Gli importi Iscro 2025 aggiornati per le aprtite iva e professionisti in difficoltà. E chi ne può fare domanda, la procedra e la differenza rispetto agli anni precedenti
Il termine Iscro, acronimo di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, rappresenta un vero e proprio ammortizzatore sociale destinato ai liberi professionisti e alle piccole imprese individuali (partite IVA) che subiscono una significativa perdita di lavoro e, conseguentemente, una contrazione del loro reddito. I lavoratori autonomi in difficoltà possono beneficiare di un assegno erogato dall'INPS per un periodo di sei mesi, il cui ammontare varia tra 250 e 800 euro mensili.
Con l'attuazione della nuova manovra finanziaria, ciò che rappresentava una misura temporanea negli anni precedenti, introdotta durante la pandemia e successivamente estesa in relazione alla crisi causata dalla guerra in Ucraina, diventa un meccanismo strutturale a partire dal 2025.
Tra le novità più rilevanti figura l'estensione dell'accesso a questo sostegno economico a tutti i professionisti e partite IVA che hanno dichiarato un reddito fino a 12.000 euro, innalzando significativamente la soglia rispetto al precedente limite di 8.145 euro stabilito nella fase iniziale di sperimentazione.
Una delle disposizioni fondamentali per l'Iscro 2025 richiede che per accedere a questa forma di supporto economico si dimostri di aver subito una perdita di almeno il 70% del proprio reddito rispetto ai due anni precedenti, evidenziando quindi una sostanziale contrazione del fatturato professionale.
La quantificazione dell'indennità segue una procedura ben definita: corrisponde al 25% dei redditi dichiarati dal professionista o dalla partita IVA nei due anni precedenti all'anno antecedente la richiesta, calcolati su base semestrale. Questo calcolo è soggetto a due limiti:
Per comprendere meglio il meccanismo di calcolo dell'importo Iscro 2025, analizziamo un esempio concreto di un lavoratore autonomo che presenta domanda nel 2025.
Ipotizziamo i seguenti redditi dichiarati negli anni precedenti:
1. Verifica del limite di reddito annuale precedente
Il reddito del 2024 è di 5.000 euro, quindi inferiore al limite di 8.972,04 euro. Questo requisito è soddisfatto.
2. Calcolo della media del fatturato degli anni 2021-2023
Sommiamo i redditi di questi tre anni: 10.000 + 15.000 + 20.000 = 45.000 euro
Dividiamo per 3: 45.000 ÷ 3 = 15.000 euro
La media del fatturato dei tre anni precedenti è quindi 15.000 euro.
3. Verifica della perdita di reddito
Calcoliamo il 50% della media: 15.000 × 0,5 = 7.500 euro
Il reddito del 2024 (5.000 euro) è inferiore a 7.500 euro, quindi anche questo requisito è soddisfatto.
4. Calcolo dell'importo Iscro spettante
L'Iscro corrisponde al 25% del reddito medio semestrale dei due anni precedenti all'anno antecedente la richiesta (quindi 2025 e 2023).
Calcoliamo la media annuale: (10.000 + 15.000) ÷ 2 = 12.500 euro
Convertiamo in importo semestrale: 12.500 ÷ 2 = 6.250 euro
Calcoliamo il 25%: 6.250 × 0,25 = 1.562,50 euro
Questo è l'importo totale spettante per 6 mesi, che corrisponde a circa 260,42 euro mensili (1.562,50 ÷ 6). Poiché l'importo è superiore al minimo di 250 euro e inferiore al massimo di 800 euro mensili, il richiedente riceverà esattamente 260,42 euro al mese per sei mesi.
L'Iscro 2025 è destinata specificamente ad alcune categorie di lavoratori autonomi:
Per presentare la domanda di Iscro nel 2025, è necessario soddisfare diversi requisiti fondamentali:
Per richiedere l'indennità Iscro nel 2025, è necessario presentare una domanda formale all'INPS attraverso i canali ufficiali dell'Istituto. La procedura può essere effettuata:
Secondo la relazione tecnica che accompagna la manovra finanziaria, si prevede che circa 4.500 lavoratori autonomi potrebbero richiedere il beneficio nel primo anno di applicazione di questa misura strutturale.
Per sostenere economicamente la misura dell'Iscro, a partire dal 1° gennaio 2025 sarà applicata una tassa dello 0,35% sui redditi derivanti dall'attività di lavoro autonomo. Questa aliquota contributiva aggiuntiva rappresenta una forma di compartecipazione dei lavoratori autonomi al finanziamento di quello che può essere considerato il loro ammortizzatore sociale di categoria.
È importante sottolineare che tale contribuzione è obbligatoria per tutti i professionisti iscritti alla gestione separata INPS, indipendentemente dal fatto che beneficino o meno dell'indennità. Si tratta quindi di un meccanismo di solidarietà interno alla categoria, simile a quanto avviene per altre forme di tutela nel lavoro dipendente.
Rispetto alle versioni sperimentali degli anni precedenti, l'Iscro 2025 presenta alcune importanti novità e miglioramenti:
L'Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa rappresenta per i lavoratori autonomi ciò che la NASPI o indennità di disoccupazione rappresentano per i lavoratori dipendenti, con alcune importanti differenze:
Caratteristica | Iscro | NASPI |
Destinatari | Partite IVA e lavoratori autonomi | Lavoratori dipendenti |
Durata | 6 mesi | Variabile in base ai contributi versati |
Importo | 25% del reddito medio (min 250€, max 800€) | 75% della retribuzione media (con decalage) |
Requisiti principali | Calo di fatturato del 50% e reddito sotto soglia | Disoccupazione involontaria e periodo minimo contributivo |
Sebbene l'Iscro rappresenti un importante passo avanti nella creazione di una rete di protezione sociale per i lavoratori autonomi, gli importi e la durata rimangono più contenuti rispetto agli strumenti disponibili per i lavoratori dipendenti, riflettendo le differenze strutturali tra le due tipologie di lavoro e i relativi sistemi contributivi.