Spicca il volo primo robot
A cosa può essere utile il piccolo RoboFly? A esplorare ambienti angusti e non accessibili, ad esempio, come individuare le fughe di gas. Presto la prima esibizione ufficiale.
Per il momento RoboFly riesce solo a decollare e atterrare. Ma si tratta di un primo importante traguardo perché il primo robot insetto senza fili è un vero e proprio concentrato di tecnologia, al pari delle invenzioni mastodontiche. Come funziona? Un piccolo cervello comanda le ali dell'automa alimentato via laser. Se il peso è di poco superiore a quello di uno stuzzicadenti, l'agilità è maggiore di quella di un drone. Come spiegato dal ricercatore Sawyer Fuller, il concetto di robot insetto senza fili sembrava fantascienza e non potrebbe essere diversamente considerato l'elevato livello di elettronica leggera richiesto per alimentare e controllare le ali. Se c'è infatti un ragione che ha finora impedito l'implementazione di soluzioni di questo tipo è proprio la difficoltà a trovare componenti così poco pesanti, per non dire impercettibili, da montare a bordo di macchine così miniaturizzate.
Da qui l'intuizione degli ingegneri dell'Università di Washington di sostituire il cavo di alimentazione con un raggio laser invisibile puntato sul dorso del robot. A quel punto il gioco è fatto perché l'energia viene convertita in elettricità da una cella fotovoltaica che poi la amplifica da 7 a 240 volt. Il microcontrollore implementato nel circuito permette così al robot di operare in autonomia. Tra l'altro può essere alimentato con micro batterie o con segnali radio, In buona sostanza è proprio questo il cervello del primo robot insetto senza fili. A cosa può essere utile? A esplorare ambienti angusti e non accessibili, ad esempio, come individuare le fughe di gas. Per vedere le sue evoluzioni aeree occorre sintonizzare con la Conferenza internazionale sulla Robotica e l'Automazione a Brisbane.