Nella rete autostradale italiana, la gestione della sicurezza assume un valore determinante in un contesto caratterizzato da velocità sostenute, traffico intenso e potenziali imprevisti. L’introduzione della safety car indica un’evoluzione di rilievo nelle strategie di prevenzione di incidenti e gestione delle emergenze. Questo veicolo, già noto nel motorsport, assume oggi un ruolo di presidio mobile e regolatorio sulle strade a scorrimento veloce. La sua presenza garantisce la tutela sia degli automobilisti sia degli operatori impegnati nelle attività di soccorso e manutenzione. La crescente adozione di questo dispositivo conferma l’impegno normativo e tecnico volto a innalzare gli standard di sicurezza e a ridurre i rischi collegati a situazioni di pericolo improvviso.
Cos’è la safety car e quando viene impiegata sulle autostrade
Il termine "safety car" identifica un veicolo speciale creato per la gestione delle emergenze e per la regolazione dinamica del traffico. Originariamente sviluppata per le competizioni automobilistiche, la safety car è entrata ufficialmente a far parte degli strumenti di sicurezza anche per gli ambienti autostradali.
Nel Codice della Strada viene definita come veicolo adibito al rallentamento graduale del flusso veicolare, alla segnalazione di pericoli e alla protezione delle aree interessate da incidenti o interventi. La normativa (art. 43, modificato dalla legge n. 177/2024 e dai successivi decreti attuativi ministeriali) prevede l’utilizzo della safety car:
- per prevenire pericolosi tamponamenti legati a frenate improvvise;
- in caso di presenza di ostacoli sulla carreggiata, persone o animali;
- durante installazione o rimozione della segnaletica temporanea per cantieri o manutenzioni;
- come presidio in condizioni meteo avverse (nebbia, pioggia intensa, visibilità ridotta);
- per facilitare e proteggere le operazioni di soccorso stradale in caso di incidenti gravi.
L’attivazione della safety car viene disposta su tratte particolarmente a rischio, ossia autostrade e strade con carreggiate independenti o separate da spartitraffico. Gli agenti della Polizia Stradale o, in determinate condizioni, operatori abilitati di società private, possono disporre l’ingresso del veicolo guida per la regolazione del traffico. A bordo sono previsti dispositivi di illuminazione ad alta visibilità, pannelli segnaletici e sistemi di comunicazione radio per il coordinamento con i centri operativi e i soccorsi.
Procedure operative, attivazione e modalità di intervento della safety car
Le procedure di attivazione della safety car prevedono un rigoroso protocollo, volto a garantire tempestività ed efficacia nell’intervento. L’attivazione avviene su disposizione del centro di controllo autostradale o delle autorità competenti dopo una pronta valutazione del rischio o della criticità da gestire.
- Ricezione segnalazione: il centro operativo riceve comunicazione di pericolo, ostacolo o incidente.
- Coordinamento con Polizia Stradale: avviene la valutazione congiunta della situazione, identificando la necessità dell’impiego del veicolo guida.
- Immissione in carreggiata: la safety car si posiziona in testa al flusso dei veicoli, attivando lampeggianti e pannelli segnaletici per visibilità massima.
- Regolazione del traffico: il veicolo procedere a velocità moderata, adattando l’andatura alle condizioni e assicurando il compattamento degli automobilisti alle spalle.
- Comunicazione costante: tramite sistemi radio e messaggi variabili si informano automobilisti e operatori delle direttive da seguire.
- Monitoraggio degli svincoli per evitare inserimenti anomali o manovre pericolose.
Durante la permanenza sul tratto interessato, la
safety car diventa punto di riferimento visivo e comportamentale per chi guida. Le luci lampeggianti, il pannello con dicitura “safety car” e la segnalazione luminosa integrata permettono un riconoscimento immediato. In caso di necessità, il veicolo potrà arrestare completamente il traffico per consentire interventi urgenti, garantendo la massima protezione agli operatori impegnati. La fase di sgombero o ritorno alla normalità avviene solo previa attenta verifica delle condizioni di sicurezza complessive, assicurando un ritorno graduale al flusso regolare.
Comportamento degli automobilisti, cosa fare quando appare la safety car
L’entrata in scena della safety car obbliga chi guida a una condotta rigorosa e conforme alle disposizioni normative. Dal 2025, seguire le indicazioni non è più semplice buon senso, ma obbligo giuridico, sancito espressamente dal nuovo Codice della Strada.
Obblighi da rispettare |
|
Rallentamento graduale |
Adattarsi il prima possibile all'andatura della safety car senza frenate brusche |
Uso delle quattro frecce |
Attivare l'indicatore di emergenza e mantenere i lampeggianti per tutta la durata della fila |
Divieto di sorpasso |
Vietato superare la safety car su tutta la tratta |
Rispetto delle ulteriori direttive |
Segui le indicazioni sui pannelli a messaggio variabile e quelle impartite dagli agenti |
Mantenimento della distanza di sicurezza |
Rispettare la distanza dal veicolo che precede per prevenire tamponamenti |
Attenzione particolare viene richiesta nella gestione degli svincoli e delle corsie di immissione: durante l’attività della safety car, è necessario evitare cambi di corsia repentini o inserimenti incompatibili con il traffico rallentato. L’utilizzo delle quattro frecce, mai richiesto prima in simili contesti, diventa ora una misura standard di segnalazione per chi segue il veicolo di sicurezza.
Ogni comportamento difforme, dalla mancata attivazione dei lampeggianti al superamento della safety car, comporta severe conseguenze amministrative e, in alcuni casi, anche la sospensione della patente di guida.
Sanzioni previste per chi non rispetta le regole della safety car
Le sanzioni sono stabilite dagli artt. 43 e 177 del Codice della Strada (modificati dalla legge n. 177/2024 e dal decreto ministeriale del 21 luglio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale).
- Sanzione pecuniaria: da 167 a 665 euro per il mancato rispetto delle regole (ad esempio, sorpasso della safety car o mancata accensione delle quattro frecce).
- Sospensione della patente di guida: da 1 a 3 mesi per gli automobilisti esperti; per i neopatentati (patente da meno di tre anni) da 3 a 6 mesi.
- Punti decurtati: decurtazione punti dalla patente in base alle violazioni contestate.
Il legislatore ha deciso di inasprire le sanzioni anche per fornire una maggiore tutela agli operatori stradali e ridurre drasticamente i comportamenti a rischio lungo le tratte in gestione. L’inasprimento mira a colpire non solo l’aspetto economico, ma anche quello della mobilità personale: la sospensione della licenza di guida incide direttamente sul quotidiano degli automobilisti inadempienti.
Gestione pubblica e privata del servizio safety car, requisiti e differenze
Un'importante novità introdotta dalla recente riforma è l'apertura della gestione della safety car anche a operatori privati, oltre ai tradizionali organi di polizia stradale. Questa scelta si fonda sulla necessità di garantire una copertura capillare in tutta la rete autostradale, specie nelle situazioni di emergenza su larga scala.
- Gestione pubblica: affidata agli organi di Polizia Stradale, che impiegano veicoli dotati di dispositivi blu lampeggianti, pannelli segnaletici a messaggio variabile e personale con formazione specifica.
- Gestione privata: abilitata solo per aziende già autorizzate alle scorte tecniche per trasporti eccezionali, con obbligo di personale qualificato, formazione prevista dal decreto interministeriale 22 gennaio 2019 e dotazione di veicoli con lampeggianti giallo/arancione e pannello rettangolare identificativo "safety car".
Le differenze si riscontrano sia in termini di dotazioni tecniche sia nei requisiti di abilitazione e responsabilità. L’intervento dei privati rappresenta una risorsa aggiuntiva, soprattutto per compensare i limiti di organico degli enti pubblici durante incidenti estesi o nello svolgimento di servizi programmati a supporto di grandi cantieri.
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