Cartelle non pagate 2022, Agenzie entrate
Cartelle non pagate 2022, Agenzie Entrate potrà dai conti correnti prelevare direttamente soldi
Il rapporto tra contribuenti e fisco si fa sempre più complicato. Non che sia mai stato sereno, ma con la possibilità concessa all'Agenzia delle entrate di mettere le mani nei conti correnti dei contribuenti per prelevare i soldi per le cartelle non pagate, ecco che gli animi si inaspriscono.
Chiariamolo subito, la procedura non è completamente automatica e gli stessi uffici del fisco devono rispettare una procedura ben precisa e una tempistica da cui non possono scappare.
Ma non è questo il punto centrale della questione bensì è proprio l'accesso alle banche dati con l'obiettivo di pignorare i conti corrente dei consumatori per le cartelle non pagate a rappresentare una importante svolta che ha un inizio ben preciso.
Alla base di tutto c'è infatti la soppressione di Equitalia ovvero quell'ente che si occupava in via pressoché esclusiva del recupero dei crediti per tasse o per multe non pagate. Il suo posto è stato preso da Agenzia delle entrate-Riscossione che di fatto non muta la sostanza dal punto di vista operativo.
Potremmo dire che è cambiato il nome, ma non l'azione. Analizziamo allora due aspetti:
La non indispensabilità dell'autorizzazione di un giudice all'Agenzia delle entrate per recuperare le somme richieste mettendo le mani nei conti correnti dei contribuenti in debito.
Fino a poco tempo fa, questa procedura non era infatti permessa senza il via libera di un giudice terzo che sanciva la legittimità o meno del prelievo forzoso. E perché l'accelerazione decisiva è arrivata con la sparizione di Equitalia?
Semplicemente perché la nuova Agenzia delle entrate-Riscossione che ha preso il suo posto ha adesso accesso alle banche dati dei contribuenti che includono anche il saldo dei conti correnti.
Se Equitalia non poteva andare al di là della conoscenza delle informazioni sul numero di conti correnti intestati al contribuente, il nuovo organo di riscossione riesce a vedere i movimenti nei conti correnti, tra cui il saldo.
Si tratta di una vera e propria svolta che permette il pignorare dei conti correnti per tutte le cartelle non ancora pagate.
Dal punto di vista procedurale non è quindi più indispensabile l'autorizzazione di un giudice per il prelievo diretto delle somme dei contribuenti per cartelle non pagate.
E in questa definizione rientrano tutti i debiti con interessi, tra cui quelli relativi a multe, contributi, tasse e imposte.
L'azione dell'Agenzia delle entrate non è però immediata perché il contribuente riceve innanzitutto avvisi e solleciti di pagamento, rispetto a cui gli sono assegnati 60 giorni per pagare gli arretrati in una soluzione unica o a rate.
Solo se al termine dei 60 giorni non si è messo in regola scatta il pignoramento del conto corrente.