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Di quanto si puņ arrivare sul lavoro in ritardo senza nessuna conseguenza? Spiegazione ed esempi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
In ritardo sul lavoro

Il ritardo sul posto di lavoro č considerato una violazione dei doveri del dipendente, ma non tutti i ritardi comportano automaticamente sanzioni gravi.

Sono accettabili 5-10 minuti di ritardo sul lavoro? E se arriva fino a mezzora, ci e sono e quali sono le conseguenze? Arrivare in ritardo al lavoro è un comportamento che può avere ripercussioni diverse a seconda delle circostanze e delle disposizioni previste dalla legge e dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL).

In generale, la gestione del ritardo dipende dalla gravità dell'infrazione, dalla frequenza con cui si verifica e dalla politica aziendale, ma esistono delle linee guida generali che possono aiutare a capire meglio come comportarsi e cosa aspettarsi in termini di sanzioni:

  • In ritardo sul lavoro, di quanto si può arrivare
  • Quali conseguenze in caso di ritardo sul lavoro non accettato

In ritardo sul lavoro, di quanto si può arrivare

Il ritardo sul posto di lavoro è considerato una violazione dei doveri del dipendente, ma non tutti i ritardi comportano automaticamente sanzioni gravi. In molti contesti lavorativi, un ritardo isolato e di lieve entità (ad esempio, pochi minuti) può essere tollerato, soprattutto se non comporta disagi significativi all’organizzazione del lavoro. In questi casi, il datore di lavoro può limitarsi a un richiamo verbale o scritto, senza adottare ulteriori misure disciplinari.

La situazione cambia se il ritardo diventa un'abitudine o se supera una soglia di tolleranza considerata accettabile dal datore di lavoro o dal CCNL applicato. Ogni contratto collettivo prevede infatti delle disposizioni che definiscono cosa può essere considerato un ritardo accettabile e le relative conseguenze in caso di infrazione.

Le sanzioni per il ritardo sono previste in quasi tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro. Possono variare in base alla gravità del ritardo e alla recidiva del comportamento. Tra le sanzioni più comuni ci sono:

  • rimprovero verbale o scritto: questo è il livello più basso di sanzione e viene generalmente applicato per ritardi occasionali e di lieve entità;
  • multa: il lavoratore può essere multato per un importo che non può superare le quattro ore di retribuzione. Questo tipo di sanzione è tipicamente utilizzato in caso di ritardi più gravi o ripetuti;
  • sospensione dal lavoro e dalla retribuzione: la sospensione può durare fino a un massimo di 10 giorni e comporta la perdita della retribuzione per il periodo di sospensione. Questa misura viene adottata in caso di ritardi ripetuti e gravi, o quando il comportamento del dipendente crea disagi significativi all'organizzazione del lavoro.
Le giustificazioni per il ritardo possono influenzare le conseguenze. Ritardi dovuti a eventi imprevedibili e documentabili, come un guasto meccanico dell'auto o un improvviso malore, sono generalmente considerati giustificabili, a patto che il dipendente fornisca le prove necessarie. Ad esempio, una fattura del meccanico o un certificato medico può essere sufficiente per evitare sanzioni.

Al contrario, scuse come "non ho sentito la sveglia" o "c'era troppo traffico" non sono considerate giustificazioni valide, poiché il dipendente è tenuto a organizzarsi per evitare questi problemi. La gestione del tempo e l'anticipazione di eventuali imprevisti, come il traffico, sono ritenute responsabilità del lavoratore.

Quali conseguenze in caso di ritardo sul lavoro non accettato

Quando il datore di lavoro decide di adottare una misura disciplinare per un ritardo, deve seguire una procedura formale:

  • contestazione scritta: il datore di lavoro deve notificare per iscritto il ritardo al lavoratore, specificando le ragioni della contestazione;
  • diritto di difesa: il lavoratore ha il diritto di presentare le proprie difese entro un termine stabilito, generalmente di almeno 5 giorni;
  • eventuale sanzione: solo dopo aver considerato le giustificazioni del lavoratore, il datore di lavoro può decidere di applicare una sanzione. Questa deve essere proporzionata alla gravità del ritardo e alle circostanze.
In caso di sanzioni più gravi, come la sospensione o il licenziamento, il lavoratore ha il diritto di impugnare la sanzione presso un collegio di conciliazione o davanti a un giudice del lavoro.

Il licenziamento per ritardo è considerato una sanzione estrema e può essere applicato solo in casi molto gravi, ad esempio quando i ritardi sono ripetuti e causano gravi danni all'azienda o compromettono il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente.

In generale, la giurisprudenza tende a richiedere che il datore di lavoro dimostri che il comportamento del dipendente è stato così grave da rendere impossibile la continuazione del rapporto di lavoro. In casi di recidiva o di tolleranza precedente da parte del datore di lavoro, il licenziamento potrebbe non essere giustificato.

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