Nel 2026 il valore esentasse dei buoni pasto elettronici salirà da 8 a 10 euro, premiando la digitalizzazione ma generando nuove disparità rispetto ai cartacei. Effetti su lavoratori.
L'aggiornamento normativo programmato per il 2026 introduce una soglia esentasse più alta per i ticket digitali, modificando il quadro dei benefit aziendali in Italia. Secondo la nuova disciplina in bozza, il valore massimo detassato per i buoni emessi su supporto elettronico passa da 8 a 10 euro al giorno. Questa revisione intende tutelare il potere d'acquisto dei dipendenti in risposta all'inflazione, offrendo un vantaggio diretto in busta paga e potenziando il welfare aziendale.
Non si tratta solo di un mero aggiustamento fiscale: la misura segnala una marcata preferenza per i sistemi digitali, favorendo la tracciabilità delle operazioni e promuovendo una gestione più efficiente nei rapporti tra lavoratori, imprese e amministrazione pubblica.
Oggi il sistema dei buoni pasto distingue nettamente tra formato elettronico e cartaceo, coinvolgendo circa 3,5 milioni di lavoratori in Italia - la maggior parte in ambito privato, ma anche nella pubblica amministrazione. Il buono pasto, regolamentato dall'art. 51, comma 2, lett. c), del TUIR, è riconosciuto come servizio sostitutivo di mensa e può essere fruito in diverse modalità:
A partire dal prossimo anno, il tetto di esenzione fiscale applicato ai ticket digitali passerà da 8 a 10 euro al giorno. La modifica normativa, inserita nella Legge di Bilancio 2026, non avrà ripercussioni sui buoni cartacei che resteranno fermi al limite di 4 euro. L'obiettivo è adeguare il valore dei benefit alle dinamiche inflattive e al costo della pausa pranzo per milioni di lavoratori.
Il nuovo quadro prevede quanto segue:
Si prevede inoltre che la platea dei beneficiari rimarrà sostanzialmente invariata, con 2,8 milioni di lavoratori nel privato e circa 700.000 nel pubblico. Il vantaggio annuo stimato per ogni lavoratore, calcolato sul nuovo limite, potrà raggiungere i 440 euro:
Tipologia buono |
Soglia esente (2025) |
Soglia esente (dal 2026) |
Elettronico |
8€/giorno |
10€/giorno |
Cartaceo |
4€/giorno |
4€/giorno |
L'innalzamento della soglia esente per i supporti digitali avrà ricadute positive su più fronti, generando effetti a catena su potere d'acquisto, consumi e gettito fiscale:
La mancata equiparazione della soglia esente tra cartacei e digitali e chi ne ha diritto alimenta il rischio di disparità tra lavoratori. I ticket tradizionali, infatti, rimarranno fermi a 4 euro giornalieri anche dal 2026, escludendo i beneficiari da qualsiasi aumento.
Questa distinzione accentua le differenze tra i settori più digitalizzati e quelli dove la transizione procede a rilento (logistica, distribuzione, piccole aziende), creando una doppia velocità nell'accesso ai benefit. Le rappresentanze sindacali hanno espresso preoccupazione per la possibilità che una fetta di dipendenti resti tagliata fuori dai vantaggi previsti dal nuovo sistema, soprattutto nei territori meno informatizzati.
Senza incentivi mirati o piani di supporto alla digitalizzazione, la crescita dei ticket elettronici rischia di lasciare indietro molti lavoratori, con ricadute su equità e motivazione nel contesto aziendale.
Dal settembre 2025 entra in vigore una riforma che prevede il tetto massimo del 5% alle commissioni applicate agli esercenti che accettano i buoni pasto. In precedenza, le commissioni praticate dalle società emettitrici raggiungevano anche il 20%, generando criticità per bar, ristoranti e supermercati coinvolti nel circuito.
La nuova disciplina regolamenta: