzare in parallelo alle soluzioni tradizionali, rafforzando il dollaro come valuta di riferimento globale.

Stablecoin e sistema finanziario: ruolo di banche e nuove opportunità di pagamento

Le banche e gli operatori finanziari istituzionali stanno assumendo una posizione sempre più rilevante nell’ecosistema delle stablecoin. Secondo le recenti ricerche, una quota crescente di utenti preferisce affidarsi a servizi offerti direttamente dall’intermediario bancario per l’accesso agli strumenti digitali stabili. 
Questa tendenza sta favorendo un’integrazione tra sistemi tradizionali e infrastrutture blockchain avanzate, aprendo opportunità di:

  • Regolamento immediato dei pagamenti internazionali e B2B.
  • Introduzione di nuovi servizi finanziari digitali, interoperabili tra più banche.
  • Rafforzamento della posizione degli istituti di credito nei nuovi ecosistemi digitali globali.

L’emergere di partnership tra banche, fintech e consorzi multi-istituzionali rappresenta un tassello chiave per favorire la migrazione verso sistemi di pagamento efficienti, sicuri e realmente globali, basati su token digitali stabili.

Il rapporto tra stablecoin private e valute digitali delle banche centrali (CBDC)

L’evoluzione parallela delle stablecoin private e delle valute digitali emesse da banche centrali (CBDC) pone tematiche rilevanti per il futuro dei sistemi di pagamento. Mentre le prime sono strumenti emessi da soggetti privati e sostenuti da riserve, le CBDC sono progettate dalle banche centrali per fornire una moneta elettronica pubblica garantita dallo Stato. 
La coesistenza di queste soluzioni genera opportunità e sfide: da un lato le stablecoin stimolano l’innovazione, la rapidità e l’inclusività; dall’altro le banche centrali puntano a salvaguardare la sovranità monetaria, garantendo la stabilità del sistema finanziario e la sicurezza dei pagamenti. Il progetto Digital Euro e le discussioni su altre CBDC (come lo yuan digitale cinese) dimostrano che il confronto tra innovazione privata e garanzia pubblica sarà centrale per l’evoluzione dell’intero ecosistema monetario digitale.

Scenari futuri: sviluppo delle stablecoin e impatto sui pagamenti digitali globali

Le analisi prospettiche convergono nel ritenere che le stablecoin potranno raggiungere quote significative nei pagamenti digitali entro il 2030, arrivando a rappresentare dal 5% al 10% delle transazioni mondiali secondo le stime EY. Il percorso di sviluppo sarà fortemente legato:

  • Alla capacità degli operatori di rispondere ai nuovi requisiti normativi e di governance.
  • Al rafforzamento degli standard di trasparenza, sicurezza e interoperabilità tecnica.
  • All’incremento della collaborazione tra fintech, banche e legislatori per un quadro condiviso di regole.

Sono attese soluzioni ibride sempre più avanzate, sia dal punto di vista tecnologico che dei processi di audit, mentre il mercato si configura come sempre più competitivo tra soggetti pubblici, privati e multinazionali. L’impatto sarà rilevante sia per la riduzione dei costi di transazione sia per la diffusione di strumenti di pagamento adatti alle esigenze di un’economia globale e digitalizzata.