Quanto è il primo stipendio per un neolaureato nel 2025, come cambia in base a diversi criteri e quali tipologie di laurea permettono di gudagnare subito di più e quali meno.
Una delle domande più frequenti tra gli studenti riguarda il potenziale ritorno di questo investimento: quanto potrà guadagnare un neolaureato in Italia nel 2025?
La retribuzione di un neolaureato varia considerevolmente in base al settore professionale e, di conseguenza, alla tipologia di laurea conseguita, che determina l'accesso a specifici ambiti lavorativi. Analizziamo nel dettaglio quali sono i compensi medi dei neolaureati in Italia in relazione al titolo di studio ottenuto.
Secondo le rilevazioni più recenti, un neolaureato in Italia nel 2025 percepisce mediamente una retribuzione annua che oscilla tra i 10.000 e i 17.000 euro, con punte che possono raggiungere i 20.000 euro, nei primi due anni successivi al conseguimento del titolo accademico.
È importante sottolineare che questi valori rappresentano una media indicativa e non costituiscono importi fissi e uniformi per tutti i laureati. Le retribuzioni possono variare significativamente in base a diversi fattori, tra cui:
La scelta del percorso universitario può influenzare in modo determinante le prospettive economiche future. Alcune lauree offrono infatti maggiori opportunità di guadagno fin dai primi impieghi post-universitari. Ecco quali sono i percorsi accademici che garantiscono le retribuzioni più elevate per i neolaureati:
Laurea in Scienze Biologiche: i laureati nella fascia d'età 25-34 anni possono aspettarsi una retribuzione media di circa 35.700 euro lordi annui. Questo settore sta vivendo una crescita significativa grazie agli investimenti in ricerca biomedica e biotecnologie.
Laurea in Ingegneria o Architettura: questi neolaureati possono raggiungere retribuzioni iniziali di 35.000-40.000 euro annui. In particolare, gli ingegneri specializzati in ambiti come l'automazione, l'energia rinnovabile o l'intelligenza artificiale risultano particolarmente richiesti nel mercato del lavoro attuale.
Laurea in Scienze Giuridiche: un neolaureato in questo ambito può aspirare a una retribuzione di circa 30.000 euro annui. Gli studi legali specializzati e le posizioni in-house nelle grandi aziende offrono le migliori opportunità economiche.
Laurea in Giurisprudenza: i neolaureati percepiscono uno stipendio medio che varia dagli 800 ai 1.400 euro mensili nei primi due anni di attività professionale. I guadagni possono aumentare considerevolmente dopo l'abilitazione alla professione forense.
Laurea in Informatica e Tecnologie ICT: questi neolaureati possono contare su uno stipendio iniziale di circa 1.800 euro netti mensili (equivalenti a circa 32.400 euro lordi annui). La digitalizzazione crescente di tutti i settori economici ha creato una forte domanda di professionisti in quest'area.
Laurea in Ingegneria Industriale e dell'Informazione: anche in questo caso, le retribuzioni iniziali si attestano intorno ai 1.800 euro netti mensili, con prospettive di crescita rapida in base all'esperienza acquisita.
Laurea in Scienze Fisiche: questi neolaureati possono aspettarsi retribuzioni iniziali di circa 30.000 euro annui, specialmente se impiegati in settori di ricerca avanzata o in aziende tecnologiche.
Non tutte le lauree garantiscono retribuzioni elevate nei primi anni dopo il conseguimento del titolo. Alcuni percorsi di studio, pur offrendo soddisfazioni professionali, presentano prospettive economiche iniziali più modeste:
Oltre alla tipologia di laurea, numerosi altri fattori possono incidere sulla retribuzione iniziale di un neolaureato:
Secondo i dati del consorzio Almalaurea, i laureati provenienti da alcuni atenei specifici (come Politecnico di Milano, Bocconi, LUISS) tendono a percepire stipendi iniziali più elevati rispetto alla media nazionale. Il prestigio dell'università e la sua rete di contatti con il mondo aziendale possono fare una differenza significativa.
I neolaureati che hanno svolto tirocini, stage o esperienze all'estero durante il percorso universitario tendono ad avere maggiori opportunità e retribuzioni iniziali più elevate. Queste esperienze infatti vengono valorizzate dai potenziali datori di lavoro come dimostrazione di proattività e competenze pratiche.
Le cosiddette "soft skills" come la capacità di lavorare in team, il problem solving, la comunicazione efficace e la flessibilità sono sempre più richieste e valorizzate economicamente dalle aziende, indipendentemente dal tipo di laurea conseguita.
È fondamentale considerare che le retribuzioni iniziali rappresentano solo il punto di partenza della carriera professionale. Con l'acquisizione di esperienza e competenze, gli stipendi tendono ad aumentare considerevolmente:
Dopo 3-5 anni di esperienza, molti laureati vedono incrementare la propria retribuzione del 20-30% rispetto ai valori iniziali. Questo è particolarmente vero nei settori dove si guadagna di più come STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
La specializzazione post-laurea, come master, dottorati o certificazioni professionali, può accelerare questa crescita economica e aprire a posizioni di maggiore responsabilità.
Un altro fattore determinante per la retribuzione è la collocazione geografica del posto di lavoro: