A chi spettano gli arretrati dell’indennità di accompagnamento 2025, quando vengono pagati, la decorrenza dei diritti e i termini di prescrizione previsti dalla legge
L'indennità di accompagnamento è un supporto economico per le persone con disabilità grave che necessitano di assistenza continua. La gestione di questo beneficio assistenziale da parte dell'INPS può talvolta comportare ritardi nei pagamenti, generando l'accumulo di arretrati che i beneficiari hanno diritto a reclamare.
L'indennità di accompagnamento viene riconosciuta alle persone che presentano determinate condizioni di non autosufficienza. Per poter accedere a questo sussidio assistenziale nel 2025, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
Il periodo di erogazione dell'indennità di accompagnamento inizia dal mese successivo alla presentazione della domanda. Questo rappresenta un elemento importante da considerare quando si valutano eventuali arretrati da richiedere.
Al momento del primo pagamento, l'INPS versa in un'unica soluzione tutti gli arretrati maturati dal mese successivo alla presentazione della domanda fino al momento dell'effettiva liquidazione, includendo anche gli interessi legali. I pagamenti successivi vengono invece erogati mensilmente.
È importante sottolineare che l'indennità può essere sospesa qualora vengano meno i requisiti necessari, come ad esempio la scadenza del permesso di soggiorno per i cittadini stranieri.
Gli arretrati dell'indennità di accompagnamento spettano a tutti coloro che, pur avendo diritto al beneficio, non l'hanno ricevuto nei tempi previsti. Le situazioni più comuni in cui si generano arretrati sono:
La richiesta degli arretrati dell'indennità di accompagnamento deve essere presentata tempestivamente, poiché esiste un termine di prescrizione oltre il quale non è più possibile ottenere quanto dovuto.
Secondo la normativa vigente, il diritto agli arretrati si prescrive in cinque anni dal momento in cui sono maturati. Questo significa che è possibile richiedere all'INPS i pagamenti non effettuati relativi agli ultimi cinque anni, mentre quelli precedenti a tale periodo non possono più essere reclamati.
Per interrompere la prescrizione, è sufficiente inviare all'INPS una richiesta formale di pagamento degli arretrati, preferibilmente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC, in modo da avere prova dell'avvenuta comunicazione.
Per verificare se si ha diritto a degli arretrati, è consigliabile:
Per ottenere gli arretrati dell'indennità di accompagnamento nel 2025, è necessario seguire una precisa procedura:
La richiesta di arretrati può essere presentata attraverso diversi canali:
Esistono alcune situazioni specifiche che meritano particolare attenzione quando si parla di arretrati dell'indennità di accompagnamento:
In alcuni casi, la commissione medica può riconoscere che lo stato di invalidità era presente già da tempo prima della presentazione della domanda. In queste situazioni, gli arretrati possono essere riconosciuti anche per periodi antecedenti alla domanda stessa, ma sempre nel limite dei cinque anni previsti per la prescrizione.
Se il beneficiario dell'indennità di accompagnamento è deceduto, gli eredi hanno diritto a richiedere gli eventuali arretrati non corrisposti. La procedura prevede la presentazione di una domanda specifica all'INPS, accompagnata dalla documentazione che attesti la qualità di erede.
Qualora l'INPS respinga la richiesta di arretrati, è possibile presentare ricorso amministrativo entro 90 giorni dalla comunicazione del diniego. In caso di ulteriore esito negativo, si può procedere con un ricorso giudiziario presso il Tribunale competente.