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Bonus Pos 2025-2026 per recuperare le commissioni bancarie: chi ne ha diritto, importi, limiti e come fare a ottenerlo

di Marcello Tansini pubblicato il
Importi, limiti e come ottenerlo

Il Bonus POS 2025-2026, illustrando normativa, obiettivi e benefici fiscali per chi sostiene commissioni bancarie su pagamenti elettronici. Approfondiscono destinatari, importi, limiti.

L'introduzione di un credito d'imposta per le commissioni bancarie sostenute per le transazioni tramite terminali POS rappresenta un importante strumento a sostegno delle imprese e dei professionisti. Questa misura, rinnovata fino al 2026, consente di ammortizzare parte delle spese fisse collegate alla gestione dei pagamenti digitali. Il recupero delle commissioni bancarie attraverso il cosiddetto Bonus POS favorisce la diffusione dei metodi di pagamento tracciabili e contribuisce a ridurre l'evasione fiscale, aumentando la trasparenza nelle operazioni commerciali.

L'attenzione verso questa agevolazione, disciplinata in modo rigoroso dalla normativa vigente, conferma il crescente interesse di piccole imprese e lavoratori autonomi nei confronti degli strumenti dedicati alla digitalizzazione dei flussi finanziari.

Cos'è il Bonus POS: normativa, obiettivi e finalità

Il Bonus POS si configura come un credito d'imposta sulle commissioni bancarie generate dalle transazioni elettroniche, destinato a sostenere imprenditori e professionisti nell'assolvimento degli obblighi normativi relativi ai sistemi di pagamento digitali. L'agevolazione è stata introdotta dall'articolo 22 del D.L. 124/2019 ed è operativa a decorrere dal 1° luglio 2020. La sua ratio risiede nell'incentivare l'adozione di strumenti tracciabili nei rapporti economici tra operatori e consumatori finali, come contrasto all'uso improprio del contante. Tra gli obiettivi rientrano:

  • rafforzare la lotta all'evasione grazie alla tracciabilità delle operazioni;
  • ridurre l'impatto economico delle commissioni sulle attività minori;
  • allineare il sistema italiano agli standard europei per gli aiuti di Stato, applicando il regime de minimis;
  • favorire la competitività delle micro e piccole imprese nel mercato digitale.
L'intervento è stato oggetto di aggiornamenti con la Legge di Bilancio 2025, che ne ha consolidato il campo di applicazione, pur mantenendo la percentuale di rimborso delle commissioni al 30%. Il Bonus, riconosciuto per le operazioni con carte di credito, debito e strumenti digitali tracciabili, non contribuisce alla formazione del reddito d'impresa, né della base imponibile ai fini IRAP.

Chi ha diritto al credito d'imposta sulle commissioni bancarie POS

L'agevolazione è stata pensata per sostenere esercenti, imprenditori individuali e professionisti con ricavi o compensi annui non superiori a 400.000 euro (riferiti all'anno precedente rispetto al periodo di applicazione). Accedono al beneficio soltanto coloro che, nei rapporti con consumatori finali, utilizzano sistemi di pagamento elettronici che rispondono alle specifiche tecniche richieste dall'Agenzia delle Entrate. Ecco le principali condizioni di accesso:

  • essere titolari di partita IVA attivi in Italia come ditta individuale, società o libero professionista;
  • aver conseguito nell'anno precedente ricavi o compensi entro la soglia dei 400.000 euro;
  • effettuare cessioni di beni o prestazioni di servizi a privati consumatori;
  • utilizzare strumenti POS convenzionati e tracciabili;
  • non essere soggetti a limitazioni imposte da normative unionale in materia di aiuti de minimis;
  • rispettare tutte le regole di registrazione, documentazione e dichiarazione delle commissioni pagate.
La scelta di limitare la misura alle realtà di minori dimensioni si allinea agli intenti sociali e fiscali della misura. Sono esclusi, invece, soggetti con volume d'affari superiore, enti pubblici, associazioni di categoria e società di capitale che superano i limiti imposti dalla disciplina agevolativa.

Come calcolare e quali sono gli importi e i limiti del Bonus POS

L'importo riconosciuto corrisponde al 30% delle commissioni addebitate dagli operatori finanziari per ogni singola transazione effettuata mediante sistemi di pagamento tracciabili. Tale percentuale costituisce il limite massimo recuperabile.
Il regime normativo impone inoltre altri vincoli:

  • il credito d'imposta può essere richiesto solo sulle commissioni effettivamente sostenute, certificate e trasmesse dai gestori POS;
  • non spetta sulle spese accessorie o costi di installazione/manutenzione;
  • l'ammontare complessivo dei contributi erogati secondo la disciplina de minimis non può superare i 300.000 euro nell'arco di tre esercizi finanziari (dal 2024);
  • il credito non rileva ai fini delle imposte sui redditi e dell'IRAP.
La seguente tabella sintetizza il calcolo e i parametri di riferimento:

Anno riferimento

Soglia ricavi (anno precedente)

Percentuale detraibile

Limite de minimis (UE)

2025-2026

≤ 400.000 euro

30% delle commissioni

300.000 euro/3 anni

Per determinare l'importo da recuperare tramite Bonus POS, è fondamentale fare riferimento ai dati delle commissioni comunicati mensilmente dai gestori dei servizi di pagamento e ai criteri annuali fissati dalla normativa vigente.

Procedura per ottenere il Bonus POS: adempimenti, dichiarazione e utilizzo

Per beneficiare del credito d'imposta sulle commissioni bancarie, l'esercente deve monitorare il rispetto degli adempimenti richiesti dalla normativa. La sequenza prevede questi passaggi:

  • conservare la documentazione ricevuta dal gestore POS, che indica numero operazioni e importi delle commissioni su base mensile;
  • verificare che tutti i requisiti soggettivi e oggettivi siano soddisfatti (tipo di attività, soglia di ricavi, transazioni tracciabili);
  • utilizzare il credito d'imposta esclusivamente in compensazione tramite F24 dalla mensilità successiva a quella di sostenimento delle spese;
  • inserire il codice tributo 6916 nella sezione “Erario” e compilare correttamente i campi “importi a credito compensati”;
  • dichiarare il credito maturato nel quadro RU della dichiarazione dei redditi del periodo d'imposta in cui è sorto;
  • compilare i righi RU5, RU6 e RU12 per dettagliare gli importi maturati, utilizzati e residui;
  • riportare il “codice aiuto 58” nella sezione RS401 ove pertinente.
La misura prevede l'utilizzabilità immediata del beneficio, senza dover attendere la presentazione del Modello Redditi. Il credito può essere utilizzato mese per mese, man mano che si maturano le commissioni sulle operazioni andate a buon fine dal punto di vista bancario. È necessario conservare tutta la documentazione afferente, anche ai fini di eventuali controlli successivi da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Il credito d'imposta rientra tra gli incentivi che, ai sensi della disciplina de minimis dell'UE, non richiedono autorizzazione preventiva da parte della Commissione Europea. Tuttavia, chi supera i limiti previsti (300.000 euro in tre anni) decade dal diritto all'agevolazione per l'eccedenza. In presenza di ulteriori dubbi, è opportuno riferirsi direttamente ai provvedimenti attuativi pubblicati sul portale dell'Agenzia delle Entrate e consultare la normativa vigente.

Obblighi di comunicazione e ruoli dei gestori POS

I prestatori di servizi di pagamento sono tenuti a trasmettere all'Agenzia delle Entrate, entro il giorno 20 del mese successivo, i dati delle commissioni sulle transazioni effettuate dagli esercenti. Le informazioni trasmesse includono:

  • codice fiscale dell'esercente;
  • mese e anno di riferimento;
  • numero delle operazioni svolte tramite POS;
  • ammontare delle commissioni e dei costi fissi connessi al servizio.
Questi dati, obbligatori ai fini della trasparenza, sono a disposizione dell'esercente, chiamato a calcolare correttamente il proprio credito d'imposta sulle commissioni bancarie. Il rispetto delle scadenze e delle modalità tecniche stabilite nei provvedimenti attuativi costituisce condizione necessaria per la validità del beneficio.
Grazie a questa struttura di comunicazione e controllo, ogni utente che intende avvalersi della detrazione sulle commissioni può contare su informazioni ufficiali, trasparenti e costantemente aggiornate. L'allineamento ai protocolli di comunicazione istituiti dall'Agenzia delle Entrate rappresenta una garanzia di affidabilità e facilita le procedure di rendicontazione, rendendo il Bonus POS uno strumento efficace e sicuro per il recupero delle spese bancarie sostenute.
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