L'accordo tra Banca Intesa e sindacati introduce pensionamenti incentivati grazie a scivoli, promuove nuove assunzioni e sostiene opportunità per le donne vittime di violenza.
L’intesa raggiunta tra Intesa Sanpaolo e le organizzazioni sindacali rappresenta un progresso significativo nella gestione del ricambio generazionale e della tutela occupazionale nel settore bancario italiano. In una fase di grande attenzione per la sostenibilità delle politiche di personale, Intesa Sanpaolo ha promosso una serie di misure innovative di esodo anticipato, incentivi all’uscita e nuove opportunità di inserimento lavorativo. Il recente accordo, sottoscritto dopo una serie di confronti avviati dal protocollo del 23 ottobre 2024 e armonizzato con il protocollo nazionale del 24 novembre 2025, sancisce linee operative dettagliate che vanno incontro sia alle esigenze dei lavoratori interessati al pensionamento, sia alle aspettative di rilancio occupazionale nel gruppo bancario.
Il dialogo con i sindacati, in particolare con First Cisl, ha condotto a soluzioni condivise in grado di garantire accompagnamenti agevolati alla pensione, tutele per i dipendenti in esubero e politiche di inclusione per fasce deboli del mercato del lavoro. Grazie all’accordo, circa 450 lavoratrici e lavoratori che avevano aderito al precedente esodo potranno accedere anticipatamente al Fondo di solidarietà, rispetto alle finestre precedentemente calendarizzate. Inoltre, l’intesa risponde alla necessità di riaprire i termini per ulteriori posizioni in uscita fino al 2026 e costruisce un sistema di incentivi collegati al raggiungimento della pensione.
L’aggiornamento sull’occupazione non riguarda solo le uscite: l’accordo prevede nuove assunzioni calcolate in misura quasi proporzionale alle uscite, introducendo anche quote specifiche rivolte alla valorizzazione di donne vittime di violenza. L’approccio adottato da Intesa Sanpaolo si distingue per una attenzione combinata al benessere sociale, al rispetto della normativa vigente e alla responsabilità aziendale nella transizione del personale.
Il nuovo quadro negoziale ridefinisce le modalità di accesso ai pensionamenti anticipati tramite fondi di solidarietà e scivoli previsti dalla normativa vigente, in linea con le disposizioni Ministeriali e con il Fondo di Solidarietà per il settore del Credito. Le tempistiche di uscita variano in base al contratto individuale di lavoro: i collaboratori full-time potranno concludere il rapporto entro il 31 gennaio, mentre per il personale part-time la data di riferimento è il 28 febbraio.
L’intesa introduce la possibilità di accedere al pensionamento anticipato per tutti coloro che hanno maturato, o matureranno entro il 31 dicembre 2026, i requisiti previdenziali. In questi casi, è previsto un
Per trasparenza e tutela, la nuova disciplina sulle uscite si fonda su alcuni punti chiave:
L’accordo tra Intesa Sanpaolo e le rappresentanze dei lavoratori prevede una politica occupazionale attenta sia alle esigenze aziendali sia all’inclusività sociale. È stato stabilito che la banca effettuerà nuove assunzioni in misura quasi proporzionale alle uscite, concretizzando un tasso di sostituzione pari all’87,5% delle posizioni in esodo. Questo consente non solo di rafforzare l’organico con energie nuove, ma anche di mantenere stabili i livelli occupazionali, come richiesto dagli impegni assunti nei precedenti accordi.
Secondo quanto dichiarato dai referenti sindacali, entro marzo 2026 saranno perfezionate almeno 1.500 nuove assunzioni, distribuite tra i vari comparti e territori coperti dal gruppo. Tali ingressi sono programmati in modo da garantire continuità operativa e sviluppo delle competenze all’interno delle filiali. Le selezioni saranno svolte nel rispetto delle priorità indicate negli accordi e con attenzione alle caratteristiche professionali richieste dalle nuove sfide dell’innovazione digitale e del servizio alla clientela.
Un elemento di particolare rilievo sociale, introdotto dal protocollo nazionale di novembre 2025 e recepito nell’intesa con Intesa Sanpaolo, è l’istituzione di una quota aggiuntiva di assunzioni riservata alle donne vittime di violenza. In concreto:
| Voce | Dati chiave |
| Posizioni in uscita | circa 450 per adesioni storiche già approvate, ulteriori uscite entro il 2026 |
| Tasso di sostituzione | 87,5% delle uscite coperte da nuove assunzioni |
| Nuove assunzioni previste | almeno 1.500 entro marzo 2026 |
| Quota donne vittime di violenza | fino al 2% delle assunzioni riservate |
I sindacati sottolineano come la chiarezza sui numeri e sulle tempistiche, insieme all’inclusione di categorie protette, dia concretezza alla qualità della transizione occupazionale avviata nel gruppo. Il confronto resta aperto sulle premialità per chi aderisce agli scivoli, a testimonianza della volontà di presidiare tutte le fasi della vita lavorativa, dalla pensione all’ingresso delle nuove generazioni, anche attraverso misure di part time ed altre forme di flessibilità sostenuta dagli assetti contrattuali nazionali.