Naspi e importo pensione, come cambia il calcolo di quanto si deve prendere

Calcolo della pensione finale e riconoscimento contributivo durante la Naspi: come cambia l’importo pensionistico e quando

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Naspi e importo pensione, come cambia il

Come incide la Naspi sul calcolo dell’importo di pensione?

Il periodo di disoccupazione in cui si percepisce la Naspi non indice particolarmente sull’importo della pensione finale. Non provoca, cioè, sostanziali differenze di riconoscimento contributivo per il calcolo delle pensioni nella maggior parte dei casi. Può influire negativamente solo per chi percepisce retribuzioni medie mensili 1,4 volte il tetto fissato annualmente.

Come cambia il calcolo della pensione con la Naspi? Sono diversi i lavoratori che si chiedono cosa accade alla propria pensione quando si percepisce la Naspi, quali sono i contributi che vengono riconosciuti durante il periodo in cui si percepisce l’indennità di disoccupazione. Cerchiamo di capire quanto e come influisce la Naspi sul calcolo dell’importo della pensione.

  • Come cambia importo pensione con la Naspi
  • Neutralizzazione dei contributi Naspi

Come cambia importo pensione con la Naspi

La Naspi, indennità di disoccupazione riconosciuta ai lavoratori che si ritrovano in totale stato di disoccupazione involontaria e che soddisfano specifici requisiti, prevede il pagamento di un importo mensile, per un massimo di 24 mesi, calcolato in base alla retribuzione media annuale percepita negli ultimi quattro anni di lavoro precedenti la disoccupazione. Così come viene riconosciuto un assegno mensile, con la Naspi vengono riconosciuti anche i contributi utili ai fini pensionistici.

Si tratta dei cosiddetti contributi figurativi, calcolati anch’essi sulla base retributiva di calcolo della Naspi, cioè sulla retribuzione media annuale percepita negli ultimi quattro anni antecedenti la disoccupazione, e prevedono un tetto pari a 1,4 volte la misura massima mensile della Naspi. Per chi percepisce retribuzioni medie mensili 1,4 volte il tetto fissato annualmente, la contribuzione riconosciuta risulta più bassa rispetto a quella che si sarebbe potuta avere senza alcun tetto.

Per alcuni lavoratori, dunque, quelli per cui vale il tetto da considerare, la Naspi potrebbe ridurre l’importo della pensione finale, ma per la maggior parte dei lavoratori, non cambia nulla per il calcolo della pensione finale con la Naspi, considerando che la media degli stipendi di chi percepisce la Naspi è di 1.500 euro, che si traduce in contributi figurativi senza alcuna conseguenza sull’importo della pensione finale.

Bisogna poi fare una ulteriore distinzione, vale a dire quella tra calcolo della pensione con sistema retributivo e calcolo della pensione con sistema contributivo.

Il calcolo della pensione finale con metodo retributivo si basa sulle retribuzioni mensili degli ultimi anni e in presenza di contributi figurativi per la Naspi, la retribuzione media si effettua con un doppio calcolo:

  • neutralizzando i periodi di disoccupazione escludendo le retribuzioni figurative Naspi;
  • includendo le retribuzioni figurative per la Naspi.

In base ai risultati due calcoli, l’Inps per la liquidazione della pensione deve considerare per legge quello migliore per il lavoratore.

Il calcolo della pensione finale con metodo contributivo si basa, invece, esclusivamente sui contributi effettivamente versati dal lavoratore e accumulati, il cosiddetto montante contributivo, e in questo caso i contributi figurativi che vengono riconosciuti durante il periodo di disoccupazione in cui si percepisce la Naspi sono contributi in più che si aggiungono a quelli già versati dal lavoratore e che concorrono al calcolo della pensione finale.

Neutralizzazione dei contributi Naspi

La neutralizzazione dei contributi riconosciuti per la Naspi può avvenire nell’ambito del calcolo retributivo della pensione finale. Neutralizzare i contributi Naspi significa cancellare contributi penalizzanti non considerandoli nel calcolo della pensione finale.

La penalizzazione avviene quando l’accredito dei contributi figurativi può incidere negativamente sul calcolo dell’assegno finale e tra i contributi figurativi accreditati d’ufficio che possono rivelarsi penalizzanti per il calcolo della pensione finale ci sono proprio quelli per disoccupazione.