Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Assegno Unico Figli, le 3 modifiche al via ora. Sono anche retroattive?

di Marianna Quatraro pubblicato il
assegno unico modifiche

Quali sono le modifiche per l’assegno unico per i figli al via nel 2025 tra nuovi importi e nuove regole: i chiarimenti

Quali sono le modifiche al via nel 2025 per l’assegno unico per i figli? Cambia l’assegno unico per i figli quest’anno, sia nell’importo e sia relativamente ad alcune regole di calcolo. 

Il beneficio viene erogato dall'Inps sulla base delle domande presentate dai genitori, spetta a tutte le famiglie con figli a carico, per ogni figlio, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età e ha un importo che diminuisce all'aumentare del valore Isee del nucleo familiare. Vediamo come cambia quest'anno. 

  • Le tre modifiche al via per l’assegno unico per i figli 2025
  • Sono anche retroattive?

Le tre modifiche al via per l’assegno unico per i figli 2025

Le tre principali modifiche al via nel 2025 che interessano l’assegno unico per i figli sono le seguenti:
  • aumenti degli importi spettanti per ogni figlio per effetto della rivalutazione annua;
  • aumento delle maggiorazioni previste per legge;
  • esclusione della somma dal calcolo dell’Isee.
Il calcolo dell’assegno unico per figli da gennaio avviene sul nuovo tasso di rivalutazione dello 0,8% per adeguamento al costo della vita.

L’importo aumentato sarà riconosciuto per tutto l’anno e sia a coloro che percepiscono le somme più alte e sia a chi percepisce la cifra minima prevista per chi ha l’Isee superiore al limite massimo e si applica anche sulle maggiorazioni previste.

Queste ultime vengono, in particolare, riconosciute per:

  • i figli a carico di età inferiore a un anno;
  • i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni;
  • i nuclei con almeno quattro figli a carico;
  • i figli disabili, a prescindere dall’età del figlio e a seconda della gravità della disabilità; 
  • le madri di età inferiore ai 21 anni;
  • entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro;
  • i nuclei vedovili.
Precisiamo, infatti, che il pagamento dell’assegno unico di importo proporzionato viene riconosciuto solo a chi ha un Isee in corso di validità. 

Se viene presentata una domanda senza un Isee valido, l'Inps eroga solo l'importo minimo previsto, indipendentemente dal reddito.

Per effetto della nuova rivalutazione, l’importo più alto dell’assegno passa da 199,4 euro a 200,99 euro per figlio per i nuclei familiari che rientrano nella fascia Isee più bassa, mentre l’importo minimo passa da 57 euro a 57,5 euro.

Precisiamo che il ricalcolo dell’importo dell’assegno unico e delle maggiorazioni avviene da gennaio per chi rinnova l’Isee subito ma viene pagato con la nuova cifra dal mese di febbraio.

Da quest’anno, poi, l’importo che ogni famiglia percepisce a titolo di assegno unico non sarà più considerato nel calcolo ai fini Isee. Si tratta di una modifica importante perché per molte famiglie si tradurrà in una riduzione del valore e quindi nella possibilità di accesso ad ulteriori bonus e agevolazioni di cui prima magari non si poteva usufruire o si potevano avere in misura inferiore.

Sono anche retroattive?

Le modifiche al via quest’anno per il regolare riconoscimento dell’assegno unico per i figli non sono retroattive. 

Gli aumenti di importo spettante e maggiorazioni vengono, infatti, calcolati ogni anno per la rivalutazione quindi partono da gennaio e non da prima.

L’esclusione dal calcolo dell’Isee non può poi essere retroattiva, perché avendo l’Indicatore validità annuale, la novità vale dall’anno in corso.