Roma si prepara a un nuovo piano per la sicurezza stradale: 60 autovelox in arrivo tra centro e periferia, mappa aggiornata, nuove regole su limiti di velocitŕ e controllo incroci, tra innovazione e dibattito normativo.
Negli ultimi anni, la necessità di rafforzare le strategie per la sicurezza stradale a Roma si è fatta sempre più evidente, complici un aumento degli incidenti e la crescente pressione sociale sulla tutela di utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti. Il Comune della Capitale ha avviato un ampio progetto di rinnovamento e potenziamento dei controlli elettronici, prevedendo l'installazione di 60 nuove postazioni dedicate al monitoraggio della velocità veicolare.
Tale intervento mira a ridurre drasticamente le infrazioni e ad “educare” gli automobilisti ad una guida più attenta e rispettosa dei limiti. Le iniziative intraprese sono il risultato di una collaborazione tra l'Amministrazione, il Comando della Polizia Locale e la Centrale della Mobilità, nel solco degli indirizzi normativi nazionali e delle migliori pratiche europee. L'obiettivo prioritario resta la diminuzione degli incidenti, soprattutto nei tratti urbani più critici e nelle aree ad alta intensità di traffico. Queste tecnologie, già ampiamente sperimentate in diversi contesti italiani ed europei, rappresentano un importante strumento di prevenzione, in grado di incidere efficacemente sul comportamento degli utenti della strada.
L'introduzione di 60 nuovi dispositivi per la rilevazione dell'eccesso di velocità, in attesa dell'arrivo della mappa degli autovelox, rappresenta un significativo ampliamento dei controlli su tutto il territorio cittadino. Questa implementazione si aggiunge alle 20 postazioni già operative, portando così il numero totale dei rilevatori a livelli mai raggiunti prima. Il piano prevede l'installazione sia di apparecchiature fisse sia mobili, con una particolare attenzione alle principali arterie di scorrimento e alle zone dove storicamente si registra un'alta incidenza di incidenti. Alcuni dei punti strategici identificati includono la Tangenziale Est nei pressi dei Campi Sportivi, via Isacco Newton, via Cristoforo Colombo e Centocelle. In via del Mare sarà inoltre riattivato il sistema Tutor, in grado di calcolare la velocità media in tratti estesi.
L'adozione di questo piano è supportata da risultati tangibili: il Comando della Polizia Locale ha registrato una diminuzione superiore al 40% delle irregolarità grazie all'intensificazione dei controlli nella prima parte del 2025, segnando una tappa importante nel percorso verso una mobilità urbana più sicura e responsabile.
Il processo di installazione dei nuovi autovelox a Roma sarà graduale e interesserà una vasta gamma di zone, dal centro alle periferie, toccando tanto le grandi arterie quanto alcuni tratti urbani di particolare criticità. La procedura amministrativa, già avviata con la pubblicazione dei bandi e la pianificazione dettagliata nei programmi triennali del Comune, stabilisce tempistiche e modalità di attivazione dei sistemi. Entro la fine di settembre saranno acquisiti i dispositivi, ai quali seguiranno l'installazione fisica e il collaudo, secondo un calendario che punta a rendere operativi gli impianti nei primi mesi del 2026. Saranno collocati nelle seguenti zone:
Il posizionamento degli autovelox è stato determinato dopo analisi condotte da tecnici e forze dell'ordine, i quali hanno incrociato dati di incidentalità e flussi veicolari per individuare le aree urbanistiche più sensibili. Tutti i nuovi impianti verranno integrati con sistemi di segnalazione preventiva, in conformità alle linee guida nazionali, e con una segnaletica orizzontale e verticale rafforzata.
Una delle principali novità previste dal piano comunale riguarda l'estensione delle Zone 30, con il limite massimo ridotto a 30 km/h nelle principali aree del centro storico e su circa 50 strade urbane ad alto afflusso pedonale o ciclistico. L'esempio virtuoso di città come Bologna ha motivato Roma a ripensare le proprie regole di circolazione, con l'intento di ridurre la gravità degli incidenti e di migliorare complessivamente la vivibilità delle strade. Il rispetto di questi limiti viene assicurato da una serie di controlli elettronici capillari, in grado di sanzionare automaticamente i trasgressori:
L'attività di prevenzione e repressione degli illeciti non si limita all'eccesso di velocità: uno degli ambiti strategici del piano capitolino riguarda il contrasto alle infrazioni semaforiche, grazie all'adozione delle telecamere intelligenti Vista Red. Questi dispositivi sono in grado di rilevare automaticamente il passaggio con il semaforo rosso, identificando i veicoli e attivando il processo sanzionatorio senza necessità di intervento diretto degli agenti.
La scelta dei siti di installazione non è casuale: vengono privilegiati gli incroci più ampi e complessi, notoriamente associati a un'alta probabilità di incidenti gravi. L'obiettivo perseguito dall'Amministrazione è duplice: dissuadere comportamenti pericolosi ed alzare il livello di tutela per pedoni e utenti deboli della strada.
I risultati auspicati comprendono una più fluida gestione dei flussi di traffico e una marcata diminuzione di sinistri causati da condotte imprudenti. L'integrazione tra il sistema Vista Red e gli altri presidi elettronici, come i tutor e i nuovi autovelox, consente di ottenere un controllo coordinato delle principali criticità della rete viaria cittadina.
L'introduzione diffusa di dispositivi di controllo della velocità e delle infrazioni semaforiche ha sollevato negli anni una serie di quesiti normativi e contenziosi. Il tema principale riguarda l'omologazione degli impianti, il valore probatorio delle rilevazioni e la legittimità delle sanzioni comminate. Secondo l'art. 142 del Codice della Strada, l'installazione degli autovelox richiede la presenza di specifici decreti ministeriali attestanti la conformità dei dispositivi ai requisiti tecnici.
Il mancato rispetto di tali condizioni può comportare la nullità della sanzione. Tuttavia, una circolare ministeriale consente la validità delle apparecchiature approvate anche in assenza della cosiddetta "omologazione" formale, generando un quadro giuridico non privo di ambiguità.
L'attualità di questa disputa si riflette anche nella frequente proposizione di ricorsi da parte degli automobilisti sanzionati, con sentenze differenti nei vari gradi di giudizio e a seconda della giurisprudenza locale. Il Comune e la Polizia Locale ribadiscono la regolarità delle procedure utilizzate, ponendo particolare cura nel fornire per ogni impianto una copia aggiornata del decreto di approvazione.
Occorre ricordare che, secondo la normativa vigente, i proventi delle multe devono essere destinati a interventi sulla sicurezza stradale e non “fanno cassa” per spese diverse. Le sanzioni pecuniarie seguono una scaletta crescente a seconda dell'entità dell'infrazione e possono includere la decurtazione di punti dalla patente o la sospensione della stessa nei casi più gravi:
Superamento (km/h) |
Importo (€) |
Punti patente |
fino a 10 |
41–168 |
No |
10–40 |
168–674 |
3 |
40–60 |
527–2.108 |
6 (più sospensione) |
oltre 60 |
821–3.287 |
10 (più sospensione) |