Il ritardo sul posto di lavoro č considerato una violazione dei doveri del dipendente, ma non tutti i ritardi comportano automaticamente sanzioni gravi.
Sono accettabili 5-10 minuti di ritardo sul lavoro? E se arriva fino a mezzora, ci e sono e quali sono le conseguenze? Arrivare in ritardo al lavoro è un comportamento che può avere ripercussioni diverse a seconda delle circostanze e delle disposizioni previste dalla legge e dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL).
In generale, la gestione del ritardo dipende dalla gravità dell'infrazione, dalla frequenza con cui si verifica e dalla politica aziendale, ma esistono delle linee guida generali che possono aiutare a capire meglio come comportarsi e cosa aspettarsi in termini di sanzioni:
La situazione cambia se il ritardo diventa un'abitudine o se supera una soglia di tolleranza considerata accettabile dal datore di lavoro o dal CCNL applicato. Ogni contratto collettivo prevede infatti delle disposizioni che definiscono cosa può essere considerato un ritardo accettabile e le relative conseguenze in caso di infrazione.
Le sanzioni per il ritardo sono previste in quasi tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro. Possono variare in base alla gravità del ritardo e alla recidiva del comportamento. Tra le sanzioni più comuni ci sono:
Al contrario, scuse come "non ho sentito la sveglia" o "c'era troppo traffico" non sono considerate giustificazioni valide, poiché il dipendente è tenuto a organizzarsi per evitare questi problemi. La gestione del tempo e l'anticipazione di eventuali imprevisti, come il traffico, sono ritenute responsabilità del lavoratore.
Quando il datore di lavoro decide di adottare una misura disciplinare per un ritardo, deve seguire una procedura formale:
Il licenziamento per ritardo è considerato una sanzione estrema e può essere applicato solo in casi molto gravi, ad esempio quando i ritardi sono ripetuti e causano gravi danni all'azienda o compromettono il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente.
In generale, la giurisprudenza tende a richiedere che il datore di lavoro dimostri che il comportamento del dipendente è stato così grave da rendere impossibile la continuazione del rapporto di lavoro. In casi di recidiva o di tolleranza precedente da parte del datore di lavoro, il licenziamento potrebbe non essere giustificato.