Il conto corrente bancario è uno strumento finanziario essenziale nella gestione quotidiana delle proprie finanze. Molti si chiedono se per attivarlo sia necessario effettuare un deposito iniziale di una certa entità. Cerchiamo di fare chiarezza su questo aspetto che interessa tanti nuovi correntisti, analizzando quali sono i reali requisiti per l'apertura di un conto presso gli istituti di credito italiani.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non esiste un versamento minimo obbligatorio stabilito dalla legge per aprire un conto corrente bancario nel 2025. La maggior parte degli istituti di credito operanti in Italia non richiede un deposito iniziale per attivare il rapporto bancario. I costi effettivi da considerare sono principalmente quelli successivi all'apertura, legati alla tipologia di conto selezionato, ai servizi inclusi e alle modalità di utilizzo.
Questo principio si applica generalmente a tutti i principali istituti bancari italiani come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Banca Monte dei Paschi di Siena, Bper Banca, Banca Nazionale del Lavoro, Crédit Agricole Italia, Banca Popolare di Sondrio, Credito Emiliano, Banca Carige, Deutsche Bank, Banca Sella e le varie BCC (Banche di Credito Cooperativo).
Sebbene non sia richiesto un importo minimo di legge, alcuni conti correnti specifici - soprattutto quelli che offrono condizioni vantaggiose o particolari bonus di benvenuto - potrebbero subordinare determinati benefici a un primo accredito di stipendio/pensione o a un deposito iniziale di una certa consistenza.
Aprire un conto corrente nel 2025 è un'operazione generalmente semplice e lineare, nonostante l'ampia gamma di opzioni disponibili sul mercato. Il processo può essere completato attraverso due canali principali:
Per procedere con l'apertura, è necessario presentare la seguente documentazione:
La banca effettuerà inoltre una verifica della storia creditizia del richiedente consultando le banche dati come la Centrale Rischi di Banca d'Italia. Questi controlli sono generalmente di routine e raramente costituiscono un ostacolo insormontabile per l'apertura di un conto. Solo in casi di gravi precedenti finanziari (come protesti o insolvenze significative) potrebbero verificarsi dei rifiuti da parte dell'istituto.
Nel panorama bancario del 2025, esistono diverse tipologie di conti correnti, ciascuna con caratteristiche e strutture di costo specifiche. I principali sono:
In questa tipologia, le spese variano in base al volume e alla natura delle operazioni effettuate. Ogni singola transazione può comportare un costo specifico, rendendo questa soluzione potenzialmente vantaggiosa per chi utilizza il conto in modo limitato.
Prevede un canone periodico fisso (mensile, trimestrale o annuale) che include un determinato numero di operazioni bancarie senza costi aggiuntivi. Spesso comprende anche servizi extra-bancari come assicurazioni o convenzioni. È ideale per chi effettua molte operazioni regolarmente.
Gestito principalmente attraverso piattaforme digitali, questo tipo di conto offre generalmente costi ridotti o assenti e operatività 24/7. Nel 2025, rappresenta una delle soluzioni più economiche sul mercato.
I costi associati ai conti correnti possono essere suddivisi in due categorie principali:
A questi si aggiunge l'imposta di bollo, attualmente fissata a 34,20 euro annui per le persone fisiche (se la giacenza media supera i 5.000 euro).
Sebbene la regola generale indichi l'assenza di un versamento minimo obbligatorio, esistono alcune eccezioni e situazioni specifiche da considerare:
I conti correnti di fascia alta, destinati a clientela con elevata capacità patrimoniale, potrebbero richiedere un deposito iniziale consistente o il mantenimento di una giacenza media significativa per evitare l'applicazione di commissioni maggiorate.
I Conti deposito potrebbero effettivamente prevedere importi minimi di apertura. Nel 2025, questi possono variare generalmente dai 1.000 ai 10.000 euro, a seconda dell'istituto e del prodotto specifico.
Molte banche propongono periodicamente promozioni che prevedono bonus o condizioni agevolate subordinate a determinati comportamenti del cliente, come l'accredito dello stipendio o un primo versamento di importo prestabilito. Questi requisiti non rappresentano tecnicamente un deposito minimo obbligatorio, ma piuttosto condizioni per accedere a vantaggi aggiuntivi.