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Guida sulla pensione di invalidità civile INPS, ecco come funziona

Come funziona la pensione di invalidità, a chi spetta e qual è la procedura per averla. Tutti i passaggi e i chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Guida sulla pensione di invalidità civil

La pensione di invalidità civile è un trattamento assistenziale fondamentale per sostenere economicamente gli invalidi civili totali. Quest'assegno è riservato a coloro che hanno una invalidità pari al 100% e che rispettano specifici requisiti reddituali. La prestazione è erogata dall'INPS in 13 mensilità annuali e può includere varie maggiorazioni in base al reddito e alla situazione personale del beneficiario.

Che cos'è la pensione di invalidità civile (o inabilità civile)

La pensione di invalidità civile, nota anche come pensione di inabilità civile, è una prestazione economica destinata ai mutilati e invalidi civili che siano residenti in Italia e che abbiano una totale inabilità lavorativa, ovvero un'invalidità del 100%. Questo beneficio è a carattere assistenziale, il che significa che non richiede contributi previdenziali pregressi. È erogata dall'INPS ed è riservata a coloro che soddisfano determinati requisiti di età e reddito.

Storia e sviluppi legislativi

La pensione di invalidità civile ha radici profonde nella legislazione italiana, risalenti agli anni '70. Il punto di svolta si ebbe con la legge n. 118 del 1971, che regolamentò i diritti degli invalidi civili, mettendo a disposizione una serie di tutele economiche per coloro che erano affetti da gravi disabilità. Da quel momento, la normativa ha subito numerose modifiche e aggiornamenti per meglio rispondere alle esigenze dei cittadini disabili.

Uno dei momenti più rilevanti fu l'introduzione della legge 412 del 1991, che abolì l'incompatibilità tra la pensione di invalidità civile e altre prestazioni previdenziali di invalidità. Ciò ha permesso agli invalidi civili di godere di benefici aggiuntivi senza temere la perdita della pensione di invalidità.


Nel 1992, con l'emanazione della legge 407, vennero consolidate ulteriori dettagliate normative per definire i requisiti e le procedure per ottenere la pensione di invalidità civile. Questo ha reso il sistema più trasparente e accessibile, migliorando il processo di valutazione delle domande e di concessione dei benefici.

Più recentemente, il Decreto Legislativo n. 76 del 2013 ha introdotto una modifica significativa riguardante il calcolo del reddito, stabilendo che il limite di reddito per il diritto alla pensione di inabilità deve essere determinato solo con riferimento al reddito personale del richiedente, escludendo quello percepito dai familiari.

Un ulteriore sviluppo si è avuto nel 2020 con la sentenza n. 152 della Corte Costituzionale, che ha abbassato il requisito d'età per la maggiorazione degli importi della pensione di invalidità, estendendola ai soggetti che hanno compiuto 18 anni. Questo ha rappresentato un aumento significativo delle tutele economiche per i giovani invalidi civili.

La normativa attuale in vigore

La normativa della pensione di invalidità civile è articolata e complessa. La legge fondamentale che ancora oggi disciplina questa prestazione è la legge n. 118 del 1971, che definisce chi sono gli invalidi civili e i benefici a cui hanno diritto. A supporto, ulteriori decreti e circolari INPS perfezionano i dettagli operativi.


Dal 1° gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2026, per ottenere la pensione di invalidità civile è necessario avere un'età compresa tra i 18 e i 67 anni, età che sarà adeguata in futuro in base all'andamento dell'aspettativa di vita. Per quanto riguarda l'importo, per il 2024, la pensione base è stabilita in 333,33 euro al mese per 13 mensilità.


Un aspetto cruciale è il requisito reddituale. Per l'anno 2024, il limite di reddito annuo personale per poter beneficiare della pensione è 19.461,12 euro. La determinazione del reddito valutabile include tutti i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini IRPEF, esclusi però l'importo stesso della pensione di invalidità, le rendite INAIL, le pensioni di guerra e l'indennità di accompagnamento. Anche la casa di abitazione è esclusa dal calcolo.


Importante è la regolazione riguardante la compatibilità della pensione di invalidità civile con altre prestazioni previdenziali. A partire dal 1° gennaio 1992, è possibile percepire altre prestazioni previdenziali senza perdere il diritto alla pensione di invalidità civile. La pensione è inoltre compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa, purché il reddito derivante non superi il limite previsto.

Le maggiorazioni previste dalle attuali normative includono un incremento base di 10,33 euro mensili ai sensi dell'articolo 70, comma 6 della legge 388/2000, per chi rientra in determinati limiti reddituali sia personali che del coniuge. La maggiorazione sociale introdotta dalla legge 448/2001 permette di arrivare a 735,08 euro a partire dai 18 anni, in presenza di specifici requisiti di reddito.

Le differenze tra pensione di invalidità civile e pensione di inabilità sul lavoro

La pensione di invalidità civile e la pensione di inabilità sul lavoro sono due prestazioni economiche che, seppur sembrino simili, differiscono per criteri di accesso, natura e finalità. La prima è una misura assistenziale, mentre la seconda è previdenziale.

La pensione di invalidità civile è rivolta a coloro che hanno una invalidità del 100% e non richiede una copertura contributiva pregressa. Infatti, non è necessario che il beneficiario abbia versato contributi previdenziali, ed è sufficiente rispettare i requisiti di età e reddito imposti dalla normativa.

Al contrario, la pensione di inabilità sul lavoro è una prestazione previdenziale erogata dall’INPS a lavoratori che non possono più svolgere alcuna attività lavorativa a causa di malattia o infortunio. Per ottenerla, è fondamentale aver versato un minimo di contributi previdenziali. In particolare, il soggetto deve avere un’anzianità contributiva di almeno cinque anni, di cui almeno tre nei cinque anni precedenti la domanda di pensione.

Un altro elemento distintivo riguarda la compatibilità con altre prestazioni. La pensione di invalidità civile è compatibile con altri trattamenti previdenziali e con le attività lavorative entro certi limiti di reddito. Invece, la pensione di inabilità sul lavoro non è cumulabile con altre pensioni o rendite derivanti dalla stessa inabilità che ha causato l'assegnazione della pensione.


In termini di importo, la pensione di inabilità sul lavoro generalmente è superiore rispetto alla pensione di invalidità civile, poiché è calcolata sulla base della contribuzione versata e del salario medio percepito dal lavoratore, mentre la pensione di invalidità civile ha importi fissi definiti annualmente. Questo differenzia ulteriormente le due prestazioni.


Infine, in caso di miglioramento delle condizioni di salute, la pensione di inabilità sul lavoro può essere revocata, qualora il beneficiario recuperi la capacità lavorativa a seguito di nuove valutazioni mediche. Invece, la pensione di invalidità civile può essere soggetta a revisione, ma le modalità e i criteri differiscono e sono meno restrittivi.

Pensione di invalidità civile e assegno di invalidità, quali sono le differenze?

La pensione di invalidità civile e l'assegno di invalidità sono due prestazioni economiche con finalità assistenziali differenti, erogate dall'INPS, rivolte a individui con disabilità. Pur essendo entrambe destinate agli invalidi, presentano notevoli differenze nei requisiti e nella loro erogazione.


La pensione di invalidità civile, destinata ai cittadini con una invalidità totale del 100%, è riservata a coloro che si trovano in condizioni di completa inabilità lavorativa. Questa prestazione non richiede una storia contributiva e viene assegnata effettuando una valutazione sanitaria che certifica l'invalidità totale. Gli importi sono fissi e definiti annualmente, e il limite di reddito personale per il 2024 è stabilito a 19.461,12 euro.


D'altra parte, l'assegno di invalidità, formalmente conosciuto come assegno ordinario di invalidità, è riservato ai lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata che presentano una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo (66%) a causa di infermità fisica o mentale. A differenza della pensione di invalidità civile, per ottenere questo assegno è necessario aver versato almeno cinque anni di contributi, di cui tre nei cinque anni precedenti la presentazione della domanda.

Un'altra distintiva differenza tra la pensione di invalidità civile e l'assegno di invalidità riguarda la compatibilità con l'attività lavorativa. Mentre la pensione di invalidità civile è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa entro certi limiti reddituali, l'assegno di invalidità consente al beneficiario di lavorare senza vincoli di reddito, purché la riduzione della capacità lavorativa sia confermata. Gli eventi di revisione sono periodici per entrambe le prestazioni, ma nel caso di assegno di invalidità gli accertamenti sono effettuati con cadenza triennale.


Per quanto riguarda la durata della prestazione, la pensione di invalidità civile viene erogata fino al compimento dei 67 anni, dopo di che si trasforma in assegno sociale. L'assegno ordinario di invalidità è invece concesso per un periodo massimo di tre anni, rinnovabile fino al raggiungimento dell'età pensionabile, momento in cui viene trasformato in pensione di vecchiaia.

Infine, vi sono differenze significative relative agli importi erogati. Essendo calcolato sulla base dei contributi versati e dei redditi percepiti, l'assegno di invalidità può risultare sensibilmente più alto rispetto alla pensione di invalidità civile, che rimane invece su importi fissi e predeterminati.

Le circolari INPS che regolarizzano le pensioni di invalidità civile

Le circolari INPS sono documenti essenziali per la comprensione e l'applicazione corretta delle normative relative alla pensione di invalidità civile. Queste circolari forniscono chiarimenti, istruzioni operative e aggiornamenti necessari per l'attuazione delle leggi in vigore.

Una delle circolari più rilevanti è la Circolare INPS n. 74 del 2009, che ha fornito indicazioni dettagliate sulle modalità di presentazione delle domande di invalidità civile e sulle procedure di accertamento sanitario. Questa circolare ha contribuito a standardizzare i processi, rendendo più agevole per gli utenti comprendere i requisiti e gli step necessari per ottenere il riconoscimento dell'invalidità.

La Circolare INPS n. 107 del 2020 ha avuto un impatto significativo regolamentando l'incremento della maggiorazione sociale per gli invalidi civili totali. La Circolare INPS n. 44 del 2002 ha delineato i criteri per la valutazione dei redditi validi ai fini delle pensioni di invalidità civile, specificando quali redditi siano inclusi o esclusi dal calcolo del limite reddituale. Ad esempio, i redditi derivanti da pensioni di guerra o indennità di accompagnamento non concorrono alla formazione del reddito.


Un'altra circolare di rilievo è la Circolare INPS n. 5 del 2018, che stabilisce le modalità di revisione delle pensioni di invalidità civile. Questa circolare indica quando e come devono essere svolte le visite mediche periodiche per confermare lo stato di invalidità, precisando i documenti necessari e le procedure da seguire.


Infine, la Circolare INPS n. 128 del 2020 ha apportato aggiornamenti cruciali sull'erogazione delle prestazioni in un contesto digitale, migliorando l'accessibilità e la trasparenza del sistema. 

Come funziona e caratteristiche della pensione di invalidità civile

La pensione di invalidità civile è una prestazione economica che offre un sostegno importante agli invalidi civili totali, ovvero coloro che hanno un'invalidità del 100% e incontrano difficoltà a mantenersi economicamente. Il funzionamento e le caratteristiche di questa pensione sono disciplinati da una normativa complessa e puntuale, volta a garantire assistenza ai soggetti più vulnerabili. Vediamo più nel dettaglio come funziona e quali sono le principali caratteristiche della pensione di invalidità civile.


Erogazione e Importi

La pensione di invalidità civile è erogata dall'INPS per 13 mensilità annue. Per l'anno 2024, l'importo base della pensione è pari a 333,33 euro al mese, ma può raggiungere i 735,08 euro mensili in presenza di determinate condizioni reddituali grazie alla maggiorazione sociale. L'importo è generalmente fisso, ma può subire incrementi in base alle variazioni dei limiti reddituali e degli specifici aumenti previsti dalle leggi.
 

Requisiti e Limiti Reddituali

Per accedere alla pensione di invalidità civile, è necessario rispettare determinati requisiti. Anzitutto, l'invalidità deve essere accertata da una commissione medica legale che certifica una totale inabilità lavorativa, cioè un'invalidità pari al 100%. Inoltre, il beneficiario deve avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni. Dal punto di vista reddituale, il limite di reddito annuo per il 2024 è fissato a 19.461,12 euro. Sono considerati tutti i redditi di qualsiasi natura soggetti ai fini IRPEF, al netto degli oneri deducibili e al lordo delle ritenute fiscali. Tuttavia, non rientrano nel calcolo il stesso importo della pensione di invalidità, le rendite INAIL, le pensioni di guerra, l'indennità di accompagnamento e i redditi soggetti a imposta sostitutiva dell'IRPEF. Anche la casa di abitazione è esclusa dalla valutazione del reddito.


Procedure per l'Accesso

Per fare domanda di pensione di invalidità civile, il primo passo è la presentazione di una richiesta all'INPS, corredata dalla certificazione medica che attesta lo stato di invalidità. La procedura prevede diverse fasi, tra cui la valutazione da parte di una commissione medica legale, che verifica il grado di invalidità dichiarato. In caso di accoglimento della domanda, la pensione verrà erogata a partire dal mese successivo alla presentazione della stessa e con decorrenza retroattiva fino alla data di accertamento dell'invalidità.
 

Compatibilità e Cumulabilità

La pensione di invalidità civile è compatibile con altre prestazioni previdenziali e assistenziali, come quelle da lavoro o di servizio, purché si riferiscano a invalidità diverse, e con l'indennità di accompagnamento e può essere erogata anche se l'invalido è ricoverato in un istituto pubblico che provvede al suo sostentamento.

Revisione e Controlli

Il mantenimento della pensione di invalidità civile è soggetto a periodiche revisioni mediche. La commissione medica legale dell'INPS può richiedere visite di controllo per verificare il perdurare delle condizioni che hanno dato diritto alla pensione. Questi controlli hanno l'obiettivo di accertare che il beneficiario soddisfi ancora i criteri previsti per l'erogazione della prestazione. Le date delle visite di revisione sono stabilite al momento del riconoscimento dell'invalidità e possono variare in base alla patologia e alla tipologia di invalidità.

Chi ha diritto alla pensione di invalidità civile?

Hanno diritto alla pensione di invalidità civile i cittadini italiani residenti in Italia, nonché i cittadini comunitari ed extracomunitari legalmente soggiornanti con gli stessi requisiti. La prestazione è riservata a chi ha un'invalidità totale del 100% e un'età compresa tra i 18 e i 67 anni. È necessario che il richiedente rispetti anche specifici limiti reddituali annui, che per il 2024 sono fissati a 19.461,12 euro. L'invalidità deve essere certificata da una commissione medica legale.

Requisiti sanitari e di età

Per ottenere la pensione di invalidità civile, è fondamentale soddisfare specifici requisiti sanitari e di età. Dal punto di vista sanitario, il richiedente deve essere riconosciuto totalmente inabile al lavoro, cioè deve avere un'invalidità pari al 100%. Questo stato di totale inabilità deve essere accertato da una commissione medica legale dell'INPS, che valuterà la documentazione sanitaria presentata e condurrà una visita medica.


Per ciò che riguarda i requisiti di età, è necessario che il beneficiario abbia un'età compresa tra i 18 e i 67 anni. La normativa attuale stabilisce che al compimento dei 67 anni, la pensione di invalidità civile si trasforma automaticamente in assegno sociale sostitutivo, garantendo così una continuità del sostegno economico.


La procedura per accertare l'invalidità inizia con la presentazione di una domanda all'INPS, corredata da un certificato medico redatto dal medico curante, il cosiddetto certificato introduttivo che deve essere compilato e inviato telematicamente all'INPS dal medico stesso. Una volta ricevuta la domanda, l'INPS convocherà il richiedente per una visita medica presso una delle proprie commissioni mediche legali.
Durante la visita, la commissione valuterà la documentazione sanitaria prodotta e verifica lo stato di salute del richiedente. In alcuni casi, potrebbe essere necessaria ulteriore documentazione o accertamenti specialistici.

Se la commissione riconosce il richiedente come invalido civile totale, viene emesso un verbale di invalidità che attesta il diritto alla pensione. È importante sottolineare che lo stato di invalidità non è permanente e può essere soggetto a revisioni periodiche. L'INPS può richiedere ulteriori visite mediche di controllo per verificare il mantenimento delle condizioni di salute che hanno dato diritto alla prestazione. Queste revisioni possono avvenire a intervalli di tempo stabiliti dalla medesima commissione medica in base alla patologia.

Requisiti reddituali

I requisiti reddituali sono un elemento essenziale per ottenere la pensione di invalidità civile. Per il 2024, il limite di reddito annuo personale per beneficiare della prestazione è fissato a 19.461,12 euro. Questo significa che il richiedente non deve superare tale soglia di reddito per poter accedere al beneficio.


Il calcolo del reddito rilevante include tutti i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini IRPEF, al netto degli oneri deducibili, ma al lordo delle ritenute fiscali. Non tutti i tipi di reddito, tuttavia, contribuiscono a determinare il superamento del limite. Sono esclusi dal computo i seguenti redditi:

  • l'importo stesso della pensione di invalidità civile;
  • le rendite INAIL;
  • le pensioni di guerra;
  • l'indennità di accompagnamento;
  • i redditi assoggettati a imposta sostitutiva dell'IRPEF;
  • il reddito derivante dalla casa di abitazione principale.

Precisiamo che il valore del limite reddituale è riferito al reddito personale del beneficiario. Nel caso di coniuge, non si tiene conto del reddito complessivo della famiglia, ma esclusivamente del reddito individuale del richiedente. 

Come si calcola il reddito per la pensione di invalidità civile?

Il calcolo del reddito per la pensione di invalidità civile è fondamentale per determinare l'idoneità del richiedente a ricevere la prestazione. Il reddito rilevante ai fini della pensione di invalidità civile deve essere calcolato tenendo in considerazione tutti i redditi di qualsiasi natura, calcolati ai fini IRPEF, al netto degli oneri deducibili e al lordo delle ritenute fiscali. Tuttavia, non tutti i tipi di reddito influiscono sul limite massimo consentito.
 

Elementi Inclusi
Tra i redditi inclusi nel calcolo rilevante si trovano:

  • redditi da lavoro dipendente e autonomo;
  • pensioni e assegni di mantenimento che non derivano dalla pensione di invalidità civile;
  • redditi da locazione di immobili, esclusa la casa di abitazione principale;
  • redditi da capitali (interessi bancari, dividendi, ecc.);
  • redditi da fabbricati, ad eccezione della prima casa.

Elementi Esclusi


Alcuni redditi, al contrario, sono esclusi dal calcolo per la determinazione del limite reddituale. Tra questi vi sono:

  • l'importo della stessa pensione di invalidità civile;
  • le rendite INAIL;
  • le pensioni di guerra;
  • l'indennità di accompagnamento;
  • i redditi soggetti a imposta sostitutiva dell'IRPEF;
  • il reddito derivante dalla casa di abitazione principale;
  • alcuni trattamenti di famiglia e indennità temporanea per infortunio.

Per garantire l'esattezza del calcolo, è essenziale che il richiedente presenti una dichiarazione dei redditi aggiornata e completa che deve riportare tutti i redditi percepiti, sia quelli tassabili che quelli esenti da IRPEF. Le informazioni finanziarie devono essere precise per evitare errori che potrebbero compromettere il diritto alla pensione.
 

Domanda di pensione di invalidità civile

La domanda per la pensione di invalidità civile deve essere presentata telematicamente all'INPS. Il primo passo è ottenere un certificato medico introduttivo, compilato e inviato dal medico curante all'INPS. Successivamente, il richiedente deve compilare e inviare la domanda attraverso il portale web dell'INPS o rivolgendosi a un patronato. La richiesta viene poi valutata da una commissione medica legale, che determina il grado di invalidità. In caso di esito positivo, la pensione viene erogata a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda.

Cosa fare se è stata rifiutata la pensione di invalidità civile? A chi ci si può rivolgere?

Se la domanda per la pensione di invalidità civile viene rifiutata, è possibile intraprendere diverse azioni per cercare di ottenere il riconoscimento del proprio diritto. La prima cosa da fare è verificare i motivi del rifiuto, che sono indicati chiaramente nella comunicazione dell'INPS. Questi motivi possono essere di natura sanitaria o amministrativa.

Nel caso in cui il rifiuto sia dovuto ad una valutazione sanitaria non concorde, è possibile fare ricorso presentando una richiesta di riesame entro 30 giorni dalla ricezione del rifiuto. L'istanza deve essere inviata tramite il patronato o direttamente all'INPS e deve essere corredata da ulteriore documentazione medica, che giustifichi la necessità di una nuova valutazione.


Se la nuova valutazione conferma il rifiuto, è possibile rivolgersi al Tribunale, mediante un'azione legale denominata ricorso giudiziario. In questa fase è consigliabile farsi assistere da un avvocato specializzato in diritto previdenziale e di lavoro. Il ricorso deve essere presentato entro 6 mesi dalla comunicazione del rifiuto o dalla seconda valutazione negativa.  Durante il procedimento giudiziario, un consulente tecnico d’ufficio (CTU), nominato dal giudice, eseguirà una nuova perizia medica per valutare lo stato di invalidità.

Nel caso di problemi di natura amministrativa, come errori nella compilazione della domanda o documentazione incompleta, è possibile richiedere un riesame amministrativo all'INPS. Anche in questo caso, è consigliabile rivolgersi a un patronato, che può fornire assistenza gratuita nella gestione delle pratiche e nella presentazione della richiesta di riesame.


 

Quanto tempo impiega l'INPS ad accogliere la domanda di pensione di invalidità civile e a liquidarla. E come fare a sapere se è ottenuta

Il tempo necessario per l'INPS per accogliere la domanda di pensione di invalidità civile e a liquidarla può variare in base a diversi fattori, tra cui la completezza della documentazione presentata e i tempi di valutazione da parte della commissione medica legale. Di norma, ci vogliono circa 90 giorni per completare l'iter di valutazione e fornire una risposta definitiva al richiedente.

Una volta presentata la domanda telematicamente, corredata dal certificato medico introduttivo, il richiedente viene convocato per una visita medica da parte della commissione medica legale dell'INPS, entro un periodo variabile di alcune settimane. Dopo la visita medica, la commissione redige il verbale, che viene inviato all'Istituto di Previdenza per ulteriori valutazioni amministrative.

Se la domanda viene accolta, l'INPS emette un provvedimento amministrativo e invia una comunicazione al richiedente. L'erogazione della pensione di invalidità avviene generalmente a partire dal mese successivo alla data della domanda, se tutti i requisiti sono stati soddisfatti. Gli arretrati, se dovuti, vengono anch'essi liquidati in base alla data di accertamento dell'invalidità.


Per controllare lo stato della domanda e verificare se è stata accolta, il richiedente può accedere al portale web dell'INPS tramite SPID, CIE o CNS e consultare la sezione "Fascicolo previdenziale del cittadino" dove vengono riportate tutte le informazioni aggiornate relative alla domanda. In alternativa, è possibile rivolgersi al call center dell'INPS o recarsi presso la sede territoriale di competenza per ottenere assistenza e informazioni.


Se la domanda dovesse essere respinta, la comunicazione dell'INPS riporta i motivi del rifiuto e le istruzioni per presentare eventuale ricorso o nuova documentazione utile al riesame della pratica.

Documenti necessari da presentare

La presentazione della domanda per la pensione di invalidità civile richiede una documentazione precisa e completa, fondamentale per agevolare il processo valutativo da parte dell'INPS. Il primo documento da acquisire è il certificato medico introduttivo, compilato dal medico curante che deve riportare la patologia che causa invalidità e include una dettagliata anamnesi clinica.

Successivamente, il richiedente deve compilare la domanda telematica direttamente sul sito Inps o rivolgendosi a Caf e Patronati. Durante la compilazione, bisogna allegare ulteriore documentazione che comprende:

  • copia del documento di identità e del codice fiscale del richiedente;
  • certificato di residenza, che conferma la residenza in Italia del richiedente, un requisito indispensabile per l'accesso alla pensione di invalidità civile;
  • eventuali certificati medici specialistici e relazioni sanitarie aggiuntive, che forniscono ulteriori dettagli sullo stato di salute e sulle limitazioni funzionali del richiedente;
  • copia della documentazione clinica, come esami diagnostici, referti ospedalieri e cartelle cliniche, che corroborano quanto dichiarato nel certificato medico introduttivo.

Se il richiedente è assistito da un tutore o curatore, è necessario allegare anche la documentazione legale che attesta la nomina del tutore/curatore. In caso di assistenza tramite patronato, può essere richiesta una delega alla rappresentanza firmata dal richiedente.

Per quanto riguarda i requisiti reddituali, è opportuno allegare la dichiarazione dei redditi o eventuale CU (Certificazione Unica) dell'anno precedente. Questo documento serve per verificare il rispetto del limite reddituale (nel 2024 di 19.461,12 euro annui).


Una volta completata la domanda con tutti i documenti richiesti, il processo prevede la convocazione del richiedente a visita medica presso una commissione medica legale dell'INPS.

Procedura e passaggi per fare domanda di pensione di invalidità civile all'INPS

Per ottenere la pensione di invalidità civile dall’INPS, occorre seguire una procedura precisa articolata in diversi passaggi. Il primo passo consiste nella richiesta del certificato medico introduttivo dal proprio medico curante, che attesta la presenza di una patologia invalidante, deve essere inviato telematicamente all’INPS dallo stesso medico.


Una volta che il certificato medico è stato trasmesso, il richiedente riceve un codice identificativo necessario per presentare la domanda vera e propria. Accedendo al sito Inps, bisogna compilare la domanda di accertamento sanitario, inserendo il codice fornito dal medico e allegare tutta la documentazione medica e amministrativa richiesta.


Dopo aver presentato la domanda online, l’Ente previdenziale convoca il richiedente per una visita presso la commissione medica legale che valuta il grado di invalidità sulla base dei documenti presentati e dell'esame clinico effettuato. Se la commissione riconosce l’invalidità totale, viene redatto un verbale che certifica il diritto alla pensione di invalidità civile e che viene inviato all’INPS per la predisposizione del provvedimento amministrativo di concessione della pensione.

L’erogazione della prestazione inizia dal mese successivo alla presentazione della domanda, con eventuali arretrati liquidati in base alla data di accertamento dell’invalidità. Lo stato della domanda si può sempre controllare e seguire accedendo al portale INPS nella sezione Fascicolo previdenziale del cittadino.

Quanto si prende di pensione di invalidità civile?

L'importo della pensione di invalidità civile per il 2024 è di 333,33 euro al mese, erogati per 13 mensilità. Questo importo base può aumentare in presenza di specifici requisiti reddituali grazie a varie maggiorazioni, che può portare l'importo mensile fino a 735,08 euro. La maggiorazione viene concessa a chi rientra nei limiti di reddito previsti dalla legge, sia a livello individuale che coniugale.

La pensione di invalidità civila ha la tredicesima? E quale importo spetta?

La pensione di invalidità civile include una tredicesima mensilità che corrisponde esattamente all'importo mensile spettante. Per chi riceve l'importo base di 333,33 euro al mese, la tredicesima sarà anch'essa di 333,33 euro.

Tuttavia, è importante considerare che anche le eventuali maggiorazioni di cui il beneficiario ha diritto vengono incluse nella tredicesima mensilità. Se, ad esempio, il beneficiario riceve una maggiorazione che porta l'importo mensile totale a 735,08 euro, anche la tredicesima risulta pari all'importo maggiorato.

Il pagamento della tredicesima segue le stesse modalità delle altre mensilità, essendo accreditata direttamente sul conto corrente o altro metodo di pagamento scelto dal beneficiario. La data di erogazione è solitamente il primo giorno bancabile di dicembre, insieme alla pensione relativa allo stesso mese.

Per verificare l'importo spettante della tredicesima e gli eventuali dettagli relativi alle maggiorazioni, il beneficiario può consultare il proprio cedolino pensione sul sito Inps. 

C'è la quattordicesima nella pensione di invalidità civile? E di che importo è?

La pensione di invalidità civile non prevede l'erogazione della quattordicesima mensilità, riservata, invece, solo ai pensionati con basso reddito che percepiscono pensioni previdenziali, come quelle di vecchiaia o di anzianità. Essa viene erogata una volta all'anno, generalmente nel mese di luglio, e il suo importo dipende dall'età del beneficiario e dagli anni di contributi versati.

Chi percepisce la pensione di invalidità civile non ha diritto alla quattordicesima, poiché questa è specificamente destinata a chi ha maturato contributi lavorativi.


 

L'importo che si prende è netto o lordo?

L'importo della pensione di invalidità civile è da considerarsi al netto, e non al lordo, perchè si tratta di una prestazione assistenziale esente da imposte sul reddito.


Per il 2024, l'importo mensile base della pensione di invalidità civile è di 333,33 euro per 13 mensilità. Questa cifra è esente da trattenute fiscali, quindi ciò che viene comunicato come importo lordo corrisponde esattamente all'ammontare netto che il beneficiario riceve e le maggiorazioni previste seguono la stessa regola di esenzione fiscale.

Per avere la certezza che l'importo ricevuto sia effettivamente netto e non soggetto a variazioni, i beneficiari possono consultare il cedolino della pensione presente sul portale INPS nella sezione Fascicolo previdenziale del cittadino, dove vengono dettagliati tutti gli importi erogati, eventuali maggiorazioni e le altre informazioni rilevanti.
 

Ci sono tasse da pagare sulla pensione di invalidità civile e chi la prende deve fare il 730 o dichiarazione dei redditi?

La pensione di invalidità civile è esente da tasse, e l'importo percepito non è soggetto a IRPEF. Questo significa che l'importo ricevuto è netto e non subisce trattenute fiscali. Pertanto, i beneficiari della pensione di invalidità civile non devono pagare imposte su questa specifica prestazione assistenziale.


Per quanto riguarda l'obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi, la situazione può variare a seconda delle altre fonti di reddito del beneficiario. Se la pensione di invalidità civile è l'unico reddito percepito, il beneficiario non è obbligato a presentare il modello 730 o il modello PF Redditi (ex Unico). Tuttavia, se il beneficiario percepisce altri redditi soggetti a tassazione, come redditi da lavoro dipendente o autonomo, rendite finanziarie o affitti, diventa necessario presentare la dichiarazione dei redditi complessiva.

L'importo può cambiare e per quale motivo?

L'importo della pensione di invalidità civile può variare per diversi motivi, legati sia a modifiche normative che a cambiamenti nelle condizioni personali ed economiche del beneficiario.

Uno dei motivi principali per cui l'importo può cambiare è l'adeguamento annuale degli importi stabilito dalla legge. Ogni anno, l'INPS modifica gli importi delle prestazioni assistenziali, tra cui la pensione di invalidità civile, in base all'andamento dell'inflazione e altri parametri economici. Questi adeguamenti possono portare a piccoli aumenti nell'importo mensile percepito.

Altri motivi di variazione della pensione di invalidità possono essere le maggiorazioni previste e le variazioni delle condizioni reddituali del beneficiario. Se, infatti, il reddito personale o familiare subisce modifiche significative, potrebbe influenzare l'importo della pensione di invalidità civile o la concessione delle eventuali maggiorazioni.


Anche le periodiche revisioni dell'invalidità effettuate dalle commissioni mediche dell'INPS possono influire sull'importo. Se, durante una visita di controllo, viene riscontrato un miglioramento significativo dello stato di salute del beneficiario, l'invalidità potrebbe essere ridotta o revocata, portando alla sospensione o alla riduzione della pensione.


 

Maggiorazioni e benefici aggiuntivi

La pensione di invalidità civile può beneficiare di diverse maggiorazioni e benefici aggiuntivi. Tra queste, l'incremento al milione, che porta l'importo fino a 735,08 euro mensili per il 2024, è una delle maggiorazioni più rilevanti. Gli invalidi civili possono inoltre ricevere la maggiorazione prevista dall'articolo 70 della legge 388/2000, pari a 10,33 euro mensili. Altri benefici includono l'indennità di accompagnamento e l'esenzione da alcune imposte e ticket sanitari.

Maggiorazione ex art. 70 legge 388/2000

La maggiorazione prevista dall'articolo 70 della legge 388/2000 è un incremento aggiuntivo che può essere riconosciuto ai titolari della pensione di invalidità civile. Questa maggiorazione è pari a 10,33 euro mensili e viene concessa a coloro che rispettano determinati limiti reddituali.
Per poter ottenere questa maggiorazione, il beneficiario deve, infatti, avere un reddito annuo personale non superiore a 7.081,62 euro per il 2024. Inoltre, se il beneficiario è coniugato, il reddito complessivo del nucleo familiare, compreso quello del coniuge, non deve superare 14.863,55 euro annui. È importante sottolineare che, ai fini della valutazione del reddito, si seguono gli stessi criteri adottati per la determinazione del reddito rilevante ai fini dell'erogazione della pensione di invalidità civile.

I redditi esclusi dal calcolo comprendono quindi l'importo stesso della pensione di invalidità civile, le rendite INAIL, le pensioni di guerra, l'indennità di accompagnamento e i redditi soggetti a imposta sostitutiva dell'IRPEF, così come il reddito della casa di abitazione principale.
La richiesta per ottenere la maggiorazione deve essere presentata contestualmente alla domanda di pensione di invalidità civile, oppure in un secondo momento, qualora si verifichino le condizioni previste per l'accesso a questo beneficio aggiuntivo. L'INPS valuta poi la sussistenza dei requisiti e, in caso di esito positivo, dispone l'erogazione della maggiorazione.
 

Altri aumenti possibili

Oltre alla maggiorazione prevista dall’articolo 70 della legge 388/2000, esistono altri aumenti possibili per i beneficiari della pensione di invalidità civile. Uno degli aumenti più significativi è l’incremento al milione, introdotto dall’articolo 38 della legge 448/2001. Questo aumento permette di ottenere un importo mensile fino a 735,08 euro per il 2024, a condizione che il beneficiario rispetti determinati requisiti reddituali sia personali che coniugali.


Per accedere all’incremento al milione, il reddito annuo personale del beneficiario non deve superare i 9.555,65 euro. Se il beneficiario è coniugato, il reddito complessivo del nucleo familiare (incluso il reddito del coniuge) non deve eccedere i 16.502,98 euro annui. È importante notare che anche i redditi esenti da IRPEF e quelli tassati con imposta sostitutiva sono inclusi nel calcolo per il raggiungimento di questi limiti.

In alcuni casi particolari, poi i beneficiari della pensione di invalidità civile possono accedere a contributi regionali e comunali destinati al sostegno della disabilità, che variano da regione a regione e da comune a comune e possono comprendere sussidi economici, agevolazioni tariffarie su trasporti pubblici, o contributi per l’adeguamento dell’abitazione.
 

Indennità di accompagnamento spetta con la pensione di invalidità civile?

L'indennità di accompagnamento può essere concessa ai beneficiari della pensione di invalidità civile, a patto che sussistano determinate condizioni. Questa prestazione economica aggiuntiva è destinata a chi ha un'invalidità totale del 100% e necessita di assistenza continuativa per compiere gli atti quotidiani della vita o non è in grado di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore.

Non esistono limiti di reddito per l'accesso all'indennità di accompagnamento, che viene quindi erogata indipendentemente dalla situazione economica del richiedente e del suo nucleo familiare. Tuttavia, è necessaria la certificazione da parte della commissione medica legale dell'INPS, che deve attestare la condizione di non autosufficienza del richiedente.

Pagamenti pensione di invalidità civile

I pagamenti della pensione di invalidità civile sono gestiti dall'INPS e seguono una cadenza mensile, con l'erogazione di 13 mensilità l'anno. L'importo della tredicesima viene corrisposto solitamente nel mese di dicembre. La scelta delle modalità di pagamento è lasciata al beneficiario, che può optare per diverse opzioni a seconda delle proprie esigenze.


Le forme principali di pagamento includono l'accredito su conto corrente bancario o postale, che è il metodo più comune e sicuro. Questo metodo permette al beneficiario di ricevere direttamente la pensione sul proprio conto, garantendo velocità e sicurezza nella transazione. In alternativa, è possibile optare per l'accredito su libretto postale o su un conto corrente bancoposta.

Un'altra opzione è il pagamento in contanti, che può essere richiesto presso gli sportelli postali. Tuttavia, questa modalità è soggetta a limiti d'importo definiti dalle normative attuali per la prevenzione del riciclaggio di denaro. Il pagamento avviene di solito il 1° giorno bancabile del mese, ma per verificare la data esatta di disponibilità dei fondi, i beneficiari possono consultare il calendario dei pagamenti pubblicato dall'INPS sul proprio sito. 


Per monitorare i pagamenti e verificare l'importo accreditato, i beneficiari possono consultare la sezione Fascicolo previdenziale del cittadino. 

Tutti i modi e le forme in cui può essere pagata

La pensione di invalidità civile può essere pagata in diversi modi e forme, garantendo flessibilità e comodità per i beneficiari. Le principali modalità di pagamento includono:

  • accredito su conto corrente bancario o postale. Questo metodo è il più utilizzato e prevede l’accredito diretto della pensione sul conto intestato al beneficiario. Garantisce sicurezza e rapidità, permettendo di avere sempre visibilità sul saldo e sui movimenti del proprio conto.
  • accredito su libretto postale. Per chi preferisce non avere un conto corrente, esiste l'opzione di accredito su libretto postale. Questa modalità è particolarmente diffusa tra i pensionati e consente di risparmiare sui costi di gestione associati ai conti correnti bancari.
  • accredito su conto corrente BancoPosta. Simile all'opzione precedente, ma specifico per i clienti di Poste Italiane, il conto BancoPosta offre tutti i vantaggi di un conto corrente, con l’aggiunta della capillarità degli uffici postali sul territorio.
  • pagamento in contanti presso gli sportelli postali. Questa modalità è adottata da coloro che non possiedono un conto bancario o postale e preferiscono ricevere la pensione direttamente in contanti. Tuttavia, è soggetta a limiti d’importo definiti dalle normative antiriciclaggio, che possono variare a seconda delle disposizioni vigenti. Il ritiro in contanti è possibile il primo giorno bancabile del mese, presso qualsiasi ufficio postale.

Inoltre, in casi particolari, come per beneficiari con gravi difficoltà motorie o in condizioni di residenza particolari, è possibile richiedere un pagamento domiciliare servito dalle Poste Italiane. I postini, a seguito di richiesta formale, possono consegnare direttamente presso la residenza del beneficiario l'importo della pensione in contanti.
 

Quando viene pagata?

La pensione di invalidità civile viene pagata ogni mese per 13 mensilità all'anno. Il pagamento avviene solitamente il primo giorno bancabile del mese, che può variare a seconda delle festività o dei fine settimana. Se il primo giorno del mese è un giorno non lavorativo, la pensione viene di solito pagata il primo giorno utile successivo.


Il calendario dei pagamenti pubblicato dall'INPS fornisce i dettagli annuali sulle date specifiche in cui la pensione viene pagata ai beneficiari e l'accredito avviene direttamente sul conto corrente bancario o postale, sul libretto postale o su un conto BancoPosta, a seconda della modalità scelta dal beneficiario, ma può anche avvenire in contanti a partire dal primo giorno bancabile del mese.

Cumulabilità con altri redditi della pensione di invalidità civile

La pensione di invalidità civile è cumulabile con altri redditi entro specifici limiti stabiliti dalla normativa. Per il 2024, il limite di reddito annuo personale per poter beneficiare della pensione è fissato a 19.461,12 euro. Questo significa che il richiedente non deve superare tale soglia di reddito complessivo per continuare a ricevere la pensione di invalidità civile.

Nel calcolo del reddito rilevante ai fini della cumulabilità rientrano tutti i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini IRPEF, al netto degli oneri deducibili. Alcuni sono esclusi dal calcolo di questo limite, come l'importo stesso della pensione di invalidità civile, le rendite INAIL, le pensioni di guerra, l'indennità di accompagnamento e i redditi soggetti a imposta sostitutiva dell'IRPEF. Anche il reddito derivante dalla casa di abitazione principale è escluso dalla valutazione del reddito complessivo.

Se il reddito complessivo del beneficiario supera il limite previsto, la pensione di invalidità civile potrebbe essere sospesa o ridotta. È fondamentale monitorare costantemente il proprio reddito e riferire tempestivamente all'INPS eventuali variazioni significative per evitare problemi con l'erogazione della pensione.
 

Compatibilità con altre prestazioni

La pensione di invalidità civile è compatibile con una serie di altre prestazioni previdenziali e assistenziali, il che consente ai beneficiari di ottenere un supporto economico integrato. Una delle principali compatibilità riguarda l'indennità di accompagnamento, che può essere erogata unitamente a questa pensione senza alcuna riduzione dell'importo.

La prestazione è compatibile anche con altre pensioni previdenziali di invalidità, come la pensione di inabilità e l'assegno ordinario di invalidità, ma anche con la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata. 


Non è, invece, possibile cumulare la pensione di invalidità civile con altre prestazioni assistenziali erogate per la medesima causa di invalidità, come i benefici previsti per la cecità civile o per il sordomutismo. Tuttavia, ogni singolo caso va valutato attentamente in base alla specifica situazione del beneficiario e alla normativa vigente.
 

E' possibile lavorare ricevendo la pensione di invalidità civile?

È possibile lavorare ricevendo la pensione di invalidità civile, ma ci sono alcune limitazioni e condizioni da rispettare. La principale condizione riguarda il reddito annuo personale, che non deve superare un determinato limite reddituale stabilito dalla legge per l'anno corrente. Per il 2024, il limite di reddito personale è fissato a 19.461,12 euro. Superando questo limite, il diritto alla pensione di invalidità civile può essere sospeso o revocato.


Il lavoro può essere sia di tipo dipendente che autonomo. Tuttavia, è importante considerare tutte le fonti di reddito per calcolare il reddito annuo complessivo. Nel computo dei redditi si considerano tutte le entrate fiscalmente rilevanti ai fini IRPEF, al netto degli oneri deducibili e al lordo delle ritenute fiscali. Questo include stipendi, guadagni da lavoro autonomo, e anche eventuali rendite o redditi da capitale.

La verifica della situazione reddituale avviene anche tramite la dichiarazione dei redditi, che deve essere presentata annualmente. In caso di superamento della soglia di reddito, l'INPS può richiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite e sospendere l'erogazione della pensione.

La pensione di invalidità civile si trasforma in pensione di vecchia?

La pensione di invalidità civile non si trasforma direttamente in pensione di vecchiaia. Tuttavia, al compimento dell'età pensionabile di 67 anni, i beneficiari della pensione di invalidità civile vedono quest'ultima trasformarsi automaticamente in assegno sociale sostitutivo. L'assegno sociale sostitutivo garantisce un sostegno economico continuo a coloro che, raggiunta l'età pensionabile, non hanno i contributi sufficienti per ottenere una pensione di vecchiaia.


La trasformazione avviene senza necessità di ulteriori domande o procedure da parte del beneficiario. L'INPS si occupa del passaggio automatico, aggiornando l'assegno sociale con le stesse modalità di erogazione della pensione di invalidità civile. L'importo dell'assegno sociale può variare in base ai limiti reddituali e alle condizioni economiche del beneficiario, ma è generalmente simile a quello della pensione di invalidità civile.

Per coloro che hanno accumulato sufficienti contributi per la pensione di vecchiaia, è possibile richiedere la pensione di vecchiaia ordinaria. In questo caso, il beneficiario deve presentare una domanda specifica all'INPS e la pensione di invalidità civile cessa per lasciare posto alla pensione di vecchiaia, che generalmente ha un importo calcolato sulla base dei contributi versati durante la vita lavorativa.

La pensione di invalidità civile si può trasformare in pensione di reversibilità?

La pensione di invalidità civile non può essere trasformata direttamente in pensione di reversibilità. La pensione di reversibilità è una prestazione economica prevista per i familiari superstiti di un pensionato deceduto, ma riguarda esclusivamente le pensioni di natura previdenziale, come quelle di vecchiaia o di anzianità, non quelle assistenziali come la pensione di invalidità civile.

La pensione di invalidità civile è una prestazione assistenziale destinata a persone con invalidità totale (100%) e con un limite di reddito specifico. Essendo slegata dai contributi previdenziali, non rientra nel regime delle prestazioni che possono essere trasferite ai superstiti in caso di decesso del beneficiario.

In caso di decesso di un beneficiario di pensione di invalidità civile, i familiari non hanno diritto a ricevere una pensione di reversibilità derivante da questa prestazione. Tuttavia, se il beneficiario percepiva anche una pensione previdenziale, come la pensione di vecchiaia o l'assegno ordinario di invalidità, e aveva maturato ulteriori diritti previdenziali, i superstiti possono presentare domanda per la pensione di reversibilità relativa a queste prestazioni.
La pensione di reversibilità può essere richiesta dal coniuge superstite, dai figli minorenni, dagli studenti fino a 21 anni o 26 anni se universitari e a carico del defunto, e dai figli inabili a carico del genitore. In assenza di coniuge o figli, anche i genitori e i fratelli o sorelle a carico possono avere diritto alla reversibilità, purché rispettino specifici requisiti di età e reddito.
Per richiedere la pensione di reversibilità, i superstiti devono presentare una domanda all'INPS, allegando la documentazione necessaria che dimostri il rapporto di parentela e la situazione reddituale. È consigliabile rivolgersi a un patronato per ricevere assistenza nella preparazione e nella presentazione della domanda.
Infine, è utile consultare il portale INPS o le sedi territoriali per ottenere informazioni aggiornate sulle procedure e sui requisiti necessari per accedere alla pensione di reversibilità, specialmente nel caso di percettori di altre prestazioni previdenziali oltre alla pensione di invalidità civile.

La pensione di invalidità civile una volta ottenuta,la si riceve sempre o può essere sospesa o revocata?

La pensione di invalidità civile, una volta ottenuta, non è garantita per sempre e può essere soggetta a sospensione o revoca in determinate circostanze. Esistono diversi motivi per cui la pensione può essere sospesa o revocata, tutti legati al mantenimento dei requisiti che hanno permesso l'accesso alla prestazione.


Entrando più nel dettaglio, la prestazione nei seguenti casi:

  • se durante le periodiche revisioni mediche viene accertato un miglioramento delle condizioni di salute del beneficiario;
  • per il superamento dei limiti reddituali stabiliti dalla normativa; 
  • per il ricovero in un istituto pubblico a carico dello Stato o di un ente pubblico per un periodo superiore a 30 giorni;
  • per la mancata presentazione della documentazione richiesta dall'INPS per il mantenimento della pensione, come la dichiarazione dei redditi o il certificato di residenza;
  • se si riscontrano irregolarità o dichiarazioni false nella presentazione della domanda o nel corso delle revisioni. 

Problemi comuni e soluzioni nella gestione della pensione

La gestione della pensione di invalidità civile può comportare una serie di problemi comuni, che richiedono soluzioni mirate per garantire la continuità e l'adeguatezza del supporto economico. Di seguito, alcuni dei problemi più frequenti e le relative soluzioni.
 

Ritardi nei Pagamenti: Uno dei problemi più comuni è il ritardo nell'erogazione dei pagamenti. Questo può avvenire per vari motivi, come problematiche amministrative o ritardi nella trasmissione dei dati bancari. In questi casi, è possibile contattare il call center dell'INPS o rivolgersi a un patronato per ottenere chiarimenti e assistenza. 
 

Errata Comunicazione dei Dati: Un altro problema comune è l'errata comunicazione dei dati personali o reddituali, che può portare a sospensioni temporanee della pensione. Per evitare ciò, è fondamentale controllare accuratamente tutte le informazioni fornite e aggiornare tempestivamente l'INPS su eventuali variazioni. In caso di errori, è necessario presentare una rettifica attraverso il portale online dell'INPS o tramite un patronato.
 

Contestazioni in Caso di Revisione Medica: Durante le visite di revisione, la commissione medica potrebbe non confermare l'invalidità, causando la sospensione o la revoca della pensione. In queste situazioni, è possibile presentare ricorso entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento. 
 

Superamento dei Limiti Reddituali: Se il reddito annuo supera i limiti previsti, la pensione di invalidità civile può essere sospesa o revocata. Per monitorare la propria situazione reddituale, è consigliabile controllare sempre tutte le entrate e confrontarle periodicamente con i limiti stabiliti. In caso di superamento della soglia, è necessario comunicare tempestivamente l'INPS.
 

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