L'attuale confronto tra BTP italiani e OAT francesi mette in luce rendimenti più elevati per i titoli italiani, ma evidenzia anche nuovi rischi e criticità per i mercati obbligazionari europei. Un quadro complesso tra spread, fattori politici e prospettive future.
L'attuale panorama dei titoli di Stato europei si contraddistingue per una crescente attenzione degli investitori verso la comparazione tra strumenti di diversa natura e rischio, come i BTP italiani e gli OAT francesi. Nel contesto macroeconomico segnato da inflazione elevata, politiche monetarie restrittive e instabilità geopolitica, sia investitori istituzionali che privati si orientano verso il mercato obbligazionario per salvaguardare i capitali e ricercare alternative di rendimento. In questa fase, il confronto tra queste due emissioni pubbliche si è fatto particolarmente serrato, tanto da attrarre dibattiti tecnici e analisi approfondite.
Frutto di molteplici fattori, tra cui l'evoluzione dei rendimenti e le nuove sensibilità verso il rischio Paese, il posizionamento relativo di tali strumenti obbligazionari non fornisce soltanto indicazioni sulla convenienza di una scelta rispetto all'altra, ma diventa indice dello stato di salute delle rispettive economie. La recente riduzione dello spread tra i due titoli, favorita sia da dinamiche interne che da variabili globali, riflette infatti una complessa reazione dei mercati a dati politici, fiscali e finanziari. Questa situazione, che vede alcune anomalie storiche invertite, impone una valutazione attenta non tanto della mera differenza di rendimento, quanto della sostenibilità dei fondamentali economici dei due Paesi.
I titoli di Stato italiani sono noti per offrire un profilo di rendimento spesso superiore rispetto ai corrispettivi francesi, ma ciò va di pari passo con una percezione di rischio aumentata. Nel 2024-2025, i rendimenti dei BTP decennali si sono attestati tra il 3,9% e il 4,3%, sensibilmente più alti rispetto alle OAT, i cui rendimenti a dieci anni sono oscillati fra il 2,9% e il 3,5%. La differenza determinante risiede nella fiducia che il mercato ripone nei governi emittenti e nella loro solidità fiscale. Mentre la Francia beneficia di rating creditizi elevati (AA da S&P, Aa2 da Moody's), l'Italia rimane su livelli più moderati (BBB+), nonostante evidenze di miglioramento nella gestione dei conti pubblici.
In termini di liquidità, le OAT rappresentano uno dei benchmark principali per tutto il mercato dell'eurozona, grazie a un mercato secondario molto sviluppato e a una base di investitori istituzionali solida. I BTP, d'altro canto, sono apprezzati per la varietà di emissioni – tra cui prodotti come BTP Italia e BTP Green – e per una domanda sempre robusta, che trova forte partecipazione sia tra investitori domestici che internazionali. Un elemento distintivo è la presenza di titoli indicizzati all'inflazione e strutture innovative, talvolta utilizzate dagli investitori più sofisticati per operare strategie di convergenza fra diverse scadenze.
Principali fattori di rischio e rendimento:
Caratteristica |
BTP italiani |
OAT francesi |
Rendimento decennale |
3,9%-4,3% |
2,9%-3,5% |
Rating S&P |
BBB+ |
AA |
Liquidità |
Elevata |
Molto elevata |
Rischio |
Medio/Alto |
Basso/Medio |
Negli ultimi mesi si è assistito a un marcato restringimento dello spread tra le emissioni decennali italiane e francesi. Rispetto ai livelli storici, in cui il differenziale ha superato anche i 200 punti base, il divario attuale si è avvicinato a valori minimi, scendendo in alcuni momenti sotto i dieci punti base. Questo fenomeno risulta ancora più significativo se confrontato con la situazione post-elezioni italiane del 2022, quando lo spread raggiungeva livelli molto più elevati a causa delle incertezze sulla stabilità politica e fiscale del Paese.
La dinamica degli spread non si può leggere solo come un segnale di rafforzamento della posizione italiana, ma riflette un peggioramento percepito sul fronte francese. La crisi politica interna a Parigi, il peggioramento dei conti pubblici e la revisione negativa delle prospettive di rating hanno eroso parte della fiducia storica nelle emissioni OAT. Il trend si è quindi spostato non tanto per una riduzione drastica del rischio italiano, quanto per un incremento delle preoccupazioni sul debito e sul deficit transalpino.
Fattori chiave che influenzano lo spread:
I due Paesi presentano differenze rilevanti non solo sul fronte dei dati, ma anche nei contesti istituzionali e nelle prospettive di rating a medio termine. La Francia ha storicamente beneficiato di una maggiore stabilità e di una percezione di solidità fiscale. Tuttavia, le recenti crisi politiche e il peggioramento del deficit pubblico hanno imposto nuove sfide. Il debito francese ha superato il 114% del PIL, mentre l'Italia mantiene un rapporto debito/PIL stabilmente superiore al 135%, seconda solo alla Grecia nell'eurozona.
Sul piano politico, negli ultimi anni a Parigi si sono alternati governi con maggioranze instabili e difficoltà di coesione, fattori che oggi pesano sulla valutazione delle agenzie di rating. Roma, di contro, ha mostrato una sorprendente capacità di stabilizzazione con una maggioranza parlamentare compatta e una migliore gestione del bilancio, pur in presenza di un debito ingente. La gestione dei conti pubblici italiani, elogiata da diversi osservatori internazionali, ha ottenuto trend di outlook creditizio migliorativo. Secondo i principali rating, la Francia rimane comunque in una fascia superiore rispetto all'Italia, ma entrambi i Paesi sono oggetto di attenzione nelle revisioni previste dalle agenzie internazionali. In pratica:
Nel mutato contesto finanziario, le strategie degli investitori si sono fatte più selettive: la scelta fra titoli italiani e francesi risponde oggi a logiche di bilanciamento tra rischio e rendimento, nonché di diversificazione e reattività ai segnali macroeconomici. Le OAT, con volatilità storicamente bassa e liquidità elevata, rimangono privilegiate da soggetti come fondi pensione e assicurazioni che cercano stabilità a lungo termine. I BTP, invece, risultano più adatti a chi desidera trarre beneficio da rendimenti più alti e da eventuali movimenti favorevoli di prezzo, specie nei segmenti BTP Italia e Green.
Le strategie operative più sofisticate includono: