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Quali servizi posso delegare al commercialista se ho partita Iva e che costi medi si hanno

Il costo del commercialista può variare in base a diversi fattori, tra cui il regime fiscale adottato e la complessità dell'attività svolta.

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Quali servizi posso delegare al commerci

Chi apre una Partita Iva, sia come libero professionista che come titolare di una ditta individuale, si trova a dover affrontare un sistema fiscale articolato e in continua evoluzione. Per questo motivo, delegare ad un commercialista la gestione di una parte o dell'intero comparto fiscale e contabile può non solo alleggerire il carico di lavoro, ma anche ridurre il rischio di errori e sanzioni.

Tra le attività che più comunemente vengono affidate al professionista figurano, innanzitutto, quelle legate all'apertura della Partita Iva stessa, un passaggio fondamentale che prevede l'invio della comunicazione all'Agenzia delle entrate, la scelta del regime fiscale più adatto e l'iscrizione ad enti come Inps e, in alcuni casi, Inail e Camera di Commercio. È una fase delicata che può influenzare la vita fiscale del contribuente per anni, ed è per questo che già da subito molti preferiscono farsi affiancare da un esperto.

Una volta avviata l'attività, il commercialista può occuparsi della tenuta della contabilità, sia in regime forfettario (dove gli adempimenti sono semplificati) sia in regime ordinario, dove la mole di registrazioni e obblighi è ben più complessa. Questo include la gestione delle fatture elettroniche, l'aggiornamento dei registri Iva (quando previsti), la predisposizione dei bilanci infrannuali e la comunicazione periodica di dati all'Agenzia delle entrate.

Fondamentale è anche l'attività di presentazione delle dichiarazioni fiscali, che può includere la dichiarazione dei redditi, Iva, Irap, il modello 770 per i sostituti d'imposta e l'eventuale dichiarazione Imu per chi possiede immobili. Oltre a questo, il commercialista assiste il cliente nella redazione e invio dei modelli F24, necessari per il pagamento di imposte e contributi.

Costi medi per la gestione della Partita Iva: quanto costa un commercialista?

Il costo del commercialista può variare in base a diversi fattori, tra cui il regime fiscale adottato, la complessità dell'attività svolta, la frequenza delle operazioni da registrare e la scelta tra un professionista tradizionale o una piattaforma digitale.

Per chi rientra nel regime forfettario, quindi con ricavi entro i limiti stabiliti dalla normatIva (attualmente 85.000 euro annui), la spesa annuale per la gestione fiscale completa può oscillare tra i 400 e i 1.000 euro, a seconda del livello di servizio richiesto. Alcuni commercialisti offrono pacchetti “entry level” per meno di 500 euro l'anno, che comprendono apertura della Partita Iva, invio della dichiarazione dei redditi e assistenza fiscale base.

Nel caso di un'attività in regime ordinario, dove è richiesta la tenuta della contabilità ordinaria, la gestione degli adempimenti Iva e l'elaborazione del bilancio, i costi salgono in modo proporzionale. In media, per una ditta individuale si può arrIvare a spendere tra 1.200 e 2.500 euro all'anno, ma per attività più strutturate o con un elevato numero di movimenti contabili la cifra può anche superare i 3.000 euro.

In alternativa ai tradizionali studi professionali, oggi esistono servizi di commercialista online, come Fiscozen, Taxfix o Qonto, che offrono gestione digitale a prezzi più contenuti, spesso compresi tra 300 e 800 euro annui per i contribuenti in regime forfettario. Tali piattaforme sono spesso più adatte a chi ha poche operazioni e dimestichezza con la tecnologia, ma meno consigliate a chi ha situazioni complesse o necessita di una consulenza continuativa e personalizzata.

Fatturazione elettronica, deleghe e altri servizi opzionali

Un aspetto centrale della gestione moderna della Partita Iva è la fatturazione elettronica, ormai obbligatoria per quasi tutti i titolari di partita Iva, anche nel regime forfettario. Il commercialista può essere delegato a operare sul portale Fatture e Corrispettivi dell'Agenzia delle entrate per emettere, trasmettere e conservare le fatture elettroniche in nome del contribuente. La delega si può formalizzare sia tramite Pec che fisicamente presso un ufficio dell'Agenzia, e consente al professionista di agire come intermediario autorizzato.

Oltre a questo, molti commercialisti offrono servizi aggiuntivi: dalla gestione del cassetto fiscale, all'assistenza in caso di verifiche fiscali o cartelle esattoriali, fino alla consulenza previdenziale (utile per comprendere come versare i contributi Inps, valutare l'eventuale iscrizione alla Gestione Separata o ad una Cassa professionale e pianificare la propria pensione). Chi ha dipendenti può affidare al proprio consulente anche la gestione delle paghe, l'elaborazione dei cedolini e i rapporti con Inps, Inail e Centro per l'Impiego.

Un altro aspetto da considerare è il supporto nella pianificazione fiscale, particolarmente utile verso fine anno. Il commercialista può infatti suggerire strategie per ottimizzare il carico tributario, sfruttando deduzioni e detrazioni disponibili in base alla normativa vigente. Anche in caso di passaggi societari o cambi di regime fiscale, la figura del professionista diventa fondamentale per prendere decisioni informate e minimizzare i rischi fiscali.