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Guida sulle cassette di sicurezza in banca e in Posta: come funzionano, regole, costi, usi consentiti, limiti e controlli

Cassette di sicurezza in banca e in Posta: come funzionano, quanto costano, cosa si puň conservare, quali sono i limiti e i controlli previsti secondo la normativa attuale

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Guida sulle cassette di sicurezza in ban

Le cassette di sicurezza sono un servizio riservato e altamente protetto, messo a disposizione dagli istituti bancari per la custodia di beni materiali che richiedono massima tutela fisica e riservatezza. Questi contenitori, blindati e collocati all’interno di caveau, sono progettati per offrire una soluzione affidabile a chi desidera preservare valori come gioielli, documenti legali, metalli preziosi, contratti, titoli e altri oggetti la cui esposizione potrebbe comportare rischi di furto o danneggiamento.

L’esigenza di utilizzare una cassetta di sicurezza nasce spesso dalla necessità di proteggere beni a cui gli interessati attribuiscono non solo un valore economico, ma anche affettivo o strategico, sfruttando l’elevato grado di sicurezza elettronica e fisica delle strutture bancarie. In particolare, la vigilanza continua, i sistemi di allarme avanzati e i controlli di accesso contribuiscono a rendere complessa qualsiasi intrusione non autorizzata, garantendo così condizioni di affidabilità superiori a quelle delle soluzioni domestiche.

Come funziona il servizio di cassette di sicurezza in banca

Per accedere al servizio, il cliente stipula un contratto di locazione con la banca, scegliendo la dimensione della cassetta in relazione alle proprie esigenze. Tale accordo disciplina le modalità d’uso, la durata e i costi del servizio, oltre a regolare le eventuali coperture assicurative e le procedure da seguire in caso di emergenza.

All’atto della sottoscrizione vengono richiesti documenti di identità e, spesso, l’indicazione di un valore presunto dei beni custoditi per determinare le condizioni assicurative offerte dall’istituto. Alcune banche prevedono l’apertura del conto corrente come condizione per usufruire del servizio.

L’accesso alla cassetta avviene generalmente in sale dedicate, protette da sistemi di sicurezza avanzati (controlli biometrici, sorveglianza video). È prassi consolidata l’utilizzo del sistema a doppia chiave: una resta al cliente, l’altra presso la banca. Questo sistema impedisce l’apertura unilaterale e incrementa ulteriormente la tutela dei valori.

  • L’utente può nominare uno o più delegati autorizzati agli accessi
  • Ogni entrata e uscita viene registrata ai fini normativi e fiscali
  • Le operazioni interne avvengono in totale riservatezza, senza la presenza di personale bancario

Il rinnovo del servizio avviene solitamente su base annuale, salvo disdetta del cliente. Esistono anche opzioni aggiuntive: assicurazione su valori elevati, sistemi anti-intrusione evoluti o tariffe agevolate in combinazione con altri prodotti bancari. Le procedure precise possono differire tra istituti e nei casi di cassette automatizzate, ormai diffuse in molte filiali urbane.

Cassette di sicurezza: caratteristiche, dimensioni e tipologie disponibili

L’offerta delle cassette di sicurezza si caratterizza per una notevole varietà di formati e specificità tecniche, finalizzate ad adeguarsi alle esigenze di privati e aziende. Le principali banche italiane propongono dimensioni standard che vanno dai modelli più compatti, con capacità di pochi litri ideali per gioielli o chiavi hardware, a versioni medio-grandi indicate per documenti, contanti, o persino piccole opere d’arte.

Alcuni esempi tipici di misure, espresse in decimetri cubi (dmc) o litri:

Tipologia Dimensione indicativa (cm) Volume
Piccola 6 x 25 x 40 6 dmc / 6 litri
Media 15 x 25 x 40 15 dmc / 15 litri
Grande 20 x 50 x 40 40 dmc / 40 litri
Extra Large 45 x 50 x 40 90 dmc / 90 litri

Le banche possono personalizzare ulteriormente l’offerta, arrivando anche a modelli speciali per oro da investimento o cassette corazzate ad alta capienza pronte ad accogliere collezioni numismatiche e oggetti particolarmente voluminosi.

  • Materiali: acciaio speciale anti-effrazione, rinforzi multipli, sistemi di sigillatura avanzati.
  • Modalità di apertura: chiave fisica, combinazione digitale, sistemi biometrici.
  • Disposizione interna: divisori mobili, scaffalature personalizzabili su richiesta.

L’elevato livello di personalizzazione e la varietà di opzioni contribuiscono a una flessibilità in grado di rispondere alle necessità più differenti, sia per il deposito temporaneo che permanente.

Quali beni si possono custodire: limiti e oggetti vietati

I beni custodibili in una cassetta di sicurezza bancaria includono principalmente oggetti di valore di piccole dimensioni: gioielli, orologi preziosi, documenti importanti (testamenti, atti notarili, certificati), titoli cartacei, monete e medaglie da collezione, piccole opere d'arte, supporti digitali con dati sensibili e quantità limitate di contante. Tuttavia, esistono significative limitazioni e divieti: sono vietati materiali pericolosi, infiammabili o esplosivi, sostanze tossiche, armi e munizioni, droghe e stupefacenti, beni deperibili o che possano deteriorarsi, materiali radioattivi e oggetti che superino le dimensioni della cassetta. Molte banche inoltre sconsigliano o vietano il deposito di beni di provenienza illecita, oggetti facilmente reperibili altrove, materiali che possano emettere odori o gas, e talvolta pongono limiti sui contanti (spesso non oltre alcune migliaia di euro). È fondamentale consultare il contratto specifico della banca, poiché ogni istituto può avere regolamenti particolari riguardo tipologie, dimensioni e valore massimo dei beni ammessi.

Cassette di sicurezza in Poste Italiane, è davvero possibile?

Poste Italiane non offre attualmente il servizio di cassette di sicurezza presso i propri uffici postali. Nonostante sia il principale operatore postale italiano con una capillare presenza sul territorio, l'azienda ha concentrato i propri servizi finanziari su conti correnti, carte di pagamento, investimenti e polizze assicurative, senza includere la custodia fisica di beni di valore. Chi cerca questo tipo di servizio deve rivolgersi alle banche tradizionali, che rimangono i principali fornitori di cassette di sicurezza in Italia, o a società specializzate in servizi di custodia. Sebbene periodicamente circolino voci o speculazioni sull'eventuale introduzione di questo servizio da parte di Poste Italiane, al momento non esistono comunicazioni ufficiali in tal senso. Per verificare eventuali novità o cambiamenti futuri in questa direzione, è consigliabile consultare direttamente il sito web ufficiale di Poste Italiane o contattare gli uffici postali locali.

Regole di accesso, titolari, delegati e procedure di identificazione

L'accesso alle cassette di sicurezza è rigorosamente regolamentato e riservato esclusivamente ai titolari del contratto, che devono presentarsi muniti di documento d'identità valido e della chiave personale. È possibile nominare uno o più delegati attraverso specifica procura autenticata, che dovranno essere preventivamente registrati presso la banca con specimen di firma e copia del documento. Le procedure di identificazione prevedono il controllo dell'identità, la verifica della firma e spesso sistemi biometrici aggiuntivi. L'accesso avviene sempre in presenza di un funzionario bancario e viene registrato in appositi registri con data, ora e generalità del visitatore. In caso di cassette cointestata, tutti i titolari hanno diritto di accesso indipendentemente, salvo diverse clausole contrattuali che possano prevedere firme congiunte.

Costi e tariffe delle cassette di sicurezza nelle principali banche italiane

I costi delle cassette di sicurezza presentano una notevole variabilità nel 2025, con tariffe annuali che oscillano generalmente tra 120 e 600 euro a seconda delle dimensioni e della banca prescelta. Gli istituti di credito cooperativo tendono ad offrire condizioni più vantaggiose, con prezzi a partire da circa 50 euro annui per le cassette più piccole. Le banche commerciali principali applicano tariffe più elevate, spesso differenziate per area geografica, con i centri urbani che registrano costi superiori. Molti istituti offrono sconti ai clienti con rapporti bancari consolidati o pacchetti di servizi premium, mentre alcuni calcolano il prezzo in base al volume effettivo utilizzato. Alle tariffe base si aggiungono spesso costi per servizi accessori come l'assicurazione aggiuntiva o le chiavi di riserva.

Assicurazione, massimali, coperture aggiuntive e limiti di risarcimento

L'assicurazione delle cassette di sicurezza bancarie prevede massimali standard che variano tipicamente tra 2.500 e 25.000 euro, con coperture base che includono furto, rapina, incendio e danni da eventi atmosferici. Le polizze standard escludono generalmente deterioramento naturale, guerre, atti terroristici e spesso limitano la copertura dei contanti a percentuali ridotte del massimale totale. È possibile sottoscrivere coperture aggiuntive mediante premi supplementari per aumentare i massimali o assicurare beni specifici ad alto valore. I risarcimenti sono soggetti a franchigie e richiedono la dimostrazione del valore tramite perizie, fatture o certificazioni di autenticità. Molte polizze prevedono limitazioni per singolo oggetto e tempi stringenti per la denuncia del sinistro, rendendo essenziale una documentazione accurata dei beni depositati.

Cosa succede in caso di furto, danneggiamento o smarrimento della chiave

In caso di furto o smarrimento della chiave, il titolare deve immediatamente denunciare l'accaduto alla banca e alle autorità competenti, attivando le procedure di emergenza che prevedono il blocco temporaneo dell'accesso alla cassetta. La sostituzione della serratura comporta costi aggiuntivi, generalmente tra 200 e 500 euro, e richiede la presenza di un fabbro specializzato e di un funzionario bancario. Per il danneggiamento della cassetta, la banca valuterà le responsabilità e i costi di riparazione o sostituzione. Durante queste operazioni, l'accesso ai beni può essere temporaneamente sospeso e tutti gli interventi devono essere documentati e verbalizzati. È consigliabile conservare le chiavi in luoghi sicuri e separati, evitando di lasciarle incustodite o di affidarle a terzi non autorizzati.

Controlli fiscali e procedure di verifica, quando intervengono le autorità

Dal punto di vista fiscale, l'esistenza di una cassetta di sicurezza deve essere dichiarata nell'ISEE come rapporto finanziario, anche se vuota, poiché rappresenta una disponibilità potenziale di deposito per beni di valore. Nel modello 730 o nella dichiarazione dei redditi, non è necessario dichiarare l'esistenza della cassetta in sé, ma eventuali redditi generati dai beni in essa contenuti (come dividendi di titoli, plusvalenze da vendite, redditi da locazione di immobili i cui atti sono custoditi). I beni presenti nella cassetta concorrono alla formazione del patrimonio complessivo del contribuente e possono essere oggetto di accertamento fiscale in caso di incongruenze con i redditi dichiarati. Per l'imposta di successione, il valore dei beni contenuti nella cassetta al momento del decesso deve essere dichiarato e può essere soggetto a tassazione secondo le aliquote vigenti, rendendo fondamentale una documentazione accurata del contenuto e del valore dei beni depositati.

La normativa antiriciclaggio impone alle banche rigorosi obblighi di identificazione, registrazione e segnalazione relativi alle cassette di sicurezza. Gli istituti devono verificare l'identità del titolare, acquisire informazioni sulla natura dell'attività svolta e sull'origine dei beni depositati, conservando la documentazione per almeno dieci anni. Operazioni sospette o di importo elevato devono essere segnalate all'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d'Italia. La tracciabilità è garantita attraverso registri degli accessi, documentazione delle operazioni e archiviazione dei rapporti contrattuali. I titolari sono tenuti a fornire informazioni veritiere sulla provenienza dei beni e sulle finalità dell'utilizzo della cassetta, mentre false dichiarazioni possono comportare la risoluzione del contratto e segnalazioni alle autorità competenti.

I controlli fiscali sulle cassette di sicurezza possono essere disposti dall'Agenzia delle Entrate o dalla Guardia di Finanza in presenza di indizi di evasione fiscale, riciclaggio o incongruenze patrimoniali del contribuente. L'intervento delle autorità richiede specifico decreto motivato e avviene alla presenza del titolare o di un suo rappresentante, del funzionario bancario e degli ufficiali procedenti. Durante il controllo viene redatto verbale dettagliato dei contenuti con descrizione, valutazione e fotografie dei beni rinvenuti. Le verifiche possono scaturire da segnalazioni di operazioni sospette, controlli incrociati con dichiarazioni fiscali, indagini penali in corso o accertamenti patrimoniali. Il titolare ha diritto di assistere alle operazioni e di presentare osservazioni, mentre eventuali irregolarità possono determinare accertamenti fiscali e sanzioni amministrative o penali.

Gestione della cassetta in caso di decesso del titolare o pignoramento

In caso di decesso del titolare della cassetta di sicurezza, l'accesso alla cassetta viene temporaneamente sospeso fino alla definizione della successione ereditaria, richiedendo l'intervento di un notaio per l'inventario dei contenuti alla presenza degli eredi legittimi. Il pignoramento della cassetta può essere disposto dall'autorità giudiziaria su istanza dei creditori, comportando il sequestro dei beni contenuti per soddisfare i debiti accertati. Le procedure prevedono la redazione di verbali dettagliati, la valutazione dei beni e la loro eventuale vendita all'asta. In caso di cassette cointestata, il decesso di uno dei titolari non blocca necessariamente l'accesso per gli altri cointestatari, salvo diverse disposizioni testamentarie. Gli eredi devono dimostrare la loro qualità attraverso certificati di morte, dichiarazioni di successione e documenti notarili, mentre i tempi di sblocco possono variare considerevolmente in base alla complessità della situazione ereditaria.