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Banche più sicure in Italia secondo ultimi test Bce 2023, ma c'è massima vigilanza per il 2024 (i motivi)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Banche più sicure in Italia

Le banche italiane si posizionano favorevolmente in termini di rischio a livello europeo, come evidenziato dalla classifica basata sui requisiti patrimoniali individuali.

Le istituzioni bancarie soggette alla supervisione della Bce dimostrano solidità, ma è necessario migliorare nella governance e nella gestione dei rischi legati all'incremento dei tassi. Nonostante presentino robustezza e redditività ai massimi livelli degli ultimi dieci anni, queste sono le valutazioni emerse dai test Srep 2023 della Bce.

La sede di Francoforte ha comunque aumentato la media dei requisiti patrimoniali Cet1 per il 2024 all'11,1%, rispetto al precedente 10,7%. Analizziamo nel dettaglio:

  • Quali sono le banche più sicure in Italia
  • Massima vigilanza per il 2024 sulle banche

Quali sono le banche più sicure in Italia

Le banche italiane si posizionano in buona posizione in termini di rischio a livello europeo, come evidenziato dalla classifica basata sui requisiti patrimoniali individuali resa pubblica dalla Banca Centrale Europea. Credem, insieme a una finanziaria pubblica francese, è una delle due banche europee che ha ricevuto una richiesta di capitale aggiuntivo dell'1%, confermandone la solidità. Sul podio italiano, con circa l'1,5%, si collocano Banca Mediolanum e Intesa Sanpaolo.

Tutte le istituzioni bancarie presentano livelli di capitale prudenziale superiori ai requisiti minimi, con il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1) che ha registrato un aumento medio al 15,7% nel secondo trimestre del 2023, rispetto al 15,0% dell'anno precedente.

Nonostante i rimborsi dei prestiti mirati, la liquidità è rimasta elevata, con i coefficienti medi che sono scesi leggermente dal 164% al 158%. Le banche che hanno sfruttato maggiormente i Tltro hanno adeguatamente pianificato i rimborsi, attingendo alle riserve in eccesso e aumentando i tassi sui depositi per mantenere un adeguato livello di provvista.

Tra le novità degli esami Srep 2023, simili in media alle valutazioni dell'anno precedente, spicca il requisito aggiuntivo per il settore finanziario leva (leverage finance) per otto banche. Sei banche, per la prima volta, sono tenute a rispettare un requisito di secondo pilastro di maggiorazione di 10 punti base del coefficiente di leva finanziaria, in aggiunta al requisito standard del 3%. Sono stati delineati orientamenti di secondo pilastro per il rischio di leva finanziaria eccessiva per sette banche. La Bce ha inoltre imposto misure quantitative di liquidità a tre banche.

Per quanto riguarda le priorità della vigilanza bancaria per il periodo 2024-2026, la prima enfatizzerà la correzione delle carenze in materia di attività e passività, gestione del rischio di credito e controparte per rafforzare la resilienza delle banche agli shock. La seconda priorità si concentrerà sulla correzione delle lacune nella governance interna e nella gestione dei rischi climatici e ambientali. Infine, la terza priorità promuoverà progressi nella trasformazione digitale e nella resilienza operativa.

Massima vigilanza per il 2024 sulle banche

Nel corso del 2024, la Banca centrale europea manterrà una stretta vigilanza sui rischi di credito e liquidità nel contesto di tassi di interesse più elevati. La Bce ha evidenziato la prevista aumento della volatilità nelle fonti di finanziamento e nei costi di finanziamento delle banche nel medio termine, particolarmente durante la necessaria sostituzione di considerevoli quantità di finanziamenti della banca centrale.

Le istituzioni di credito saranno sollecitate a correggere le carenze nella gestione dei rischi legati al clima, secondo quanto dichiarato dalla Bce. È stato concesso loro un periodo di tempo fino alla fine dell'anno successivo, con scadenze intermedie stabilite, durante il quale sono previsti annunci di sanzioni e multe nel caso di interventi insoddisfacenti o ritardati.

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