Per vivere bene in Italia, avendo la possibilità di riuscire a sostenere tutte le spese dovute arrivando a fine mese con i soldi necessari per sostenere eventuali extra, bisognerebbe prendere una pensione di almeno 1.800 euro netti al mese.
Per essere considerata poi soddisfacente, l’importo della pensione dovrebbe arrivare almeno 2.500- 3mila netti al mese.
Quando una pensione può essere considerata buona per vivere in Italia? Vivere bene nel nostro Paese è diventato difficile per tanti. All’indomani della pandemia da Covid, i prezzi di ogni cosa sono aumentati, dai beni e servizi primari, a quelli della spesa quotidiana a visite mediche private, acquisti extra, prezzi delle case.
E per riuscire a vivere dignitosamente bisognerebbe guadagnare un bel po' di soldi ogni mese. Vediamo com’è la situazione delle pensioni degli italiani.
Definire quando una pensione può essere considerata buona per vivere in Italia non è semplice perché si tratta di un valore che può essere molto variabile, a seconda dello stile di vita del pensionato, delle sue spese, se è proprietario o meno di una casa, se ha esigenze di avere assistenza, se contribuisce ad aiutare magari i propri figli.
Per riuscire a sostenere tutte le spese dovute arrivando a fine mese con i soldi necessari per sostenere eventuali extra, bisognerebbe prendere una pensione di almeno 1.800 euro netti al mese.
Per essere considerata poi soddisfacente, per vivere senza preoccupazioni e riuscire a dare anche qualcosa a figli e nipoti, l’importo della pensione dovrebbe arrivare almeno 2.500 euro- 3mila netti al mese.
Dai recenti dati dell'Osservatorio Inps sulle pensioni, che includono le pensioni pagate dalle gestioni dipendenti privati, lavoratori autonomi, facoltative e le prestazioni assistenziali, l'importo medio di pensione percepito si aggira sui mille euro. Una cifra decisamente bassa.
Cambiano gli importi delle pensioni, e quindi anche quelli considerati buoni, anche a seconda della zona di residenza. E' stato, infatti, calcolato che i pensionati al Nord percepiscono un importo medio mensile di circa 1.460 euro, che si riduce a 1.400 euro circa nelle regioni del Centro, precipitando sugli scarsi 1.200 euro a mese al Sud.
I trattamenti mensili cambiano anche a seconda che i pensionati in questione siano uomini o donne. Per i primi, infatti, l'importo medio mensile è di circa 1.800 euro, mentre per le donne si riduce sui 1.200 euro al mese.
E’, però, allarmante il numero di pensionati che percepiscono una pensione bassa. I numeri parlano del 53,7% degli assegni di importo inferiore a 750 euro al mese.
Si tratta di 9,5 milioni di pensioni, di cui 4 milioni (il 44%) integrate da prestazioni legate a bassi redditi, come integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile.
Per le pensioni vigenti al primo gennaio 2024, l’importo medio mensile è di 1.468,59 euro, con un valore più elevato nel settentrione (1.575,28 euro).
Alla luce dei dati riportati, è chiaro che se una pensione buona per vivere bene in Italia dovrebbe essere di almeno 1.800-2mila euro netti al mese e la metà degli italiani percepisce trattamenti di neppure mille euro, c’è un grosso problema di ‘vita dignitosa’ assicurata.
Bisogna, infatti, considerare che non perché si è pensionati, e quindi in età avanzata, si ha sempre una casa di proprietà che permette, pertanto di risparmiare, sui soldi del mutuo o dell’affitto. Tanti pensionati vivono in case in affitto e con meno di mille euro pagare il canone di locazione e sostenere tutte le altre spese necessarie non è certo semplice.
Se le pensioni da considerare buone per vivere in Italia sono quelle che si aggirano sui 2mila euro netti, in media, ci sono anche quelle che vengono definite le cosiddette pensioni d’oro.
Si tratta di quei trattamenti pensionistici superiori ad un determinato importo mensile e ritenuti eccessivi in relazione ai contributi versati e alla media delle pensioni generali del nostro Paese.
Quando si parla di pensioni d’oro generalmente si fa riferimento a importi mensili percepiti di almeno 5mila-6mila euro netti al mese.
Una cifra che i giovani di oggi difficilmente, e forse mai, riusciranno a percepire, considerando le penalizzazioni del sistema di calcolo esclusivamente contributivo rispetto al più vantaggioso retributivo, in vigore ancora per pochi.
Coloro che percepiscono le pensioni d’oro in Italia sono comunque, in percentuale, molto pochi rispetto ai pensionati che percepiscono importi medi, ma hanno la facoltà di vivere da benestanti.