Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Calendario emissione Btp a ottobre, non c'è solo il Btp Valore dal 2 ottobre

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Conviene davvero il Btp Valore?

La quantità di Btp emessi in ciascuna asta può essere soggetta a variazioni a seconda delle esigenze finanziarie del Tesoro. Ecco cosa aspettarsi.

I Btp sono strumenti finanziari a medio-lungo termine emessi dal Tesoro italiano. Questi titoli presentano un tasso di interesse fisso che viene erogato ai detentori ogni sei mesi. La scadenza dei Btp può variare da un minimo di 18 mesi a una serie di periodi più lunghi, tra cui 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni.

La distribuzione di questi titoli avviene tramite un meccanismo di asta nel quale il prezzo di aggiudicazione e la quantità di titoli emessi vengono determinati in modo discrezionale. In pratica, il prezzo al quale i Btp vengono assegnati agli investitori può variare in base alla domanda e all'offerta presentate all'asta. La quantità di Btp emessi in ciascuna asta può essere soggetta a variazioni a seconda delle esigenze finanziarie del Tesoro. Vediamo nel dettaglio la situazione attuale tra:

  • Btp: il calendario di ottobre delle emissioni
  • Conviene davvero il Btp Valore del 2 ottobre

Btp: il calendario di ottobre delle emissioni

Le aste programmate nel calendario riguardano l'emissione di Btp con scadenza a partire dai 3 anni in su. Queste aste seguono di solito un calendario mensile. Nella seconda settimana del mese, vengono tenute le aste per i Btp con scadenza a 3 e 7 anni e, a seconda della domanda di mercato, potrebbero includere anche i Btp con scadenze di 15, 20 o 30 anni. Nel corso dell'ultima settimana del mese, invece, si svolgono le aste per i Btp con scadenza a 5 e 10 anni.

Analizzando il calendario di ottobre, a meno di comunicazioni specifiche, l'asta programmata per il 12 ottobre sarà dedicata ai titoli con scadenza a 3 e 7 anni, e potenzialmente includerà anche i Btp con scadenze a 15, 20 e 30 anni. L'asta prevista per il 31 ottobre riguarda invece l'emissione di Btp con scadenza a 5 e 10 anni. Ci si aspettano rendimenti un po' più elevati per via del recente aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea.

L'asta programmata per il 25 ottobre, a meno di ulteriori indicazioni, coinvolge i Btp Short Term, introdotti nel 2021 come sostituti dei CTZ. I Btp Short Term sono simili ai Btp nominali, ma hanno una scadenza che varia tra 18 e 30 mesi. In questa stessa asta, vengono emessi anche i Btp indicizzati all'inflazione europea, che offrono una protezione contro l'incremento dei prezzi. Tanto il capitale rimborsato alla scadenza quanto le cedole semestrali sono rivalutati in base all'inflazione dell'area euro, misurata dall'Indice armonizzato dei prezzi al consumo escludendo il tabacco secondo i dati Eurostat.

Le emissioni dei titoli Btp Short Term e le riaperture degli stessi avvengono sempre congiuntamente ai Btp€i durante la prima giornata delle aste programmate verso la fine del mese.

Conviene davvero il Btp Valore del 2 ottobre

Il Btp Valore di ottobre 2023 è un titolo di Stato italiano con una scadenza quinquennale dalla data di emissione. Questo tipo di investimento in titoli di Stato, come i Btp, può contribuire alla diversificazione di un portafoglio di investimenti, riducendo il rischio. La sicurezza di tali investimenti è generalmente alta, dato che sono emessi dallo Stato italiano, comportando un basso rischio di insolvenza. Inoltre, offrono un rendimento fisso noto all'investitore sin dall'acquisto, il che può risultare attraente per coloro che cercano stabilità nei flussi di cassa.

Ma il rendimento dei Btp è influenzato dai tassi di interesse di mercato: in pratica in un contesto di tassi bassi, il rendimento potrebbe non essere molto elevato. La scadenza fissa di cinque anni potrebbe non essere appropriata per chi necessita di liquidità a breve termine o ha un orizzonte di investimento diverso. L'andamento dell'inflazione può erodere il potere d'acquisto del rendimento fisso garantito dai Btp, specialmente se l'inflazione supera il rendimento offerto. Va notato che i rendimenti generati dagli investimenti in Btp sono solitamente soggetti a tassazione, il che può ridurre il rendimento effettivo per l'investitore.

Una delle caratteristiche innovative di questo titolo sono le cedole trimestrali con un meccanismo di tassi crescenti, noto come step-up. Il rendimento effettivo del titolo sarà annunciato il 29 settembre, ma le previsioni basate su obbligazioni governative con durata analoga indicano un rendimento lordo annuo previsto tra il 3,8% e il 3,9%. Incentivando la detenzione fino alla scadenza, il Ministero dell'Economia offre agli investitori un premio fedeltà dello 0,5%, seguendo una prassi simile a quella passata per gli investitori retail.

L'importo minimo per investire in questo titolo è di 1.000 euro, e può essere acquistato senza commissioni tramite piattaforme di home banking. Il titolo è negoziato sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot). La tassazione agevolata è al 12,5%, in linea con gli standard per le obbligazioni governative italiane ed europee. Tuttavia, è importante tenere in considerazione la volatilità, specialmente se i tassi di interesse subiranno variazioni nel tempo, come accaduto negli ultimi anni.

Un aumento dei tassi potrebbe comportare una diminuzione del valore del titolo sul mercato secondario, e viceversa. Infine, è fondamentale considerare il rischio di default o ristrutturazione del debito, pur se al momento sembra più probabile una diminuzione dei tassi a medio termine, il che dovrebbe, in teoria, favorire le obbligazioni a tasso fisso emesse in questa fase.

Leggi anche