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Quali sono i costi di un fondo pensione? Un elemento fondamentale per la scelta

Sono diversi i costi previsti da un fondo pensione da considerare prima della scelta della giusta tipologia: i chiarimenti e le spiegazioni

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quali sono i costi di un fondo pensione?

Quali sono i costi di un fondo pensione?

Sono diversi i costi che si devono considerare quando si decide di aderire ad un fondo pensione. I principali sono i costi diretti, che sono le spese, fisse, direttamente a carico dell’aderente al momento dell’adesione e dei versamenti al fondo e i costi indiretti, cioè le spese che incidono indirettamente sul capitale accumulato dall’aderente per la gestione degli investimenti.


Ma ci sono anche i costi eventuali, cioè tutte le voci di spesa che dipendono dalle scelte dell’aderente.
 

Quali sono i costi di un fondo pensione? I fondi pensione sono una valida e importante soluzione per assicurarsi un futuro dignitoso. 

Rappresentano, infatti, un importo di denaro che si accumula nel corso della vita e che andrà ad integrare la pensione che si percepirà.

Ad oggi, aderire ad un fondo pensione risulta fondamentale, considerando che tra qualche anno tutte le pensioni saranno calcolate esclusivamente con sistema contributivo, decisamente meno vantaggioso del retributivo, e che implicherà importi finali bassi. 

Tuttavia, sono previsti dei costi. Vediamo quali sono.

Quali sono i costi di un fondo pensione 

I fondi pensione possono essere di diverse tipologie e in base ad essi cambiano i costi da sostenere.

Sono i fondi pensione chiusi o negoziali a risultare quelli più convenienti in termini di costi.

Si tratta dei fondi per i lavoratori dipendenti, istituiti dalle associazioni sindacali di lavoratori e datori di lavoro in forma di associazioni senza scopo di lucro, che prevedono il pagamento dei costi amministrativi e finanziari. 

I fondi pensione aperti e i piani individuali pensionistici sono, invece, più onerosi.

In questi casi, infatti, bisogna considerare le spese che vengono stabilite dalla società istitutrice e che servono a remunerare l’impresa e a coprire gli oneri effettivamente sostenuti.

Inoltre, i fondi pensione chiusi hanno un ISC medio, indicatore sintetico di costo, dello 0,26% su 35 anni, mentre per fondi aperti e PIP, l'ISC medio calcolato sullo stesso arco temporale è pari, rispettivamente, all'1,23% e all'1,83%. 

Si tratta, dunque, di un valore mediamente 5 e 7 volte più alto rispetto ai fondi chiusi e un ISC del 2% invece che dell’1% può ridurre il capitale accumulato dopo 35 anni di circa il 18%.

Per esempio, un importo di 100.000 si ridurrebbe a 82.000 euro.

Inoltre, per quanto riguarda i costi di gestione dei singoli comparti, sui fondi pensione aperti a 35 anni sono:

  • azionari dallo 0,75% al 2,10% (media 1,59%);
  • bilanciati dallo 0,71% all’1,93% (media 1,32%);
  • garantiti dallo 0,60% all’1,74% (media 1,08%);
  • obbligazionari dallo 0,55% all’1,54% (media 0,99%).

In generale, comunque, i costi dei fondi pensione si distinguono in:

  • costi diretti, che sono le spese, fisse, direttamente a carico dell’aderente al momento dell’adesione e dei versamenti al fondo;
  • costi indiretti, cioè le spese che incidono indirettamente sul capitale accumulato dall’aderente per la gestione degli investimenti;
  • costi eventuali, cioè tutte le voci di spesa che dipendono dalle scelte effettuate dall’aderente, tra cui rientrano, per esempio,le spese per le richieste di anticipazione o riscatto della posizione, le spese di trasferimento a un altro fondo pensione, o le coperture assicurative accessorie della previdenza integrativa, ecc.

Precisiamo, inoltre, che i versamenti che si effettuano su un fondo pensione possono essere dedotti in dichiarazione dei redditi.

In particolare, è previsto un limite di deducibilità fiscale fino a 5.164,57 euro annui.

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