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Come funziona la timbratura del badge? Le regole in base a normative, CCNL e Cassazione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Normativa timbratura badge 2024

Timbratura badge, cosa dicono le leggi in vigore, normative e contratti nazionali (CCNL) oltre che sentenze che hanno fatto giurisprudenza

La timbratura del badge rappresenta un sistema fondamentale per la registrazione degli orari lavorativi. Si tratta di uno strumento essenziale che certifica ufficialmente l'orario di ingresso e quello di uscita del lavoratore all'interno dell'azienda o dell'ente presso cui presta servizio.

In pratica, il badge non è altro che un dispositivo strettamente personale, solitamente una tessera magnetica o un cartellino elettronico, che il dipendente deve utilizzare per attestare la propria presenza sul luogo di lavoro. Il funzionamento è elettronico: occorre inserire (o "strisciare", a seconda dei sistemi adottati) il cartellino all'interno di un apposito lettore che registra automaticamente gli orari.

La questione della corretta timbratura del cartellino marcatempo è tornata al centro dell'attenzione in seguito a numerosi episodi di cronaca che hanno evidenziato come non tutti i lavoratori utilizzino questo strumento con la dovuta correttezza, rendendo necessario un approfondimento sulle regole da rispettare.

Caratteristiche e componenti del badge aziendale

Il badge per la timbratura degli orari è un documento personale, non modificabile e non cedibile. Questo significa che nessun collega o altra persona può utilizzarlo al posto del legittimo proprietario, configurandosi altrimenti un illecito disciplinare e, nei casi più gravi, persino penale.

Nella maggior parte dei casi, sulla facciata frontale del tesserino identificativo sono presenti:

  • La denominazione dell'azienda o dell'ente
  • Il nome e il cognome del lavoratore
  • La qualifica professionale
  • Il numero di matricola (se previsto)
  • Il numero identificativo del badge
  • La fotografia del dipendente
Sul retro è invece presente una banda magnetica e, frequentemente, l'indirizzo cui recapitare il cartellino in caso di smarrimento e successivo ritrovamento.

Normativa sulla timbratura del badge, cosa dice la legge

La disciplina relativa alla timbratura del badge trova la sua regolamentazione principalmente nei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) e nella normativa generale sul rapporto di lavoro. Non esiste una legge specifica che regoli universalmente questa materia, ma piuttosto un insieme di disposizioni che variano in base al settore di appartenenza.

Il datore di lavoro mantiene la piena libertà di fissare le modalità del controllo degli orari di entrata e di uscita dei lavoratori, che siano essi dipendenti, collaboratori autonomi o persino fornitori esterni che accedono regolarmente ai locali aziendali. La condizione fondamentale è che tutto avvenga in modo trasparente, nel rispetto del diritto alla privacy e del corretto trattamento dei dati personali.

In termini concreti, l'azienda deve preventivamente comunicare ai lavoratori:

  • Quali sono e in che modo funzionano i controlli, incluso l'utilizzo del sistema di rilevazione presenze
  • Quali tutele sono previste per garantire il rispetto della privacy
  • In che modo vengono utilizzati i dati raccolti attraverso il sistema di timbratura
  • Quali sono le sanzioni disciplinari per chi non rispetta l'orario di lavoro o utilizza impropriamente il sistema di rilevazione presenze

Il riferimento normativo principale: Statuto dei Lavoratori

Lo Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970) all'articolo 4 regola l'utilizzo di strumenti di controllo a distanza, tra cui possono rientrare anche i moderni sistemi di rilevazione presenze. La norma è stata aggiornata dal Jobs Act (D.Lgs. 151/2015) e prevede che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale.

Gli strumenti utilizzati per la registrazione degli accessi e delle presenze non necessitano dell'accordo sindacale, ma devono comunque rispettare le norme sulla privacy.

La timbratura del badge nei diversi Contratti Collettivi Nazionali

Per conoscere tutti i dettagli specifici su modalità e termini della timbratura del badge occorre consultare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicabile al proprio settore di appartenenza. Ogni CCNL può infatti prevedere regole particolari in merito a:

  • Dirigenti Settore Privato
  • Agricoltura e Allevamento
  • Edilizia e Legno
  • Marittimi
  • Alimentari
  • Chimica
  • Trasporti
  • Enti Pubblici
  • Enti e Istituzioni Private
  • Poligrafici e Spettacolo
  • Tessili
  • Terziario e Servizi
  • Credito ed Assicurazioni
  • Turismo
  • Metalmeccanici
Ad esempio, nel CCNL del settore pubblico sono presenti norme più stringenti sulla timbratura rispetto ad alcuni contratti del settore privato, dove talvolta possono essere previsti sistemi alternativi di rilevazione delle presenze.

Procedure corrette per la timbratura del badge

Il dipendente è tenuto a effettuare le registrazioni in entrata e in uscita dal servizio presso i lettori badge collocati in prossimità della propria sede lavorativa. Questa procedura deve essere seguita con precisione, rispettando alcuni principi fondamentali:

  • La timbratura deve essere effettuata personalmente
  • Deve avvenire all'inizio e alla fine dell'orario di lavoro
  • In caso di uscite temporanee per motivi di servizio o personali, queste devono essere registrate secondo le modalità previste dall'azienda
  • Gli straordinari devono essere registrati e autorizzati secondo le procedure interne
In molte organizzazioni, soprattutto pubbliche, è previsto un margine di flessibilità (di solito da 5 a 15 minuti) rispetto all'orario di ingresso stabilito. Tuttavia, i ritardi superiori a tale tolleranza comportano generalmente decurtazioni della retribuzione o l'obbligo di recupero delle ore non lavorate.

Casi particolari e giurisprudenza sulla timbratura ijn base a diverse sentenze

La giurisprudenza in materia di timbratura del badge ha prodotto numerose sentenze che chiariscono diversi aspetti di questa pratica. Ecco alcuni dei casi più significativi:

La doppia timbratura per la pausa pranzo

Secondo diverse pronunce della Cassazione, il dipendente è tenuto a timbrare sia all'uscita che al rientro dalla pausa pranzo, anche se questa viene consumata all'interno della struttura aziendale. La mancata timbratura può configurare un illecito disciplinare, a meno che non sia diversamente previsto dal regolamento aziendale.

L'obbligo di timbratura anche per brevi pause

La Corte di Cassazione ha stabilito che il dipendente è tenuto a timbrare anche per brevi pause, come quella per il caffè o per fumare una sigaretta, se queste comportano l'uscita dai locali aziendali (Cassazione, sentenza n. 11828/2021).

La timbratura fraudolenta e le conseguenze

La timbratura effettuata da un collega (il cosiddetto fenomeno dei "furbetti del cartellino") costituisce un grave illecito che può comportare:

  • Il licenziamento per giusta causa del dipendente che ha beneficiato della falsa timbratura
  • Sanzioni disciplinari per il collega che ha effettuato la timbratura al posto dell'assente
  • Nei casi più gravi, conseguenze penali per truffa ai danni dello Stato (se si tratta di dipendenti pubblici) o dell'azienda privata
La Cassazione ha ripetutamente confermato la legittimità del licenziamento in questi casi, anche quando l'assenza dal posto di lavoro è stata di breve durata (Cassazione, sentenza n. 8722/2016).

Le nuove tecnologie per la rilevazione presenze

L'evoluzione tecnologica ha portato allo sviluppo di sistemi sempre più sofisticati per la rilevazione delle presenze, che in alcuni casi stanno sostituendo il tradizionale badge magnetico. Tra questi:

Sistemi biometrici

I sistemi di rilevazione biometrica, come lettori di impronte digitali o scanner dell'iride, rappresentano una soluzione avanzata che elimina la possibilità di timbrature fraudolente. Questi sistemi sono però soggetti a rigide normative sulla privacy, in particolare al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).

Per l'implementazione di questi sistemi è necessario:

  • Informare adeguatamente i dipendenti
  • Ottenere il consenso esplicito al trattamento dei dati biometrici
  • Garantire la sicurezza nella conservazione di tali dati
  • Nominare un responsabile del trattamento

App e geolocalizzazione

Alcune aziende stanno adottando app per smartphone che consentono la timbratura virtuale, talvolta associata alla geolocalizzazione per verificare che il dipendente sia effettivamente presente sul luogo di lavoro. Anche in questo caso, il Garante della Privacy ha stabilito regole precise per evitare un controllo eccessivo sui lavoratori.

Sanzioni e conseguenze per l'uso improprio del badge

L'utilizzo scorretto del badge può comportare diverse conseguenze, che variano in base alla gravità della violazione:

Sanzioni disciplinari

Per violazioni minori, come dimenticanze occasionali della timbratura o piccoli ritardi, le aziende generalmente prevedono richiami verbali o scritti, secondo un principio di gradualità delle sanzioni.

Licenziamento

Nei casi più gravi, come la timbratura fraudolenta o l'abbandono del posto di lavoro senza autorizzazione, è possibile arrivare al licenziamento per giusta causa, come confermato da numerose sentenze della Cassazione.

Conseguenze penali

Particolarmente per i dipendenti pubblici, la timbratura fraudolenta può configurare il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640 c.p.) e quello di false attestazioni o certificazioni (art. 55-quinquies del D.Lgs. 165/2001), con conseguenti procedimenti penali.

Diritti del lavoratore relativi alla timbratura

Anche in materia di timbratura, il lavoratore mantiene alcuni diritti fondamentali:

Diritto alla privacy

I dati raccolti attraverso i sistemi di rilevazione presenze devono essere trattati nel rispetto del GDPR e del Codice della Privacy (D.Lgs. 196/2003, come modificato dal D.Lgs. 101/2018).

Diritto all'informazione

Il lavoratore ha diritto di essere informato sulle modalità di funzionamento del sistema di rilevazione presenze e sulle conseguenze dell'eventuale uso improprio.

Diritto di contestazione

In caso di contestazioni relative agli orari registrati, il dipendente ha diritto di contestare una sanzione disciplinare e presentare le proprie osservazioni e prove a discarico, secondo le procedure previste dal CCNL e dallo Statuto dei Lavoratori.

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