Naspi Dis Coll agricole contratto breve durata
Naspi e Dis Coll agricole 2022 non si bloccano se contratto è breve. Regole, durata e periodo
I lavoratori agricoli beneficiari di Naspi e Dis Coll in scadenza tra marzo e aprile potranno beneficiare di una proroga dei sussidi anche se trovano un nuovo lavoro, purchè di breve durata, e a patto di rispettare alcune condizioni, anche reddituali. Vediamo quali sono le regole previste dal Decreto Rilancio per continuare a beneficiare di Naspi e Dis Coll agricole 2022 anche con uovo contratto di lavoro breve.
Per i lavoratori agricoli che sono beneficiari di Naspi e Dis Coll agricole in scadenza tra marzo e aprile 2022 è prevista una proroga dei sussidi e che si possono continuare a ricevere anche se si trova una nuova occupazione con contratto di lavoro breve. La proroga della fruizione delle indennità per i lavoratori agricoli sarà di ulteriori due mesi, dunque, se il termine fissato per usufruirne è compreso nel periodo tra il primo marzo 2022 e il 30 aprile 2022.
Nessuno stop, dunque, alle indennità di disoccupazione se si stipula un nuovo contratto di lavoro purchè di breve durata.
Stando a quanto previsto dal nuovo Decreto Rilancio varato dal governo Conte sempre per continuare a fronteggiare l'emergenza in Italia scatenata dalla diffusione del coronavirus, è possibile stipulare nuovi contratti di lavoro per lavoratori agricoli pur se si percepiscono Naspi e Dis Coll agricoli ma a condizione che i nuovi contratti stipulati siano a termine e di durata non superiore a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni.
I requisiti per mantenere Naspi e Dis Coll agricole 2022 nonostante un nuovo contratto di lavoro non riguardano solo la durata dei contratti a termine ma anche il reddito. Per continuare a beneficiare delle indennità di disoccupazione agricole, infatti, il reddito derivante dal nuovo contratto breve che si stipula deve essere compreso nel limite dei 2mila euro per l’anno 2022.
La proroga delle indennità di disoccupazione per i lavoratori agricoli sarà di importo pari a quello dell’ultima mensilità previste dalle erogazioni delle iniziali e le regole stabilite prevedono che, insieme alla possibilità di continuare a beneficiare delle indennità, i lavoratori agricoli interessati debbano: