Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Al via il sistema di accertamento fiscale Cerebro: chi e cosa controlla, funzionamento del nuovo redditometro 2.0

di Marianna Quatraro pubblicato il
via sistema accertamento fiscale Cerebro

Come funziona Cerebro il nuovo sistema di controllo fiscale della Polizia di Stato e le conseguenze possibili

Nel panorama attuale dei controlli fiscali in Italia si assiste a una profonda trasformazione. Il 4 agosto 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha dato l’autorizzazione all’utilizzo di "Cerebro", sistema digitale che promette un cambio di passo rispetto agli strumenti tradizionali. Ideato per rispondere alle esigenze di una società sempre più digitale, Cerebro integra risorse tecnologiche avanzate e una nuova logica di verifica della coerenza tra redditi ufficiali e tenore di vita reale. 

Cerebro: che cos’è e quali dati raccoglie

La piattaforma Cerebro rappresenta un innovativo strumento di supporto investigativo della Polizia di Stato a disposizione delle forze dell’ordine e degli inquirenti. Si tratta di una soluzione software progettata per raccogliere e incrociare dati provenienti da molteplici fonti ufficiali, con particolare attenzione ai conti correnti, alle banche dati fiscali, catastali e giudiziarie.

Le informazioni acquisite comprendono: generalità anagrafiche, flussi di denaro, redditi dichiarati, proprietà immobiliari e altri beni di valore, attività economiche e ogni dato utile a ricostruire la situazione patrimoniale del soggetto indagato.

L’operazione di raccolta dati viene realizzata tramite meccanismi mirati di estrazione automatica limitata ai soli casi per cui sia stata attivata un’indagine. Non vi è, dunque, un accesso indiscriminato alla totalità delle informazioni online, ma controlli mirati e a informazioni e dati a cui il Fisco e le autorità possono già accedere. La procedura si fonda sull’identificazione tramite codice fiscale, assicurando che quanto estratto sia direttamente riconducibile al soggetto attenzionato.

Funzionamento di Cerebro: incrocio dei dati e analisi del tenore di vita

La vera innovazione di Cerebro è la capacità di elaborare correlazioni avanzate tra dati eterogenei e di confrontare sistematicamente i redditi dichiarati con il tenore di vita manifestato. Il software applica algoritmi che, integrando modelli statistici e parametri di spesa forniti dall’ISTAT, come le soglie di povertà e le spese minime o medie per tipologia familiare, area geografica e genere di Comune di residenza, stimano la coerenza dei flussi finanziari individuali.

Il processo di verifica avviene in più fasi:

  • acquisizione delle informazioni rilevanti (immobili, veicoli, reddito, movimentazioni bancarie);
  • confronto dei dati fiscali con le spese sostenute e i beni posseduti;
  • applicazione di algoritmi che individuano, sulla base dei parametri statistici, le incongruenze significative tra denaro disponibile e stile di vita dichiarato.
Quando viene riscontrata una difformità giudicata rilevante, ad esempio, un tenore di vita elevato a fronte di un reddito basso, viene segnalata una posizione potenzialmente anomala agli organi d’indagine che, a loro volta, valutano l’opportunità di avviare controlli più approfonditi. 

Chi viene controllato e i criteri di selezione dei soggetti

L’utilizzo di questa piattaforma non prevede un monitoraggio esteso e massivo dell’intera popolazione italiana, bensì si concentra su soggetti già individuati come potenzialmente a rischio.

L’accesso ai dati è riservato, infatti, a figure autorizzate all’interno della Direzione Centrale Anticrimine e delle autorità di pubblica sicurezza, i quali possono richiedere l’interrogazione dei dati solo nell’ambito di indagini patrimoniali, su richiesta specifica o per esigenze di prevenzione e repressione di reati.

I criteri di attivazione della procedura si basano principalmente su:

  • presenza di indizi di sproporzione tra redditi e beni;
  • collegamenti a procedimenti penali o investigativi in corso;
  • emersione di flussi finanziari sospetti o anomali;
  • necessità di accertamento nell’ambito di prevenzione organizzata contro fenomeni criminali.

Le garanzie per i cittadini: limiti, privacy e ruolo del Garante

Per l’adozione di Cerebro, il Garante della Privacy ha definito limiti molto precisi e condizioni rigorose per tutelare i diritti dei cittadini. Tra le principali garanzie introdotte si segnalano:
  • utilizzo autorizzato solo su soggetti indagati, mai sul totale dei cittadini;
  • consultazione limitata nel tempo e monitoraggio degli accessi effettuati dagli operatori;
  • pubblicazione di informative chiare sui diritti degli interessati, compresi i modi per richiedere rettifica o cancellazione dei dati trattati;
  • divieto di adozione automatica di misure restrittive: qualsiasi provvedimento patrimoniale o personale può essere disposto esclusivamente dal giudice competente.

Conseguenze e possibili effetti dei controlli con Cerebro

L’introduzione di Cerebro modifica le modalità e la rapidità delle indagini patrimoniali, incidendo direttamente sulla capacità delle autorità di rilevare ipotesi di accumulo illecito di ricchezze. Sul piano pratico, la rilevazione di incongruenze attraverso il sistema può condurre a una serie di effetti:
  • segnalazione del caso agli organi investigativi per l’apertura di un fascicolo di indagine patrimoniale;
  • eventuale avvio di controlli più approfonditi, anche bancari e fiscali;
  • possibile richiesta di informazioni e documentazione aggiuntiva al cittadino sottoposto a verifica;
  • in casi di particolare gravità, il giudice può disporre sequestri preventivi di beni o risorse ritenuti provenienti da attività illecite.
Tuttavia, il sistema non consente di adottare in modo automatico provvedimenti restrittivi: ogni misura deve essere disposta in seguito a un procedimento formale, che garantisca il contraddittorio.