Nuovi controlli: chi rischia e perché
Al via l'algoritmo 2022 che stana gli evasori fiscali. Ecco come funziona il nuovo strumento per Agenzia delle entrate e Guardia di finanza.
Arriva l'intelligenza artificiale per scovare gli evasori fiscali 2022. Il funzionamento è presto detto: incrociare le banche dati del Fisco raccogliendo informazioni anche dai social network e dal web. La novità non va ricercata tanto nello strumento in sé ma dalla sua entrata in vigore dal primo luglio.
Il Garante della Privacy aveva infatti bloccato la sua introduzione. Insomma, sul contrasto all'evasione, l'esecutivo dà una decisa accelerazione sull'utilizzo delle di banche dati nella disponibilità dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza. Approfondiamo meglio:
In relazione al funzionamento e chi rischia di più e per quali motivi dai nuovi controlli al via dal 1 luglio del Fisco, l'algoritmo permette di creare due liste di contribuenti. La prima di analisi per individuare le platee di contribuenti più a rischio di evasione. Quindi un secondo elenco di controllo contenente i contribuenti con uno o più rischi fiscali, ma non sarà visibile con i nomi reali. Solamente al momento dell'invio della lettera di compliance o dell'accertamento viene svelato il nome del contribuente.
Sul fronte procedurale il fisco invia l'informativa al contribuente convocato in contraddittorio. I contribuenti sono selezionati dall'algoritmo della Superanagrafe dei conti correnti che incrocia i suoi dati con quelli delle dichiarazioni dei redditi.
Le comunicazioni di irregolarità in seguito ai controlli automatici fisco sono inviate dall'Agenzia delle entrate con raccomandata andata e ritorno, al domicilio fiscale del contribuente che ha trasmesso direttamente la dichiarazione. Oppure tramite posta elettronica certificata all'indirizzo indicato nell'Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata. Infine attraverso il canale Entratel all'intermediario che ha inviato in via telematica la dichiarazione.
Come anticipato, sul nuovo sistema di controlli era intervenuto anche il Garante della privacy, secondo cui cifrare i dati identificativi tra nome, cognome, codice fiscale, delle persone fisiche, effettuare l'analisi di rischio di tali dati e, completata l’analisi, re-identificare solo i soggetti che presentano profili di rischio fiscale.
L'Agenzia delle entrate scommette quindi con sempre maggiore decisione sui controlli automatici.
Gli obiettivi sono la verifica la rispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti dell'imposta risultante dalla dichiarazione annuale a titolo di acconto e di conguaglio nonché dalle liquidazioni periodiche, la correzione degli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto delle eccedenze di imposta risultanti dalle precedenti dichiarazioni e la correzione degli errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella determinazione del volume d'affari e delle imposte.