La revoca del Bonus prima casa ha generato difficoltà per molti giovani acquirenti, specialmente coloro che erano in procinto di completare l'acquisto entro la fine dell'anno scorso.
Il governo Meloni ha revocato il bonus per l'acquisto della prima casa destinato ai giovani, precedentemente istituito dal governo Draghi. Questa agevolazione, abolita a partire dal 31 dicembre scorso, era stata introdotta con il decreto Sostegni-bis nel 2024 e mirava a favorire le persone di età inferiore ai 36 anni con un Isee non superiore a 40 mila euro che intendevano acquistare una prima casa non di lusso con un limite massimo di 250.000 euro.
Gli acquirenti beneficiavano di esenzioni fiscali su imposte di registro, ipotecaria e catastale al momento dell'acquisto, e nel caso di finanziamenti ipotecari, erano esenti dall'imposta sostitutiva. Per coloro con partita Iva, era previsto un credito d'imposta equivalente all'importo dell'imposta sul valore aggiunto relativa all'acquisto. Questa misura costituiva un sostegno significativo per i giovani, particolarmente colpiti dalla precarietà occupazionale e da redditi relativamente bassi. Vediamo insieme in questo articolo:
Secondo questo emendamento, sarà possibile accedere al Bonus under 36 solo per coloro che hanno registrato i preliminari di acquisto entro la fine del 2024. Per coloro che hanno pagato le imposte all'inizio di quest'anno, sarà previsto un credito d'imposta da utilizzare nel corso del 2025. Tuttavia, è importante notare che il rogito relativo all'acquisto deve essere perfezionato entro la fine del 2024.
Nonostante il ministro per i Rapporti con il Parlamento abbia dichiarato che il Bonus under 36 è stato rinnovato, è evidente che questa misura rappresenta una parziale apertura che sarà di aiuto per quei giovani che avevano programmato l'acquisto della prima casa tra il 2024 e il 2024. A tal fine, il governo ha stanziato un budget di 18 milioni di euro, da utilizzare tra il 2024 e il 2025.
Resta ancora irrisolto il problema di coloro che hanno acquisito una casa tramite asta immobiliare nel 2024 ma non hanno ancora ottenuto il decreto di trasferimento, rischiando di non poter usufruire dell'agevolazione prevista.
Al centro della legislazione c'è un punto focale: le agevolazioni saranno concesse esclusivamente a coloro che hanno sottoscritto e registrato un contratto preliminare di acquisto entro la fine del 2024. Tali benefici includono l'esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali, oltre a un credito di imposta sull'Iva e l'esenzione dall'imposta sostitutiva sui mutui. Queste misure si inseriscono nel contesto delineato dal decreto Sostegni bis, il quale aveva precedentemente introdotto agevolazioni per gli individui under 36 con un Isee fino a 40.000 euro, dimostrando un impegno continuo nel supportare l'acquisto della prima casa.
L'estensione di queste agevolazioni rappresenta una risposta alle incertezze generate dalla precedente scadenza del 31 dicembre 2024. La legislazione prevede la possibilità per coloro che hanno già versato le imposte all'inizio del 2024 di ottenere un credito d'imposta utilizzabile nell'anno successivo, garantendo così flessibilità e supporto anche dopo l'acquisto.
In ogni caso occorre formalizzare la stipula del contratto definitivo entro il 31 dicembre 2024. Questa condizione mette in evidenza l'importanza di una pianificazione accurata da parte dei giovani acquirenti, i quali devono attentamente gestire il periodo tra la sottoscrizione del contratto preliminare e quella del contratto definitivo, pena la perdita delle agevolazioni previste dal decreto Milleproroghe.