Quali sono le modifiche per l’assegno unico per i figli al via nel 2025 tra nuovi importi e nuove regole: i chiarimenti
Quali sono le modifiche al via nel 2025 per l’assegno unico per i figli? Cambia l’assegno unico per i figli quest’anno, sia nell’importo e sia relativamente ad alcune regole di calcolo.
Il beneficio viene erogato dall'Inps sulla base delle domande presentate dai genitori, spetta a tutte le famiglie con figli a carico, per ogni figlio, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età e ha un importo che diminuisce all'aumentare del valore Isee del nucleo familiare. Vediamo come cambia quest'anno.
L’importo aumentato sarà riconosciuto per tutto l’anno e sia a coloro che percepiscono le somme più alte e sia a chi percepisce la cifra minima prevista per chi ha l’Isee superiore al limite massimo e si applica anche sulle maggiorazioni previste.
Queste ultime vengono, in particolare, riconosciute per:
Se viene presentata una domanda senza un Isee valido, l'Inps eroga solo l'importo minimo previsto, indipendentemente dal reddito.
Per effetto della nuova rivalutazione, l’importo più alto dell’assegno passa da 199,4 euro a 200,99 euro per figlio per i nuclei familiari che rientrano nella fascia Isee più bassa, mentre l’importo minimo passa da 57 euro a 57,5 euro.
Precisiamo che il ricalcolo dell’importo dell’assegno unico e delle maggiorazioni avviene da gennaio per chi rinnova l’Isee subito ma viene pagato con la nuova cifra dal mese di febbraio.
Da quest’anno, poi, l’importo che ogni famiglia percepisce a titolo di assegno unico non sarà più considerato nel calcolo ai fini Isee. Si tratta di una modifica importante perché per molte famiglie si tradurrà in una riduzione del valore e quindi nella possibilità di accesso ad ulteriori bonus e agevolazioni di cui prima magari non si poteva usufruire o si potevano avere in misura inferiore.
Le modifiche al via quest’anno per il regolare riconoscimento dell’assegno unico per i figli non sono retroattive.
Gli aumenti di importo spettante e maggiorazioni vengono, infatti, calcolati ogni anno per la rivalutazione quindi partono da gennaio e non da prima.
L’esclusione dal calcolo dell’Isee non può poi essere retroattiva, perché avendo l’Indicatore validità annuale, la novità vale dall’anno in corso.