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Legge 106, vale anche per partite iva e professionisti? Come si applica e con quali regole

di Marcello Tansini pubblicato il
Legge 106 partite iva professionisti

Dal 2026 la Legge 106 permetterà anche a professionisti e lavoratori autonomi di sospendere l'attività per un massimo di 300 giorni all'anno: i requisiti e le condizoni da soddisfare

La Legge 106 del 2025 rappresenta un passaggio strategico nel quadro normativo italiano in materia di tutele per lavoratori con fragilità. Entrata in vigore a partire dal gennaio 2026, questa normativa non sostituisce la Legge 104 del 1992, ma la integra, rispondendo alle necessità di una società in rapido cambiamento demografico e sanitario. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle cronicità e la progressiva trasformazione del lavoro hanno imposto una revisione delle protezioni sia per i dipendenti che per le nuove figure professionali. 


Gli obiettivi della riforma sono molteplici: rafforzare le garanzie sulla continuità occupazionale in presenza di gravi malattie, ampliare i permessi retribuiti legati a esigenze di cura e, per la prima volta, includere nell’ambito delle tutele anche autonomi e professionisti. 

A chi si applica la Legge 106: soggetti tutelati e nuove categorie di beneficiari

La Legge 106 conferma le tutele storiche per dipendenti pubblici e privati: lavoratori affetti da malattie oncologiche in fase attiva (o in follow-up precoce), patologie croniche, invalidanti (anche rare) con invalidità almeno pari al 74%. Una novità di rilievo riguarda i genitori di figli minorenni colpiti dalle stesse condizioni patologiche: anche questi ultimi potranno richiedere permessi aggiuntivi e congedi.
Un progresso sostanziale è rappresentato dall’introduzione dei lavoratori autonomi continuativi, liberi professionisti e partite Iva tra i beneficiari. Per la prima volta, viene riconosciuta la possibilità, in caso di fragilità accertata, di sospendere l’attività fino a 300 giorni mantenendo attiva la posizione previdenziale.
Rientrano, infine, tra i tutelati anche caregiver e assistenti familiari, benché le agevolazioni dirette rimangano limitate ai soggetti colpiti personalmente dalle patologie. Il criterio guida è la certificazione medica della condizione invalidante, da parte di uno specialista del SSN o struttura convenzionata.

Permessi retribuiti e congedi: cosa cambia dal 2026

Dal 2026 il sistema delle tutele per i lavoratori fragili si arricchisce di misure valide anche per professionisti e partite Iva. In generale, il provvedimento interessa innanzitutto i permessi retribuiti, le modifiche più evidenti riguardano l’introduzione di dieci ore supplementari all’anno da utilizzare, oltre ai tre giorni mensili già previsti dalla 104, per visite, esami e terapie legate alle condizioni patologiche riconosciute.
Queste ore sono disponibili sia per lavoratori affetti direttamente, sia per i genitori di figli minorenni nelle stesse condizioni, e valgono tanto per il settore pubblico quanto per quello privato. L’indennità segue le regole della normale malattia: anticipata dal datore di lavoro e poi recuperata presso INPS.
La seconda grande novità è il congedo straordinario non retribuito: si tratta di periodi continuativi o frazionati fino a 24 mesi, che garantiscono la conservazione del posto di lavoro. Durante tale periodo, tuttavia, il lavoratore non percepisce né stipendio né contributi; la possibilità di riscatto previdenziale tramite versamenti volontari permette comunque la tutela dei diritti pensionistici.
Nel caso di rientro da un lungo congedo, viene riconosciuto il diritto prioritario allo smart working se compatibile con la mansione. Questa corsia preferenziale è vincolata all’assenza di ostacoli organizzativi ed è pensata per favorire rientri graduali e sostenibili dopo periodi di trattamento complessi.

Accesso dei professionisti e partite Iva alle tutele della Legge 106

Una novità fondamentale delle tutele previste dalla Legge 106 consiste nell’estensione delle agevolazioni anche agli autonomi, liberi professionisti e titolari di partita Iva. In presenza di patologie gravi (oncologiche, croniche o invalidanti) certificate, questi lavoratori possono sospendere l’attività lavorativa per un massimo di 300 giorni l’anno, mantenendo attiva la posizione previdenziale.
Durante la sospensione, non maturano reddito ordinario ma non perdono la continuità contributiva.

È sufficiente la presentazione di una certificazione medica idonea (da inserire nel Fascicolo Sanitario Elettronico) ai fini della richiesta. Tale misura risponde alle istanze di un mercato del lavoro sempre più orientato verso professioni indipendenti e aziende individuali, riducendo il gap con la forza lavoro dipendente.
Di seguito una tabella di sintesi sulle principali tutele:

Categoria Permessi retribuiti extra Congedo straordinario Smart working Sospensione attività (autonomi)
Lavoratori dipendenti 10 ore/anno Fino a 24 mesi Priorità al rientro -
Autonomi/partite Iva - - - Fino a 300 giorni/anno

Condizioni, requisiti e procedure per ottenere le agevolazioni

L’accesso ai benefici previsti sarà subordinato a precisi criteri medici e amministrativi. Tra le condizioni principali:

  • Invalidità medico-legale accertata: almeno il 74% per benefici su permessi retribuiti o congedi
  • Diagnosi di malattia oncologica, cronica o invalidante – in corso o in fase di follow-up precoce
  • Certificazione sanitaria: obbligatoria e rilasciata da uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale o da struttura accreditata
  • Per i professionisti, inserimento della certificazione nel Fascicolo Sanitario Elettronico
Le procedure di richiesta avverranno esclusivamente in modalità telematica e sarà la Cassa previdenziale di categoria a definire la procedura di comunicazione e sospensione. La normativa prevede la possibilità di riscatto previdenziale volontario per il periodo non lavorato.

 

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